banner-
Lipari

gioiosa marea, lipari

Scopri tutti i comuni del territorio

Nel 2000, le Isole Eolie, arcipelago a nord della costa siciliana, sono state proclamate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Riconoscimento ottenuto in virtù della bellezza naturalistica delle “sette sorelle”, “figlie” di Eolo dio del vento, ricche di grotte, faraglioni e scogliere a picco su un mare ancora integro e pescoso, orlate da spiagge di sabbia bianca finissima alternata a rena nera per via dell’origine eruttiva.

Due i vulcani ancora attivi, cuore pulsante delle affascinanti Stromboli e Vulcano, cui si aggiungono Alicudi e Filicudi, “ruvide” e aspre con piccoli villaggi di pescatori, Salina, terra verdissima che genera eccelsi vini, Panarea, la più glamour e meta di Vip, e Lipari, l’isola più grande e popolosa. Qui approdano e si fermano la maggior parte dei 600.000 turisti che ogni anno scelgono l’arcipelago come meta di vacanza, offrendo accoglienza in case tipiche e strutture di ogni genere, oltre a una serie di attrattive da visitare: villaggi preistorici, solfatare, cave di pietra pomice e un Museo Archeologico che raccoglie i molti tesori rinvenuti sui fondali incontaminati.

E tu che tipo di turista sei?

Scopri la destinazioni con gli

Inizia a costruire il tuo itinerario

Turista

Enogastronomico

Inizia a costruire il tuo itinerario

E gli altri turisti cosa ne pensano?

Scopri le tre cose apprezzate di più da chi ha già visitato la destinazione

Percezione Servizi offerti

  • 40,88%

    Personale

  • 15,81%

    Qualità generale

  • 12,32%

    Pulizia

Percezione individuale

  • 24,50%

    Componente esperienziale

  • 23,90%

    Dimensione naturalistica

  • 23,60%

    Componente emozionale

Esperienza complessiva

  • 88,94%

    Qualità generale

  • 7,71%

    Organizzazione

  • 3,26%

    Raggiungibilità dei luoghi di interesse

Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web

Cerca per

  • map
    • Gioiosa Marea
    • LIPARI
  • walk
    • Destinazioni
    • Punti di Interesse
    • Eventi
    • Itinerari
  • avatour
    • Turista culturale
    • Turista Enogastronomico
    • Turista Naturalistico
    • Turista Spirituale
    • Turista Sportivo
I fanghi termali di Vulcano

Lipari, Sicilia

22 elementi Cosa fare e vedere

  • Sito Archeologico

Villaggio Preistorico di Punta Milazzese

Lipari, Sicilia

Il villaggio di Punta Milazzese (o villaggio di Capo Milazzese) è un villaggio dell’Età del Bronzo medio, che si trova a Panarea, Isole Eolie. Il sito venne scoperto nel 1948 dall’archeologo Luigi Bernabò Brea e poi portato alla luce dai successivi scavi del 1949 – 1950 e del 2008 – 2009. Posto nel promontorio di Punta Milazzese in una posizione particolarmente indicata per la difesa, essendo difficilmente raggiungibile dal mare per la presenza di pareti rocciose scoscese, il villaggio è ben conservato nella sua struttura centrale, salvo per le altre parti marginali distrutte da frane e dall’erosione della costa. Sono state scoperte 23 capanne dalla forma ovale, inglobate in un recinto rettangolare, probabilmente lo spazio aperto per gli animali, i muri erano costruiti con blocchetti e ciottoli disposti a doppia fila con prospetto interno ed esterno, e in alcuni casi le pietre erano disposte a spina di pesce, una tecnica utilizzata anche nei siti egei. La capanna XVI, si distingue da tutte le altre, per il fatto d’essere rettangolare e con una porta al centro del lato sud, mentre nelle altre capanne le porte sono difficilmente individuabili perché poste ad un livello maggiore, questa differenza rispetto alle altre strutture fa ipotizzare la sua funzione di santuario o edificio pubblico. Dagli scavi sono emerse ceramiche d’influenza minoica e diversi utensili di uso quotidiano, oggi ricostruiti ed esposti al Museo Archeologico Eoliano di Lipari. Il sentiero che conduce al villaggio di Punta Milazzese regala dei bellissimi scorci paesaggistici, e al termine della stradina possiamo ammirare la bellissima spiaggia di Cala Junco, probabilmente utilizzata ai tempi del villaggio preistorico come darsena. La baia è a forma di anfiteatro, delimitata ai lati da stravaganti formazioni rocciose che formano una piscina naturale. Questa cala viene definita come una delle baie più belle non solo dell’isola ma dell’intero arcipelago eoliano, le acque che la bagnano assumono strabilianti colorazioni che variano dal verde smeraldo al turchese al blu intenso.

Scopri di più arrow-right
  • Scienza e Natura

Salita ai crateri del vulcano dell’isola di Stromboli

Lipari, Sicilia

Lo Stromboli, uno dei pochi vulcani sulla Terra in attività “persistente”. Il suo edificio di forma conica, nella parte alta è caratterizzato dalla presenza di una piccola “terrazza craterica” posta a circa 700-750 m di quota, dove si trovano tre crateri attivi che da diversi decenni occupano l’estremità Nord-Est, il centro e la parte Sud-Ovest di questa terrazza. Immediatamente sopra l’area craterica si erge il Pizzo sopra la Fossa. Altro elemento distintivo di questo stratovulcano è la Sciara del Fuoco, una lieve e ripida depressione a forma di ferro di cavallo (o anfiteatro) che occupa il fianco Nord-Ovest del cono. La base dell’edificio vulcanico si trova a una profondità di circa 2000 metri sotto il livello del mare.
In corso ormai da diversi secoli, l’attività esplosiva visibile ai crateri è quella che in tutto il mondo è conosciuta e classificata come “stromboliana“. Essa consiste in piccole esplosioni separate tra loro, con lanci di frammenti di lava incandescente, lapilli e ceneri fino a qualche decina o centinaia di metri sopra le bocche. Le esplosioni durano da qualche secondo a decine di secondi e sono separate da intervalli che possono variare fra minuti e diverse ore. Durante i periodi di attività più sostenuta, alcune bocche producono un’attività di lancio di brandelli lavici quasi continua (fenomeno noto come spattering), che talvolta può portare alla formazione di piccole colate di lava intracrateriche (es. agosto 2009 e gennaio 2010). Esplosioni più grandi e ben più pericolose rispetto all’abituale attività stromboliana sono i cosiddetti “parossismi“. Questi eventi lanciano bombe e blocchi fino all’area sommitale (il Pizzo sopra la Fossa) e talvolta la ricaduta di materiale piroclastico incandescente interessa le pendici esterne del vulcano, causando incendi nella vegetazione. I parossismi più forti negli ultimi 100 anni sono stati quelli del 1919, 1930, e del 2003. Eruzioni con emissione di colate laviche (trabocchi dai crateri o apertura di bocche effusive esterne ai crateri) avvengono ad intervalli irregolari (mediamente una o due volte per decennio). Tali effusioni possono avere durate da pochi giorni a molti mesi (eruzione 2002-2003: 206 giorni). L’inizio di un’effusione lavica spesso è accompagnato da forte attività esplosiva ai crateri sommitali. Quando raggiungono il mare, le colate formano dei delta che in genere sono rapidamente erosi dall’azione marina. Nonostante la sua morfologia conica lasci pensare a un’attività monotona, Stromboli ha una storia eruttiva complessa, caratterizzata dalla crescita e successiva distruzione di più edifici vulcanici e da frequenti eruzioni laterali.
La salita ai crateri sommitali del vulcano Stromboli, si effettua mediante un ripido sentiero che dall’abitato conduce dapprima a Punta Labronzo e poi sale rapidamente fino ai 918 m di altezza del Pizzo sopra la Fossa. È una piacevole camminata, coronata dall’eccezionale spettacolo, prodotto delle frequenti esplosioni vulcaniche, che dà la possibilità di ripercorrere idealmente la storia geologica di quest’isola dal suo antico basamento, detto Paleostromboli, al vulcano attuale, detto Neostromboli. Raggiunto il Pizzo, dopo circa tre ore di cammino, lo spettacolo che si presenta al visitatore trasmette subito la sensazione di trovarsi dove la Terra è viva. I fumi densi, il colore giallastro del terreno e l’acre odore di zolfo disorientano e la prima impressione è quella di essere alla porta degli inferi, ma sono le frequenti detonazioni che richiamano l’attenzione verso l’oggetto che rende unica quest’isola: la terrazza craterica che si apre 120 m sotto il Pizzo e che contiene i tre crateri attivi con le loro numerose bocche eruttive.
La scalata al vulcano non permette la sosta di un numero maggiore di ottanta persone sul cratere, la guida deve comunicare alla stazione di carabinieri l’elenco delle persone accompagnate, il percorso, l’orario della partenza e quello del rientro.

Scopri di più arrow-right
  • Balneare

Obelisco della Canna

Lipari, Sicilia

L’Obelisco della Canna è un faraglione colonnare ampio 1.800 metri quadrati e alto 71 metri, che si erge dal mare nei pressi dell’isola di Filicudi, nelle Eolie, in Sicilia. A breve distanza è situato lo scoglio di Montenassari, leggermente più esteso ma alto solo 14 metri. I due scogli sono stati ordinati a riserva naturale integrale, con divieto di sbarco se non per scopi scientifici, allo scopo di preservarne l’ambiente naturale.
La Canna è ciò che rimane di un antico edificio vulcanico che rappresenta l’ultima manifestazione eruttiva di Filicudi, circa 40.000 anni fa. Quando tale vulcano smise di eruttare, gli agenti atmosferici cominciarono ad eroderne le pendici, fino a farle scomparire completamente. Rimase quindi soltanto un’alta torre di magma solidificato, più resistente agli agenti atmosferici, che inizialmente stava all’interno del condotto vulcanico.
Sullo scoglio nidifica il falco della regina (Falco eleonorae), ed è inoltre presente una delle sottospecie di lucertola delle Eolie. È una specie a forte rischio di estinzione, in quanto vive, oltre che sulla Canna, in tre sole altre stazioni, l’isoletta di Strombolicchio, lo Scoglio Faraglione presso Salina e poche aree dell’isola di Vulcano.

Scopri di più arrow-right
  • Festival

Festa del Fuoco, isola di Stromboli

Lipari, Sicilia

Il fuoco è l’elemento simbolo dell’isola di Stromboli, la mitologia vuole che il dio del fuoco, Efesto, scelse Stromboli, la più bella fra tutte le isole, come sua terra. Così l’isola di Stromboli è dal 2008 fonte d’ispirazione per una festa unica, quella Del Fuoco. Questa festa, della durata di 10 giorni, dal 30 giugno – all’ 8 luglio, rappresenta la celebrazione di questo elemento e degli innumerevoli modi per utilizzarlo. In assenza d’inquinamento luminoso, è possibile realizzare eccezionali spettacoli, con cast di artisti internazionali, riuniti ogni due anni per trasformare l’isola, ancor di più, in un paesaggio surreale, in una dimensione simile al sogno.
Il Festival prevede spettacoli circensi, danze e musiche talmente affascinanti da rendere unico ed irripetibile l’evento. La sede della Festa è il Parco Parco, uno splendido giardino con un palcoscenico di 100 mq situato alle pendici dell’imponente vulcano così come lo è tutta la vita dell’isola. La natura diviene il palcoscenico di questa grandiosa festa realizzata grazie all’Associazione Culturale Festa del Fuoco che nasce per promuovere eventi e attività culturali sull’isola di Stromboli.

Scopri di più arrow-right
  • Naturalistico - Altro

Rupe del Perciato, Alicudi

Lipari, Sicilia

Una delle caratteristiche dell’isola di Alicudi sono la Rupe del Perciato, lo Scoglio della Palumba con la prospiciente Praia della Palumba e lo Scoglio Galera, rappresentano delle opere d’arte naturali, dal colore grigio scuro al bruno-arancio che sconfina anche nel rosso vinaceo, granulose o lisce al tatto, trabecolate o semplicemente solcate da fessure. La Rupe del Perciato, è uno splendido arco naturale solcato nella roccia situato poco distante dal porto, che al calar del sole rende l’isola davvero molto suggestiva. L’impressione è che si tratti della parte terminale di una antichissima colata lavica ed in effetti se si sale per il sentiero che si diparte proprio da lì si ha l’impressione appunto di una sorta di cresta che percorre il fianco della montagna.

Scopri di più arrow-right
  • Termale

I fanghi termali di Vulcano

Lipari, Sicilia

Il laghetto naturale dei fanghi caldi di Vulcano, è uno spettacolo unico a livello paesaggistico, un “Centro Benessere” a cielo aperto, per la cura del corpo e dell’anima, e si ottengono benefici sia fisici che psicologici, e un’immediata sensazione di benessere e relax.
Il laghetto vulcanico presenta emissioni di acqua di falda con presenza di vapori di zolfo, anidriti, sali di metalli e radioattività naturale. Sembrerebbe impensabile riuscire ad immergersi nelle acque di un luogo dove l’odore pregnante dello zolfo è percepibile già in lontananza, ma la suggestione paesaggistica e gli effetti benefici dei fanghi vulcanici infondono una sensazione di grande benessere da rendere l’esperienza dell’immersione nei fanghi unica ed imperdibile.
Tra le rocce e nei fanghi sono visibili i soffioni che il cratere emette facendo percepire i propri respiri; l’emissione continua di questi soffioni genera il fango argilloso, la quale acidità e l’elevata concentrazione di zolfo impediscono la formazione di germi. I bagni nei fanghi non danno solo una sensazione di benessere psicofisico, anzi, sono delle vere e proprie terapie, infatti è consigliabile per chi soffre di malattie respiratorie, della pelle, dell’apparato locomotore. I benefici che riguardano le malattie dell’apparato locomotore concernono l’azione analgesica e miorilassante del fango, utile per la cura di borsiti e tendiniti. Per una fangoterapia post trauma osseo è sempre consigliabile il parere medico.
Nei casi delle dermopatie o, più semplicemente per chi ha una tipologia di pelle secca, sono utili ed indispensabili alcuni accorgimenti. Il fango non deve essere applicato sul viso indistintamente da chiunque come se fosse una maschera di bellezza. Per esempio, chi ha la cute secca non ne trarrà lo stesso beneficio di chi presenta una pelle più grassa; risulta quindi indispensabile il parere medico, onde evitare il peggioramento di dermopatie non del tutto manifeste o presenti in forma lieve e poco grave.
Le emanazioni sulfuree sono un’ottima cura anche per le malattie respiratorie. Inalare le emanazioni ad una distanza di sicurezza di circa 50 cm dal soffione è un modo naturale per fare aerosol in modo naturale.

Scopri di più arrow-right
  • Sito Archeologico

Villaggio Preistorico di Punta Milazzese

Lipari, Sicilia

Il villaggio di Punta Milazzese (o villaggio di Capo Milazzese) è un villaggio dell’Età del Bronzo medio, che si trova a Panarea, Isole Eolie. Il sito venne scoperto nel 1948 dall’archeologo Luigi Bernabò Brea e poi portato alla luce dai successivi scavi del 1949 – 1950 e del 2008 – 2009. Posto nel promontorio di Punta Milazzese in una posizione particolarmente indicata per la difesa, essendo difficilmente raggiungibile dal mare per la presenza di pareti rocciose scoscese, il villaggio è ben conservato nella sua struttura centrale, salvo per le altre parti marginali distrutte da frane e dall’erosione della costa. Sono state scoperte 23 capanne dalla forma ovale, inglobate in un recinto rettangolare, probabilmente lo spazio aperto per gli animali, i muri erano costruiti con blocchetti e ciottoli disposti a doppia fila con prospetto interno ed esterno, e in alcuni casi le pietre erano disposte a spina di pesce, una tecnica utilizzata anche nei siti egei. La capanna XVI, si distingue da tutte le altre, per il fatto d’essere rettangolare e con una porta al centro del lato sud, mentre nelle altre capanne le porte sono difficilmente individuabili perché poste ad un livello maggiore, questa differenza rispetto alle altre strutture fa ipotizzare la sua funzione di santuario o edificio pubblico. Dagli scavi sono emerse ceramiche d’influenza minoica e diversi utensili di uso quotidiano, oggi ricostruiti ed esposti al Museo Archeologico Eoliano di Lipari. Il sentiero che conduce al villaggio di Punta Milazzese regala dei bellissimi scorci paesaggistici, e al termine della stradina possiamo ammirare la bellissima spiaggia di Cala Junco, probabilmente utilizzata ai tempi del villaggio preistorico come darsena. La baia è a forma di anfiteatro, delimitata ai lati da stravaganti formazioni rocciose che formano una piscina naturale. Questa cala viene definita come una delle baie più belle non solo dell’isola ma dell’intero arcipelago eoliano, le acque che la bagnano assumono strabilianti colorazioni che variano dal verde smeraldo al turchese al blu intenso.

Scopri di più arrow-right
  • Scienza e Natura

Salita ai crateri del vulcano dell’isola di Stromboli

Lipari, Sicilia

Lo Stromboli, uno dei pochi vulcani sulla Terra in attività “persistente”. Il suo edificio di forma conica, nella parte alta è caratterizzato dalla presenza di una piccola “terrazza craterica” posta a circa 700-750 m di quota, dove si trovano tre crateri attivi che da diversi decenni occupano l’estremità Nord-Est, il centro e la parte Sud-Ovest di questa terrazza. Immediatamente sopra l’area craterica si erge il Pizzo sopra la Fossa. Altro elemento distintivo di questo stratovulcano è la Sciara del Fuoco, una lieve e ripida depressione a forma di ferro di cavallo (o anfiteatro) che occupa il fianco Nord-Ovest del cono. La base dell’edificio vulcanico si trova a una profondità di circa 2000 metri sotto il livello del mare.
In corso ormai da diversi secoli, l’attività esplosiva visibile ai crateri è quella che in tutto il mondo è conosciuta e classificata come “stromboliana“. Essa consiste in piccole esplosioni separate tra loro, con lanci di frammenti di lava incandescente, lapilli e ceneri fino a qualche decina o centinaia di metri sopra le bocche. Le esplosioni durano da qualche secondo a decine di secondi e sono separate da intervalli che possono variare fra minuti e diverse ore. Durante i periodi di attività più sostenuta, alcune bocche producono un’attività di lancio di brandelli lavici quasi continua (fenomeno noto come spattering), che talvolta può portare alla formazione di piccole colate di lava intracrateriche (es. agosto 2009 e gennaio 2010). Esplosioni più grandi e ben più pericolose rispetto all’abituale attività stromboliana sono i cosiddetti “parossismi“. Questi eventi lanciano bombe e blocchi fino all’area sommitale (il Pizzo sopra la Fossa) e talvolta la ricaduta di materiale piroclastico incandescente interessa le pendici esterne del vulcano, causando incendi nella vegetazione. I parossismi più forti negli ultimi 100 anni sono stati quelli del 1919, 1930, e del 2003. Eruzioni con emissione di colate laviche (trabocchi dai crateri o apertura di bocche effusive esterne ai crateri) avvengono ad intervalli irregolari (mediamente una o due volte per decennio). Tali effusioni possono avere durate da pochi giorni a molti mesi (eruzione 2002-2003: 206 giorni). L’inizio di un’effusione lavica spesso è accompagnato da forte attività esplosiva ai crateri sommitali. Quando raggiungono il mare, le colate formano dei delta che in genere sono rapidamente erosi dall’azione marina. Nonostante la sua morfologia conica lasci pensare a un’attività monotona, Stromboli ha una storia eruttiva complessa, caratterizzata dalla crescita e successiva distruzione di più edifici vulcanici e da frequenti eruzioni laterali.
La salita ai crateri sommitali del vulcano Stromboli, si effettua mediante un ripido sentiero che dall’abitato conduce dapprima a Punta Labronzo e poi sale rapidamente fino ai 918 m di altezza del Pizzo sopra la Fossa. È una piacevole camminata, coronata dall’eccezionale spettacolo, prodotto delle frequenti esplosioni vulcaniche, che dà la possibilità di ripercorrere idealmente la storia geologica di quest’isola dal suo antico basamento, detto Paleostromboli, al vulcano attuale, detto Neostromboli. Raggiunto il Pizzo, dopo circa tre ore di cammino, lo spettacolo che si presenta al visitatore trasmette subito la sensazione di trovarsi dove la Terra è viva. I fumi densi, il colore giallastro del terreno e l’acre odore di zolfo disorientano e la prima impressione è quella di essere alla porta degli inferi, ma sono le frequenti detonazioni che richiamano l’attenzione verso l’oggetto che rende unica quest’isola: la terrazza craterica che si apre 120 m sotto il Pizzo e che contiene i tre crateri attivi con le loro numerose bocche eruttive.
La scalata al vulcano non permette la sosta di un numero maggiore di ottanta persone sul cratere, la guida deve comunicare alla stazione di carabinieri l’elenco delle persone accompagnate, il percorso, l’orario della partenza e quello del rientro.

Scopri di più arrow-right
  • Balneare

Obelisco della Canna

Lipari, Sicilia

L’Obelisco della Canna è un faraglione colonnare ampio 1.800 metri quadrati e alto 71 metri, che si erge dal mare nei pressi dell’isola di Filicudi, nelle Eolie, in Sicilia. A breve distanza è situato lo scoglio di Montenassari, leggermente più esteso ma alto solo 14 metri. I due scogli sono stati ordinati a riserva naturale integrale, con divieto di sbarco se non per scopi scientifici, allo scopo di preservarne l’ambiente naturale.
La Canna è ciò che rimane di un antico edificio vulcanico che rappresenta l’ultima manifestazione eruttiva di Filicudi, circa 40.000 anni fa. Quando tale vulcano smise di eruttare, gli agenti atmosferici cominciarono ad eroderne le pendici, fino a farle scomparire completamente. Rimase quindi soltanto un’alta torre di magma solidificato, più resistente agli agenti atmosferici, che inizialmente stava all’interno del condotto vulcanico.
Sullo scoglio nidifica il falco della regina (Falco eleonorae), ed è inoltre presente una delle sottospecie di lucertola delle Eolie. È una specie a forte rischio di estinzione, in quanto vive, oltre che sulla Canna, in tre sole altre stazioni, l’isoletta di Strombolicchio, lo Scoglio Faraglione presso Salina e poche aree dell’isola di Vulcano.

Scopri di più arrow-right
  • Festival

Festa del Fuoco, isola di Stromboli

Lipari, Sicilia

Il fuoco è l’elemento simbolo dell’isola di Stromboli, la mitologia vuole che il dio del fuoco, Efesto, scelse Stromboli, la più bella fra tutte le isole, come sua terra. Così l’isola di Stromboli è dal 2008 fonte d’ispirazione per una festa unica, quella Del Fuoco. Questa festa, della durata di 10 giorni, dal 30 giugno – all’ 8 luglio, rappresenta la celebrazione di questo elemento e degli innumerevoli modi per utilizzarlo. In assenza d’inquinamento luminoso, è possibile realizzare eccezionali spettacoli, con cast di artisti internazionali, riuniti ogni due anni per trasformare l’isola, ancor di più, in un paesaggio surreale, in una dimensione simile al sogno.
Il Festival prevede spettacoli circensi, danze e musiche talmente affascinanti da rendere unico ed irripetibile l’evento. La sede della Festa è il Parco Parco, uno splendido giardino con un palcoscenico di 100 mq situato alle pendici dell’imponente vulcano così come lo è tutta la vita dell’isola. La natura diviene il palcoscenico di questa grandiosa festa realizzata grazie all’Associazione Culturale Festa del Fuoco che nasce per promuovere eventi e attività culturali sull’isola di Stromboli.

Scopri di più arrow-right
  • Naturalistico - Altro

Rupe del Perciato, Alicudi

Lipari, Sicilia

Una delle caratteristiche dell’isola di Alicudi sono la Rupe del Perciato, lo Scoglio della Palumba con la prospiciente Praia della Palumba e lo Scoglio Galera, rappresentano delle opere d’arte naturali, dal colore grigio scuro al bruno-arancio che sconfina anche nel rosso vinaceo, granulose o lisce al tatto, trabecolate o semplicemente solcate da fessure. La Rupe del Perciato, è uno splendido arco naturale solcato nella roccia situato poco distante dal porto, che al calar del sole rende l’isola davvero molto suggestiva. L’impressione è che si tratti della parte terminale di una antichissima colata lavica ed in effetti se si sale per il sentiero che si diparte proprio da lì si ha l’impressione appunto di una sorta di cresta che percorre il fianco della montagna.

Scopri di più arrow-right
  • Termale

I fanghi termali di Vulcano

Lipari, Sicilia

Il laghetto naturale dei fanghi caldi di Vulcano, è uno spettacolo unico a livello paesaggistico, un “Centro Benessere” a cielo aperto, per la cura del corpo e dell’anima, e si ottengono benefici sia fisici che psicologici, e un’immediata sensazione di benessere e relax.
Il laghetto vulcanico presenta emissioni di acqua di falda con presenza di vapori di zolfo, anidriti, sali di metalli e radioattività naturale. Sembrerebbe impensabile riuscire ad immergersi nelle acque di un luogo dove l’odore pregnante dello zolfo è percepibile già in lontananza, ma la suggestione paesaggistica e gli effetti benefici dei fanghi vulcanici infondono una sensazione di grande benessere da rendere l’esperienza dell’immersione nei fanghi unica ed imperdibile.
Tra le rocce e nei fanghi sono visibili i soffioni che il cratere emette facendo percepire i propri respiri; l’emissione continua di questi soffioni genera il fango argilloso, la quale acidità e l’elevata concentrazione di zolfo impediscono la formazione di germi. I bagni nei fanghi non danno solo una sensazione di benessere psicofisico, anzi, sono delle vere e proprie terapie, infatti è consigliabile per chi soffre di malattie respiratorie, della pelle, dell’apparato locomotore. I benefici che riguardano le malattie dell’apparato locomotore concernono l’azione analgesica e miorilassante del fango, utile per la cura di borsiti e tendiniti. Per una fangoterapia post trauma osseo è sempre consigliabile il parere medico.
Nei casi delle dermopatie o, più semplicemente per chi ha una tipologia di pelle secca, sono utili ed indispensabili alcuni accorgimenti. Il fango non deve essere applicato sul viso indistintamente da chiunque come se fosse una maschera di bellezza. Per esempio, chi ha la cute secca non ne trarrà lo stesso beneficio di chi presenta una pelle più grassa; risulta quindi indispensabile il parere medico, onde evitare il peggioramento di dermopatie non del tutto manifeste o presenti in forma lieve e poco grave.
Le emanazioni sulfuree sono un’ottima cura anche per le malattie respiratorie. Inalare le emanazioni ad una distanza di sicurezza di circa 50 cm dal soffione è un modo naturale per fare aerosol in modo naturale.

Scopri di più arrow-right

Dove dormire

Scopri l’eccellenza italiana dell’Ospitalità. I migliori hotel, B&B, agriturismi, campeggi, country house e rifugi selezionati per te e certificati per la qualità dei servizi.

Scopri tutti arrow-right-round

Agriturismo Santa Margherita Agriturismo Agriturismo ricettivo

Gioiosa Marea, Sicilia

Le Corone della Qualità

Punteggio della struttura espresso in corone. 1 corone + rappresenta il punteggio massimo. La valutazione è basata sui seguenti criteri:

Qualità del servizio, Promozione del Territorio, Identità, Notorietà.

NAVIGA PER DESTINAZIONE

Altre destinazioni vicine

della Sicilia

Zolfare siciliane

Sicilia

Saline di Marsala_Mozia

Sicilia

Sito archeologico di vassallaggi

Sicilia

Luoghi del commissario Montalbano

Sicilia

Zolfare siciliane

Sicilia

Saline di Marsala_Mozia

Sicilia

Sito archeologico di vassallaggi

Sicilia

Luoghi del commissario Montalbano

Sicilia

Skip to content