Il Borgo nel Cuore d’Abruzzo
Se guardiamo Pretoro da lontano ci sembra di vedere un borgo che è il proseguimento stesso della roccia. Una volta raggiunto, ci addentriamo nel cuore dell’abitato e ci troviamo a respirare le atmosfere antiche questo paese sorto intorno al 1600 dopo la distruzione del Castello di Pretoro, arroccato sull’estremità della roccia e denominato “Castrum Pretorii de Theti”. Qui, tra vicoli strettissimi e intrecciati tra loro come un ricamo prezioso, ci aggiriamo fino a ritrovarci davanti il maestoso panorama che circonda il paese. Montagne e boschi, narrati anche nel “Centro San Domenico per la divulgazione degli aspetti culturali e naturali sul lupo, i serpenti e la storia di Pretoro”. Infine, caratteristico è l’artigianato del legno, in particolare per la realizzazione dei fusi per lavorare la lana.
A pochi chilometri dal borgo, le piste da sci del comprensorio Passo Lanciano – Maielletta in inverno offrono un’alternativa alla quiete del centro storico.
QUANTI SIAMO?
Pochi ma buoni! 875 Abitanti, ad occhio e croce.
DOVE SIAMO?
Nel cuore d’Abruzzo a 602m s.l.m.
E LA MONTAGNA?
Siamo l’ultimo Borgo prima di raggiungerla. In meno di 10 minuti sarai da lei, dalla Majella Madre.
SI MA IL MARE?
25 minuti sono sufficienti per raggiungerlo.
Come raggiungere Pretoro:
IN AUTO
da Roma: A24 direzione Pescara, uscita bari. Poi proseguire sulla A14, uscita Francavilla Al Mare.
dalla Puglia: A14 uscita Pescara sud- Francavilla Al Mare.
da Ancona: A14 uscita Pescara sud- Francavilla Al Mare.
IN TRENO
Raggiungere le stazioni ferroviarie di Pescara o Chieti e poi proseguire con gli autobus del trasporto regionale (TUA).
IN AEREO
Raggiungere l’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo (Pescara) e poi proseguire con gli autobus del trasporto regionale (TUA).
Arroccato sulla Majella, Pretoro è uno dei borghi più belli d’Italia, in cui perdersi tra vicoli, stradine strette, case scavate nella pietra, circondato da 1407 scalini. Tra le attività tradizionali, la principale è l’artigianato: in paese ci sono infatti ancora diversi tornitori, scalpellini e intagliatori. Mortai, setacci per la farina, strumenti per fare la pasta alla chitarra, cucchiai e forchette di legno, lavorazioni in pietra sono in vendita nei negozi appena fuori del borgo.
Pretoro è un borgo di architettura spontanea, arroccato sui fianchi della Maiella con case appoggiate le une alle altre lungo vicoletti collegati da scale strette e tortuose che, come dice una poesia, salgono e salgono “fino all’ultimo focolare”.
I principali monumenti di Pretoro sono tre edifici religiosi. La chiesa di Sant’Andrea Apostolo, la principale del borgo, risale ai secoli XV e XVI ed è posta sulla parte più alta dell’abitato. L’interno è a due navate a pianta irregolare, con il pavimento che si adatta alle conformazioni della roccia. Lo stile è frutto del rifacimento neoclassico con elementi barocchi.
La chiesa di San Nicola si discosta dall’originario impianto romanico per le forme tardorinascimentali e secentesche con cui si presenta dopo la sua ricostruzione. E’ più nota come chiesa di San Domenico, al quale sono dedicate le celebrazioni de Lu Lope (il lupo) e quella arcaica dei Serpari (i manipolatori di serpenti). All’interno si trovano una Pietà in terracotta policroma del XVII secolo e un portale ligneo del 1630. Eleganti le due monofore sul lato che dà sulla valle.
L’eremo della Madonna della Mazza ha un portale che testimonia un’origine duecentesca o trecentesca. Le prime notizie certe che lo riguardano sono del 1324-1325 e si riferiscono alla riscossione delle decime da parte dei monaci benedettini cistercensi provenienti dalla Francia, da cui sarebbe stato fondato. Il fervore della vita religiosa ai piedi della Maiella e un altro documento storico anticiperebbero al XIII secolo la costruzione della chiesa, che in alcune mappe antiche è indicata come “Madonna del Monte” ed era una dipendenza del monastero di Santa Maria Arabona di Manoppello. L’immagine della Madonna in trono con Bambino risale al XV secolo. Il nome di Madonna della Mazza deriva dallo scettro (o “mazza”) con cui è raffigurata la Vergine. La chiesetta è frequentata in estate e soprattutto la prima domenica di luglio, quando la Madonna viene riportata in processione qui, sui monti, dopo aver trascorso due mesi nella chiesa di Sant’Andrea. L’interno è a navata unica e custodisce le leggende fiorite intorno all’immagine della Madonna della Mazza.
A circa 8 km da Pretoro e a 900 metri d’altitudine merita la visita un altro eremo, citato in un documento del 1581 come ecclesiam Sancti Angeli e noto come la grotta dell’Eremita. Vi si praticava il culto di San Michele Arcangelo, legato alla presenza, nei pressi, di una sorgente e, nella grotta, di uno stillicidio d’acqua. Indagini archeologiche hanno riportato alla luce utensili in selce, reperti ceramici dell’età del Bronzo e tracce degli eremiti e dei pastori che l’abitavano.
Paesaggi incontaminati, ricchi di flora e di fauna, accolgono il visitatore nella riserva Naturale Valle del Foro. Nelle vicinanze del fiume Foro, con una passeggiata lungo le rive ombreggiate, si arriva ai mulini rupestri.
La vicinanza delle piste da sci offre un’alternativa al semplice stare in casa davanti al camino acceso. In estate, quando i sentieri sono liberi dalla morsa del gelo, è piacevole passeggiare nella natura della Riserva Valle del Foro.
Pretoro è stato uno dei primi Comuni in Italia a sperimentare un progetto di audioguide su telefonia mobile, tuttora attivo. Sul suo territorio è presente l’area faunistica del lupo appenninico, con una zona, sopra il borgo, dedicata al ripopolamento dei lupi. La Riserva Naturale del Foro, sorta nel 1997 per tutelare il territorio, è stata il primo nucleo del Parco Nazionale della Maiella. Numerosi percorsi escursionistici conducono all’interno del Parco. Altre destinazioni nei paraggi sono il Passo Lanciano, la Fonte Tettone e il Monte Amaro.