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Se è vero che la toponomastica dice tanto di un luogo, nel caso dell’Abruzzo dice tutto. Racconta da una parte di una regione con chilometri di spiagge bianche – da qui nomi più che espliciti come la stessa Pescara e le tante “marine” lungo la costa – e dall’altra di borghi incastonati fra vette appenniniche – le più alte d’Italia, grazie alla presenta dei massicci della Majella, del Parco Nazionale d’Abruzzo e del Gran Sasso – come testimoniano per esempio Pietracamela, Rocca San Giovanni, Castel del Monte, Tagliacozzo e così via. Borghi che, per la loro natura “arroccata” e di difesa dell’entroterra, hanno saputo attraversare secoli, arrivando a noi con un centro storico ancora intatto che sa trasmettere fascino ed emozioni dal sapore antico, tanto che ben 25 sono entrati di diritto nel novero dei “Borghi più belli d’Italia”. Un ricco patrimonio architettonico, artistico e di tradizioni vive, che animano ancora adesso questi “avamposti” di cultura locale immersi in una natura incontaminata e prorompente.

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Borgo di Rocca San Giovanni

Rocca San Giovanni, Abruzzo

13 elementi Cosa fare e vedere

  • Borgo

Borgo di Rocca San Giovanni

Rocca San Giovanni, Abruzzo

Dove si trova: Rocca San Giovanni (CH) sorge su un colle roccioso a 155 metri di quota, tra le foci del fiume Sangro e del torrente Feltrino.

Perché visitarlo: le prime tracce scritte sul borgo compaiono su un diploma del 1047, firmato dall’imperatore Enrico III e indirizzato al Monastero di San Giovanni in Venere. Nell’Alto Medioevo fu feudo di nobili famiglie longobardo-franche, interessate alla colonizzazione monastica benedettina già dal VIII secolo. Dal XI secolo divenne una rocca-rifugio della vicina abbazia benedettina fino al XVI secolo, per poi passare sotto la giurisdizione della congregazione di Filippo Neri di Roma e sul finire del XVIII secolo tornò nel Regio Demanio. Da vedere la chiesa di San Matteo Apostolo, in stile romanico a tre navate, e il Palazzo Municipale del XIX secolo, di ispirazione classica, sede di un’interessante raccolta di opere d’arte. Caratteristico il centro storico con il suo corso che porta alla splendida terrazza panoramica dalla quale è possibile ammirare la valle sottostante. Il verde degli uliveti, dei vigneti e degli aranceti accompagna lo sguardo fino a giungere alla costa, dove il mare si infrange sugli scogli che delimitano insenature e candidi arenili ciottolosi. La spiaggia più grande è in località la “Foce”, che si estende tra l’antico borgo di Vallevò e Punta Torre, dove sorge l’omonimo Trabocco. Altra suggestiva spiaggia, tra le più belle della Costa dei Trabocchi, è quella del “Cavalluccio”, caratterizzata dalla presenza di un trabocco e da un grande faraglione chiamato lo scoglione.

Cosa vedere:

la chiesa di San Matteo Apostolo;
il Palazzo Municipale;
il centro storico;
le spiagge;
i trabocchi;
Cosa mangiare: la “palazzole”, piatto tipico della tradizione marinara composto da acciughe o sardine, mollica di pane, aglio, prezzemolo e olio extravergine di oliva. Città del Vino, Rocca vanta due cantine che producono vini Doc Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo, con particolare attenzione ai bianchi. Dalle olive “Gentile” di Chieti si ricava l’olio Dop Colline Teatine, un fruttato dai sentori erbacei e di colore verde oro. La Costa dei Trabocchi, infine, regala una varietà tipica di arance.

Come arrivare a Rocca San Giovanni:
In auto:
Da Nord e da Sud
Dall’autostrada Adriatica A14 (da nord: in direzione di Ancona; da sud: in direzione Pescara), uscire a Val di Sangro, proseguire per Fossacesia, continuare sulla SP 81 fino a Rocca San Giovanni.
Da Chieti
Percorrere la SS 81, imboccare l’autostrada A 14 in direzione Bari, uscire a Val di Sangro, seguire la direzione per Fossacesia, attraversarla e continuare sulla SP 81 fino a Rocca San Giovanni.
Da Pescara
Percorrere la SS 16 in direzione di Chieti, continuare sull’autostrada A 14 in direzione Bari, uscire a Val di Sangro, proseguire per Fossacesia, continuare sulla SP 81 fino a Rocca San Giovanni.

In treno:
La stazione ferroviaria più vicina è quella di San Vito – Lanciano (Ferrovia Sangritana – dista 9 km circa).

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  • Borgo

Borgo di Pretoro

Pretoro, Abruzzo

Il Borgo nel Cuore d’Abruzzo
Se guardiamo Pretoro da lontano ci sembra di vedere un borgo che è il proseguimento stesso della roccia. Una volta raggiunto, ci addentriamo nel cuore dell’abitato e ci troviamo a respirare le atmosfere antiche questo paese sorto intorno al 1600 dopo la distruzione del Castello di Pretoro, arroccato sull’estremità della roccia e denominato “Castrum Pretorii de Theti”. Qui, tra vicoli strettissimi e intrecciati tra loro come un ricamo prezioso, ci aggiriamo fino a ritrovarci davanti il maestoso panorama che circonda il paese. Montagne e boschi, narrati anche nel “Centro San Domenico per la divulgazione degli aspetti culturali e naturali sul lupo, i serpenti e la storia di Pretoro”. Infine, caratteristico è l’artigianato del legno, in particolare per la realizzazione dei fusi per lavorare la lana.
A pochi chilometri dal borgo, le piste da sci del comprensorio Passo Lanciano – Maielletta in inverno offrono un’alternativa alla quiete del centro storico.
QUANTI SIAMO?
Pochi ma buoni! 875 Abitanti, ad occhio e croce.
DOVE SIAMO?
Nel cuore d’Abruzzo a 602m s.l.m.
E LA MONTAGNA?
Siamo l’ultimo Borgo prima di raggiungerla. In meno di 10 minuti sarai da lei, dalla Majella Madre.
SI MA IL MARE?
25 minuti sono sufficienti per raggiungerlo.

Come raggiungere Pretoro:
IN AUTO
da Roma: A24 direzione Pescara, uscita bari. Poi proseguire sulla A14, uscita Francavilla Al Mare.
dalla Puglia: A14 uscita Pescara sud- Francavilla Al Mare.
da Ancona: A14 uscita Pescara sud- Francavilla Al Mare.

IN TRENO
Raggiungere le stazioni ferroviarie di Pescara o Chieti e poi proseguire con gli autobus del trasporto regionale (TUA).

IN AEREO
Raggiungere l’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo (Pescara) e poi proseguire con gli autobus del trasporto regionale (TUA).

Arroccato sulla Majella, Pretoro è uno dei borghi più belli d’Italia, in cui perdersi tra vicoli, stradine strette, case scavate nella pietra, circondato da 1407 scalini. Tra le attività tradizionali, la principale è l’artigianato: in paese ci sono infatti ancora diversi tornitori, scalpellini e intagliatori. Mortai, setacci per la farina, strumenti per fare la pasta alla chitarra, cucchiai e forchette di legno, lavorazioni in pietra sono in vendita nei negozi appena fuori del borgo.

Pretoro è un borgo di architettura spontanea, arroccato sui fianchi della Maiella con case appoggiate le une alle altre lungo vicoletti collegati da scale strette e tortuose che, come dice una poesia, salgono e salgono “fino all’ultimo focolare”.

I principali monumenti di Pretoro sono tre edifici religiosi. La chiesa di Sant’Andrea Apostolo, la principale del borgo, risale ai secoli XV e XVI ed è posta sulla parte più alta dell’abitato. L’interno è a due navate a pianta irregolare, con il pavimento che si adatta alle conformazioni della roccia. Lo stile è frutto del rifacimento neoclassico con elementi barocchi.

La chiesa di San Nicola si discosta dall’originario impianto romanico per le forme tardorinascimentali e secentesche con cui si presenta dopo la sua ricostruzione. E’ più nota come chiesa di San Domenico, al quale sono dedicate le celebrazioni de Lu Lope (il lupo) e quella arcaica dei Serpari (i manipolatori di serpenti). All’interno si trovano una Pietà in terracotta policroma del XVII secolo e un portale ligneo del 1630. Eleganti le due monofore sul lato che dà sulla valle.

L’eremo della Madonna della Mazza ha un portale che testimonia un’origine duecentesca o trecentesca. Le prime notizie certe che lo riguardano sono del 1324-1325 e si riferiscono alla riscossione delle decime da parte dei monaci benedettini cistercensi provenienti dalla Francia, da cui sarebbe stato fondato. Il fervore della vita religiosa ai piedi della Maiella e un altro documento storico anticiperebbero al XIII secolo la costruzione della chiesa, che in alcune mappe antiche è indicata come “Madonna del Monte” ed era una dipendenza del monastero di Santa Maria Arabona di Manoppello. L’immagine della Madonna in trono con Bambino risale al XV secolo. Il nome di Madonna della Mazza deriva dallo scettro (o “mazza”) con cui è raffigurata la Vergine. La chiesetta è frequentata in estate e soprattutto la prima domenica di luglio, quando la Madonna viene riportata in processione qui, sui monti, dopo aver trascorso due mesi nella chiesa di Sant’Andrea. L’interno è a navata unica e custodisce le leggende fiorite intorno all’immagine della Madonna della Mazza.

A circa 8 km da Pretoro e a 900 metri d’altitudine merita la visita un altro eremo, citato in un documento del 1581 come ecclesiam Sancti Angeli e noto come la grotta dell’Eremita. Vi si praticava il culto di San Michele Arcangelo, legato alla presenza, nei pressi, di una sorgente e, nella grotta, di uno stillicidio d’acqua. Indagini archeologiche hanno riportato alla luce utensili in selce, reperti ceramici dell’età del Bronzo e tracce degli eremiti e dei pastori che l’abitavano.
Paesaggi incontaminati, ricchi di flora e di fauna, accolgono il visitatore nella riserva Naturale Valle del Foro. Nelle vicinanze del fiume Foro, con una passeggiata lungo le rive ombreggiate, si arriva ai mulini rupestri.
La vicinanza delle piste da sci offre un’alternativa al semplice stare in casa davanti al camino acceso. In estate, quando i sentieri sono liberi dalla morsa del gelo, è piacevole passeggiare nella natura della Riserva Valle del Foro.

Pretoro è stato uno dei primi Comuni in Italia a sperimentare un progetto di audioguide su telefonia mobile, tuttora attivo. Sul suo territorio è presente l’area faunistica del lupo appenninico, con una zona, sopra il borgo, dedicata al ripopolamento dei lupi. La Riserva Naturale del Foro, sorta nel 1997 per tutelare il territorio, è stata il primo nucleo del Parco Nazionale della Maiella. Numerosi percorsi escursionistici conducono all’interno del Parco. Altre destinazioni nei paraggi sono il Passo Lanciano, la Fonte Tettone e il Monte Amaro.

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  • Borgo

Borgo di Guardiagrele

Guardiagrele, Abruzzo

Secondo alcune fonti il nome primitivo di Guardiagrele era Aelion, da un antico tempio dedicato al dio del sole, Apollo (Hélios), sul quale sarebbe poi sorta la chiesa di Santa Maria Maggiore. Il nome Aelion sarebbe divenuto nel IV sec. a.C. Graelion, per poi essere trasformato in Graelium dai Romani, in Grele dai Longobardi e Graeli dai Normanni, e infine in Guardia (dal longobardo warda, che indica un posto di vedetta militare) di Grele, da cui l’attuale Guardiagrele.
A Guardiagrele ha sede il Parco Nazionale della Maiella (tel. 0871 800159).
La Maiella è una montagna dolce e invitante, ricca di acque, boschi e pascoli, che racchiude, come in un grembo misterioso, anfratti e valli nascoste.
Da qui partono splendidi itinerari che portano in luoghi panoramici costeggiando torrenti e fontanili, attraversando canyon e grotte, grandi faggete e fitti boschi. I sentieri sono segnalati e attrezzati dal C.A.I.; su questi monti vivono ancora l’orso, il lupo e l’aquila.
Passeggiate, trekking, escursioni su sentieri natura attrezzati e segnalati con cartelli botanici (informazioni presso il Club Alpino Italiano, sezione di Guardiagrele, tel. 0871 84624).

Come arrivare a Guardiagrele:

In auto:
Da Nord
Dall’autostrada Adriatica A14 in direzione Ancona, uscire a Pescara Ovest/Chieti e immettersi sull’Asse Attrezzato in direzione di Chieti, prendere la SS 81 in direzione di Guardiagrele.
Da Sud
Dall’autostrada Adriatica A14 in direzione Pescara, uscire a Val di Sangro, seguire la direzione Villa S. Maria, prendere la SS 652, continuare sulla SS 81 in direzione Guardiagrele.
Da Chieti
Prendere la SS 81 e seguire le indicazioni per Guardiagrele.
Da Pescara
Percorrere la SS 16 in direzione di Chieti, continuare sulla SS 81 in direzione di Guardiagrele.

In treno:
Si può raggiungere la stazione ferroviaria di San Vito – Lanciano (Ferrovia Sangritana) oppure quella di Pescara e proseguire per Guardiagrele con autobus di linea.

Cosa vedere a Guardiagrele:
1 – Borgo Medievale di Guardiagrele
2 – Cattedrale di Santa Maria Maggiore – Affresco di San Cristoforo
3 – Sacrario di Andrea Bafile
4 – Museo del Costume e della Tradizione
5 – Villa Comunale
6 – Chiesa di Santa Maria Del Carmine
7 – Torre Orsini
8 – Chiesa di San Rocco

La Coop. Soc. Linea Verde offre un servizio di guide certificate su Guardiagrele. Se siete di passaggio a Guardiagrele è possibile richiedere il servizio di guide e accompagnatori turistici per visitare il centro storico e le località vicine. Le guide sono regolarmente iscritte all’albo delle guide della Regione Abruzzo e offrono un servizio qualificato.
Presso il centro di Linea Verde (Linea Verde Soc. Coop. a.r. l., Largo S. Francesco, 11, 66016 Guardiagrele CH) sono disponibili anche una gamma selezionata di prodotti tipici abruzzesi nonché tutto i materiale informativo, libri e altre pubblicazioni sulle località turistiche dell’Abruzzo, le strutture ricettive, la gastronomia e l’artigianato.
Se l’interesse è rivolto agli ambienti naturali, i visitatori possono richiedere le carte dei sentieri e le guide per effettuare in autonomia qualsiasi passeggiata o trekking nelle varie montagne abruzzesi.

A Guardiagrele, in località Piana delle Mele, ha inoltre sede il più grande Parco Avventura d’Italia: il Parco Avventura Majella (https://www.parconaturalemajella.it/parco-avventura). L’attività del Parco Avventura consiste nell’affrontare gli oltre 250 giochi sospesi tra gli alberi, camminando tra passerelle, ponti tibetani, tunnel e tirolesi mozzafiato, il tutto nella massima sicurezza e con l’assistenza del personale qualificato. L’accesso ai percorsi è regolamentato per età e statura. Ragazzi con più di 13 anni e adulti, invece, accedono a tutti i percorsi.

Prezzo adulti (dai 13 anni in su):
Quota individuale 20.00 €
Quota individuale Gruppi minimo 10 persone: € 18.00

Prezzo bambini 10-12 anni:
Quota individuale 16.00 €
Quota individuale Gruppi da 10 persone 14.00 €

Prezzo bambini 8-9 anni:
Quota individuale 14.00 €
Quota individuale Gruppi da 10 persone 12.00 €
Quota individuale Gruppi minimo 10 persone: € 18.00

Prezzo bambini 4-7 anni:
Quota individuale 12.00 €
Quota individuale Gruppi da 10 persone 10.00 €

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  • Borgo

Borgo di Penne

Penne, Abruzzo

Penne è un comune italiano di 11 365 abitanti della provincia di Pescara in Abruzzo. Dal 2012 fa parte dell’associazione I borghi più belli d’Italia. Di origini pre-romane, sorge in una zona la cui frequentazione da parte dell’uomo risale almeno al Neolitico medio e fu l’antica capitale della popolazione italica dei Vestini.
Il comune è situato a uguale distanza tra il mare Adriatico e il Gran Sasso d’Italia, presentandosi come porta di accesso al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga attraverso la Riserva naturale controllata Lago di Penne. La cittadina è inoltre il centro principale dell’area Vestina. L’utilizzo del mattone, presente in tutti gli edifici e nei resti di alcune pavimentazioni, ha portato a soprannominare la città “città del mattone”. Nel 2006 è stata conferito alla cittadina il riconoscimento della medaglia d’argento al merito civile per le distruzioni subite durante la Seconda guerra mondiale.

Come arrivare a Penne:

In auto:
Da Nord
Dall’autostrada Adriatica A14 in direzione di Ancona, uscire a Pescara Nord/Città Sant’Angelo, continuare sulla SS 16 in direzione di Montesilvano, proseguire sulla SR 151 per Cappelle sul Tavo, Penne.
Da Sud
Dall’autostrada Adriatica A14 in direzione Pescara, seguire la direzione Pescara Ovest/Chieti, A 24 per L’Aquila, A 25 per Roma, SS 81 direzione Penne.
Da Pescara
Prendere la direzione SS 16, uscire a Spoltore, proseguire per Cappelle sul Tavo e poi per Penne prendendo la SR 151.

In treno:
Si raggiunge la stazione ferroviaria di Pescara (a 30 km circa). Coincidenze con Autolinee regionali Arpa in partenza dal Terminalbus di Pescara Centrale (di fronte la stazione), linea Pescara-Penne, tempo di percorrenza: 1 h circa.

Cosa fare a Penne:
1- Equitazione e pesca sportiva presso l’Oasi Lago di Penne.
2 – Passeggiate e trekking
lungo il sentiero natura che collegail centro urbano (Fonte Nuova) alla Riserva naturale Lago di Penne.
3 – Poco fuori del centro abitato, sul quarto colle su cui è stata costruita la città, sorge Santa Maria in Colleromano (XIV secolo), chiesa e convento appartenuti prima ai Benedettini e poi agli Osservanti. Il magnifico portale romanico – con il fantastico bestiario medievale che dai capitelli traforati raggiunge, con la sua misteriosa simbologia, le formelle della parte superiore – e le ricche sculture sono opera di una scuola locale originaria di Atri. Gotico l’interno e barocche le cappelle nobiliari. Da non perdere la barocca chiesa di Santa Maria del Carmine, con facciata settecentesca, sulla strada che conduce al lago di Penne, i cui ambienti sono Riserva naturale regionale.Il Centro visite della Riserva, aperto tutti i giorni (per informazioni:tel. 085 8215003), dà informazioni sul museo naturalistico, le aree pic-nic, la foresteria in cui è possibile alloggiare, la masseria dell’Oasi (produzione biologiche certificate grazie a 20 mila piante autoctone messe a dimora), la flora (da vedere i gigli d’acqua nei laghetti dell’orto botanico) e la fauna (l’area faunistica di Collalto è utilizzata per il Progetto capriolo). Nel 1991 il WWF Italia ha realizzato qui un Centro per la riproduzione della lontra. Costeggia il lago un sentiero natura attrezzato per il birdwatching, il riconoscimento delle specie vegetali e l’attività ginnica.

Cosa vedere:
1 – Museo Archeologico G. B. Leopardi,
piazza Duomo 7, tel. 085 8211068: allestito nelle sale del palazzo Vescovile, ricostruisce la storia del territorio vestino dal Paleolitico al Medioevo; molti materiali provengono dalla collezione del barone Leopardi.
2 – Museo Civico Diocesano,
piazza Duomo 8, tel. 085 8210525: le sale del piano inferiore sono costituite dalla cripta del Duomo, in cui sono conservati affreschi che vanno dal Duecento al Quattrocento; il piano superiore comprende sale tematiche dedicate all’oreficeria sacra dal Trecento al Settecento, alle sculture lignee, ai codici, ai paramenti sacri e alle telee pale d’altare provenienti dalle chiese di Penne.
3 – Museo di Arte Moderna e Contemporanea,
via Muzio Pansa: allestito nel tardo-cinquecentesco palazzo De Leone, nei pressi del Duomo, raccoglie tre sezioni, le prime due dedicate al pittore Remo Brindisi (1918-96), l’altra alla collezione di Enrico Galluppi (1915-98), poeta, critico d’arte ed elzevirista che ha raccolto opere della pittura italiana dell’Ottocento e della prima metà del Novecento, donate da Giovanna Vallauri e sua figlia Teresa.
4 – Museo Naturalistico De Leone,
tel. 085 8279489: situato nella Riserva naturale regionale Lago di Penne, in contrada Collalto, è costituito da due sezioni naturalistiche (con un diorama sulla lontra) e una dedicata al recupero delle arti antiche del territorio (ceramica, legno, serigrafia, filiera del lino).

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  • Patrimonio culturale Religioso

Santuario della Madonna dell’Elcina

Abbateggio, Abruzzo

Il Santuario della Madonna dell’Elcina sorge su una collina rocciosa a breve distanza dal centro storico del paese. La chiesa in pietra locale, nella sua fattezza attuale, è di recente costruzione ma di antica fondazione e riveste un notevole valore storico, artistico e religioso per tutta la vallata.

La tradizione vuole che un giorno due pastorelli muti di Abbateggio, pascolando le pecore sulla collina dell’Elcina, videro su di un albero di elce (leccio) una Signora e, ai piedi dell’albero, un quadro che rappresentava la Madonna seduta su un albero con in braccio Gesù Bambino. La Signora disse ai pastorelli di desiderare una Chiesa su quel colle, ripetendo per tre volte la medesima richiesta. La chiesa, riedificata nel 1927 sull’antica costruzione, presenta una facciata in blocchi di pietra con portale chiuso da artistica vetrata con motivo in ferro battuto restaurato. Le muraglie perimetrali sono di origine medioevale. L’interno a tre navate presenta caratteri neoclassici; altari, nicchie e statue sono addossate alle pareti laterali. Sull’altare maggiore è conservata la statua della Madonna in terracotta dipinta (opera del XV secolo); sotto l’altare vi è un tronco di elce che viene ricordato come il resto dell’antico albero sul quale apparve la Vergine.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Parrocchia di San Lorenzo Martire

Abbateggio, Abruzzo

La chiesa di San Lorenzo Martire è situata all’interno del centro storico di Abbateggio. La facciata in muratura di pietrame presenta uno schema a due livelli con paraste tuscaniche, trabeazione intermedia e timpano triangolare di coronamento. Al centro si aprono il portale con cornice in pietra e timpano curvilineo su mensole e un semplice finestrone affiancato da un orologio inserito tra le paraste. Sul fianco destro è addossata la torre campanaria. La chiesa ha un impianto ad aula con loggia per la cantoria, altari laterali e abside semicircolare ed è coperta a volta a botte lunettata e semicatino absidale, esternamente con tetto a due falde con manto in coppi. La decorazione interna in stile tardobarocco ottocentesco è costituita essenzialmente da paraste con capitelli ionici e trabeazione con cornice che inquadrano le arcate degli altari laterali ornate da stucchi e cartigli. Gli altari sono in muratura con ordine architettonico e timpani di forme diverse con decorazioni in stucco, cartigli e figure a rilievo, come le superfici delle volte.

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  • Borgo

Borgo di Rocca San Giovanni

Rocca San Giovanni, Abruzzo

Dove si trova: Rocca San Giovanni (CH) sorge su un colle roccioso a 155 metri di quota, tra le foci del fiume Sangro e del torrente Feltrino.

Perché visitarlo: le prime tracce scritte sul borgo compaiono su un diploma del 1047, firmato dall’imperatore Enrico III e indirizzato al Monastero di San Giovanni in Venere. Nell’Alto Medioevo fu feudo di nobili famiglie longobardo-franche, interessate alla colonizzazione monastica benedettina già dal VIII secolo. Dal XI secolo divenne una rocca-rifugio della vicina abbazia benedettina fino al XVI secolo, per poi passare sotto la giurisdizione della congregazione di Filippo Neri di Roma e sul finire del XVIII secolo tornò nel Regio Demanio. Da vedere la chiesa di San Matteo Apostolo, in stile romanico a tre navate, e il Palazzo Municipale del XIX secolo, di ispirazione classica, sede di un’interessante raccolta di opere d’arte. Caratteristico il centro storico con il suo corso che porta alla splendida terrazza panoramica dalla quale è possibile ammirare la valle sottostante. Il verde degli uliveti, dei vigneti e degli aranceti accompagna lo sguardo fino a giungere alla costa, dove il mare si infrange sugli scogli che delimitano insenature e candidi arenili ciottolosi. La spiaggia più grande è in località la “Foce”, che si estende tra l’antico borgo di Vallevò e Punta Torre, dove sorge l’omonimo Trabocco. Altra suggestiva spiaggia, tra le più belle della Costa dei Trabocchi, è quella del “Cavalluccio”, caratterizzata dalla presenza di un trabocco e da un grande faraglione chiamato lo scoglione.

Cosa vedere:

la chiesa di San Matteo Apostolo;
il Palazzo Municipale;
il centro storico;
le spiagge;
i trabocchi;
Cosa mangiare: la “palazzole”, piatto tipico della tradizione marinara composto da acciughe o sardine, mollica di pane, aglio, prezzemolo e olio extravergine di oliva. Città del Vino, Rocca vanta due cantine che producono vini Doc Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo, con particolare attenzione ai bianchi. Dalle olive “Gentile” di Chieti si ricava l’olio Dop Colline Teatine, un fruttato dai sentori erbacei e di colore verde oro. La Costa dei Trabocchi, infine, regala una varietà tipica di arance.

Come arrivare a Rocca San Giovanni:
In auto:
Da Nord e da Sud
Dall’autostrada Adriatica A14 (da nord: in direzione di Ancona; da sud: in direzione Pescara), uscire a Val di Sangro, proseguire per Fossacesia, continuare sulla SP 81 fino a Rocca San Giovanni.
Da Chieti
Percorrere la SS 81, imboccare l’autostrada A 14 in direzione Bari, uscire a Val di Sangro, seguire la direzione per Fossacesia, attraversarla e continuare sulla SP 81 fino a Rocca San Giovanni.
Da Pescara
Percorrere la SS 16 in direzione di Chieti, continuare sull’autostrada A 14 in direzione Bari, uscire a Val di Sangro, proseguire per Fossacesia, continuare sulla SP 81 fino a Rocca San Giovanni.

In treno:
La stazione ferroviaria più vicina è quella di San Vito – Lanciano (Ferrovia Sangritana – dista 9 km circa).

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Borgo di Pretoro

Pretoro, Abruzzo

Il Borgo nel Cuore d’Abruzzo
Se guardiamo Pretoro da lontano ci sembra di vedere un borgo che è il proseguimento stesso della roccia. Una volta raggiunto, ci addentriamo nel cuore dell’abitato e ci troviamo a respirare le atmosfere antiche questo paese sorto intorno al 1600 dopo la distruzione del Castello di Pretoro, arroccato sull’estremità della roccia e denominato “Castrum Pretorii de Theti”. Qui, tra vicoli strettissimi e intrecciati tra loro come un ricamo prezioso, ci aggiriamo fino a ritrovarci davanti il maestoso panorama che circonda il paese. Montagne e boschi, narrati anche nel “Centro San Domenico per la divulgazione degli aspetti culturali e naturali sul lupo, i serpenti e la storia di Pretoro”. Infine, caratteristico è l’artigianato del legno, in particolare per la realizzazione dei fusi per lavorare la lana.
A pochi chilometri dal borgo, le piste da sci del comprensorio Passo Lanciano – Maielletta in inverno offrono un’alternativa alla quiete del centro storico.
QUANTI SIAMO?
Pochi ma buoni! 875 Abitanti, ad occhio e croce.
DOVE SIAMO?
Nel cuore d’Abruzzo a 602m s.l.m.
E LA MONTAGNA?
Siamo l’ultimo Borgo prima di raggiungerla. In meno di 10 minuti sarai da lei, dalla Majella Madre.
SI MA IL MARE?
25 minuti sono sufficienti per raggiungerlo.

Come raggiungere Pretoro:
IN AUTO
da Roma: A24 direzione Pescara, uscita bari. Poi proseguire sulla A14, uscita Francavilla Al Mare.
dalla Puglia: A14 uscita Pescara sud- Francavilla Al Mare.
da Ancona: A14 uscita Pescara sud- Francavilla Al Mare.

IN TRENO
Raggiungere le stazioni ferroviarie di Pescara o Chieti e poi proseguire con gli autobus del trasporto regionale (TUA).

IN AEREO
Raggiungere l’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo (Pescara) e poi proseguire con gli autobus del trasporto regionale (TUA).

Arroccato sulla Majella, Pretoro è uno dei borghi più belli d’Italia, in cui perdersi tra vicoli, stradine strette, case scavate nella pietra, circondato da 1407 scalini. Tra le attività tradizionali, la principale è l’artigianato: in paese ci sono infatti ancora diversi tornitori, scalpellini e intagliatori. Mortai, setacci per la farina, strumenti per fare la pasta alla chitarra, cucchiai e forchette di legno, lavorazioni in pietra sono in vendita nei negozi appena fuori del borgo.

Pretoro è un borgo di architettura spontanea, arroccato sui fianchi della Maiella con case appoggiate le une alle altre lungo vicoletti collegati da scale strette e tortuose che, come dice una poesia, salgono e salgono “fino all’ultimo focolare”.

I principali monumenti di Pretoro sono tre edifici religiosi. La chiesa di Sant’Andrea Apostolo, la principale del borgo, risale ai secoli XV e XVI ed è posta sulla parte più alta dell’abitato. L’interno è a due navate a pianta irregolare, con il pavimento che si adatta alle conformazioni della roccia. Lo stile è frutto del rifacimento neoclassico con elementi barocchi.

La chiesa di San Nicola si discosta dall’originario impianto romanico per le forme tardorinascimentali e secentesche con cui si presenta dopo la sua ricostruzione. E’ più nota come chiesa di San Domenico, al quale sono dedicate le celebrazioni de Lu Lope (il lupo) e quella arcaica dei Serpari (i manipolatori di serpenti). All’interno si trovano una Pietà in terracotta policroma del XVII secolo e un portale ligneo del 1630. Eleganti le due monofore sul lato che dà sulla valle.

L’eremo della Madonna della Mazza ha un portale che testimonia un’origine duecentesca o trecentesca. Le prime notizie certe che lo riguardano sono del 1324-1325 e si riferiscono alla riscossione delle decime da parte dei monaci benedettini cistercensi provenienti dalla Francia, da cui sarebbe stato fondato. Il fervore della vita religiosa ai piedi della Maiella e un altro documento storico anticiperebbero al XIII secolo la costruzione della chiesa, che in alcune mappe antiche è indicata come “Madonna del Monte” ed era una dipendenza del monastero di Santa Maria Arabona di Manoppello. L’immagine della Madonna in trono con Bambino risale al XV secolo. Il nome di Madonna della Mazza deriva dallo scettro (o “mazza”) con cui è raffigurata la Vergine. La chiesetta è frequentata in estate e soprattutto la prima domenica di luglio, quando la Madonna viene riportata in processione qui, sui monti, dopo aver trascorso due mesi nella chiesa di Sant’Andrea. L’interno è a navata unica e custodisce le leggende fiorite intorno all’immagine della Madonna della Mazza.

A circa 8 km da Pretoro e a 900 metri d’altitudine merita la visita un altro eremo, citato in un documento del 1581 come ecclesiam Sancti Angeli e noto come la grotta dell’Eremita. Vi si praticava il culto di San Michele Arcangelo, legato alla presenza, nei pressi, di una sorgente e, nella grotta, di uno stillicidio d’acqua. Indagini archeologiche hanno riportato alla luce utensili in selce, reperti ceramici dell’età del Bronzo e tracce degli eremiti e dei pastori che l’abitavano.
Paesaggi incontaminati, ricchi di flora e di fauna, accolgono il visitatore nella riserva Naturale Valle del Foro. Nelle vicinanze del fiume Foro, con una passeggiata lungo le rive ombreggiate, si arriva ai mulini rupestri.
La vicinanza delle piste da sci offre un’alternativa al semplice stare in casa davanti al camino acceso. In estate, quando i sentieri sono liberi dalla morsa del gelo, è piacevole passeggiare nella natura della Riserva Valle del Foro.

Pretoro è stato uno dei primi Comuni in Italia a sperimentare un progetto di audioguide su telefonia mobile, tuttora attivo. Sul suo territorio è presente l’area faunistica del lupo appenninico, con una zona, sopra il borgo, dedicata al ripopolamento dei lupi. La Riserva Naturale del Foro, sorta nel 1997 per tutelare il territorio, è stata il primo nucleo del Parco Nazionale della Maiella. Numerosi percorsi escursionistici conducono all’interno del Parco. Altre destinazioni nei paraggi sono il Passo Lanciano, la Fonte Tettone e il Monte Amaro.

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  • Borgo

Borgo di Guardiagrele

Guardiagrele, Abruzzo

Secondo alcune fonti il nome primitivo di Guardiagrele era Aelion, da un antico tempio dedicato al dio del sole, Apollo (Hélios), sul quale sarebbe poi sorta la chiesa di Santa Maria Maggiore. Il nome Aelion sarebbe divenuto nel IV sec. a.C. Graelion, per poi essere trasformato in Graelium dai Romani, in Grele dai Longobardi e Graeli dai Normanni, e infine in Guardia (dal longobardo warda, che indica un posto di vedetta militare) di Grele, da cui l’attuale Guardiagrele.
A Guardiagrele ha sede il Parco Nazionale della Maiella (tel. 0871 800159).
La Maiella è una montagna dolce e invitante, ricca di acque, boschi e pascoli, che racchiude, come in un grembo misterioso, anfratti e valli nascoste.
Da qui partono splendidi itinerari che portano in luoghi panoramici costeggiando torrenti e fontanili, attraversando canyon e grotte, grandi faggete e fitti boschi. I sentieri sono segnalati e attrezzati dal C.A.I.; su questi monti vivono ancora l’orso, il lupo e l’aquila.
Passeggiate, trekking, escursioni su sentieri natura attrezzati e segnalati con cartelli botanici (informazioni presso il Club Alpino Italiano, sezione di Guardiagrele, tel. 0871 84624).

Come arrivare a Guardiagrele:

In auto:
Da Nord
Dall’autostrada Adriatica A14 in direzione Ancona, uscire a Pescara Ovest/Chieti e immettersi sull’Asse Attrezzato in direzione di Chieti, prendere la SS 81 in direzione di Guardiagrele.
Da Sud
Dall’autostrada Adriatica A14 in direzione Pescara, uscire a Val di Sangro, seguire la direzione Villa S. Maria, prendere la SS 652, continuare sulla SS 81 in direzione Guardiagrele.
Da Chieti
Prendere la SS 81 e seguire le indicazioni per Guardiagrele.
Da Pescara
Percorrere la SS 16 in direzione di Chieti, continuare sulla SS 81 in direzione di Guardiagrele.

In treno:
Si può raggiungere la stazione ferroviaria di San Vito – Lanciano (Ferrovia Sangritana) oppure quella di Pescara e proseguire per Guardiagrele con autobus di linea.

Cosa vedere a Guardiagrele:
1 – Borgo Medievale di Guardiagrele
2 – Cattedrale di Santa Maria Maggiore – Affresco di San Cristoforo
3 – Sacrario di Andrea Bafile
4 – Museo del Costume e della Tradizione
5 – Villa Comunale
6 – Chiesa di Santa Maria Del Carmine
7 – Torre Orsini
8 – Chiesa di San Rocco

La Coop. Soc. Linea Verde offre un servizio di guide certificate su Guardiagrele. Se siete di passaggio a Guardiagrele è possibile richiedere il servizio di guide e accompagnatori turistici per visitare il centro storico e le località vicine. Le guide sono regolarmente iscritte all’albo delle guide della Regione Abruzzo e offrono un servizio qualificato.
Presso il centro di Linea Verde (Linea Verde Soc. Coop. a.r. l., Largo S. Francesco, 11, 66016 Guardiagrele CH) sono disponibili anche una gamma selezionata di prodotti tipici abruzzesi nonché tutto i materiale informativo, libri e altre pubblicazioni sulle località turistiche dell’Abruzzo, le strutture ricettive, la gastronomia e l’artigianato.
Se l’interesse è rivolto agli ambienti naturali, i visitatori possono richiedere le carte dei sentieri e le guide per effettuare in autonomia qualsiasi passeggiata o trekking nelle varie montagne abruzzesi.

A Guardiagrele, in località Piana delle Mele, ha inoltre sede il più grande Parco Avventura d’Italia: il Parco Avventura Majella (https://www.parconaturalemajella.it/parco-avventura). L’attività del Parco Avventura consiste nell’affrontare gli oltre 250 giochi sospesi tra gli alberi, camminando tra passerelle, ponti tibetani, tunnel e tirolesi mozzafiato, il tutto nella massima sicurezza e con l’assistenza del personale qualificato. L’accesso ai percorsi è regolamentato per età e statura. Ragazzi con più di 13 anni e adulti, invece, accedono a tutti i percorsi.

Prezzo adulti (dai 13 anni in su):
Quota individuale 20.00 €
Quota individuale Gruppi minimo 10 persone: € 18.00

Prezzo bambini 10-12 anni:
Quota individuale 16.00 €
Quota individuale Gruppi da 10 persone 14.00 €

Prezzo bambini 8-9 anni:
Quota individuale 14.00 €
Quota individuale Gruppi da 10 persone 12.00 €
Quota individuale Gruppi minimo 10 persone: € 18.00

Prezzo bambini 4-7 anni:
Quota individuale 12.00 €
Quota individuale Gruppi da 10 persone 10.00 €

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  • Borgo

Borgo di Penne

Penne, Abruzzo

Penne è un comune italiano di 11 365 abitanti della provincia di Pescara in Abruzzo. Dal 2012 fa parte dell’associazione I borghi più belli d’Italia. Di origini pre-romane, sorge in una zona la cui frequentazione da parte dell’uomo risale almeno al Neolitico medio e fu l’antica capitale della popolazione italica dei Vestini.
Il comune è situato a uguale distanza tra il mare Adriatico e il Gran Sasso d’Italia, presentandosi come porta di accesso al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga attraverso la Riserva naturale controllata Lago di Penne. La cittadina è inoltre il centro principale dell’area Vestina. L’utilizzo del mattone, presente in tutti gli edifici e nei resti di alcune pavimentazioni, ha portato a soprannominare la città “città del mattone”. Nel 2006 è stata conferito alla cittadina il riconoscimento della medaglia d’argento al merito civile per le distruzioni subite durante la Seconda guerra mondiale.

Come arrivare a Penne:

In auto:
Da Nord
Dall’autostrada Adriatica A14 in direzione di Ancona, uscire a Pescara Nord/Città Sant’Angelo, continuare sulla SS 16 in direzione di Montesilvano, proseguire sulla SR 151 per Cappelle sul Tavo, Penne.
Da Sud
Dall’autostrada Adriatica A14 in direzione Pescara, seguire la direzione Pescara Ovest/Chieti, A 24 per L’Aquila, A 25 per Roma, SS 81 direzione Penne.
Da Pescara
Prendere la direzione SS 16, uscire a Spoltore, proseguire per Cappelle sul Tavo e poi per Penne prendendo la SR 151.

In treno:
Si raggiunge la stazione ferroviaria di Pescara (a 30 km circa). Coincidenze con Autolinee regionali Arpa in partenza dal Terminalbus di Pescara Centrale (di fronte la stazione), linea Pescara-Penne, tempo di percorrenza: 1 h circa.

Cosa fare a Penne:
1- Equitazione e pesca sportiva presso l’Oasi Lago di Penne.
2 – Passeggiate e trekking
lungo il sentiero natura che collegail centro urbano (Fonte Nuova) alla Riserva naturale Lago di Penne.
3 – Poco fuori del centro abitato, sul quarto colle su cui è stata costruita la città, sorge Santa Maria in Colleromano (XIV secolo), chiesa e convento appartenuti prima ai Benedettini e poi agli Osservanti. Il magnifico portale romanico – con il fantastico bestiario medievale che dai capitelli traforati raggiunge, con la sua misteriosa simbologia, le formelle della parte superiore – e le ricche sculture sono opera di una scuola locale originaria di Atri. Gotico l’interno e barocche le cappelle nobiliari. Da non perdere la barocca chiesa di Santa Maria del Carmine, con facciata settecentesca, sulla strada che conduce al lago di Penne, i cui ambienti sono Riserva naturale regionale.Il Centro visite della Riserva, aperto tutti i giorni (per informazioni:tel. 085 8215003), dà informazioni sul museo naturalistico, le aree pic-nic, la foresteria in cui è possibile alloggiare, la masseria dell’Oasi (produzione biologiche certificate grazie a 20 mila piante autoctone messe a dimora), la flora (da vedere i gigli d’acqua nei laghetti dell’orto botanico) e la fauna (l’area faunistica di Collalto è utilizzata per il Progetto capriolo). Nel 1991 il WWF Italia ha realizzato qui un Centro per la riproduzione della lontra. Costeggia il lago un sentiero natura attrezzato per il birdwatching, il riconoscimento delle specie vegetali e l’attività ginnica.

Cosa vedere:
1 – Museo Archeologico G. B. Leopardi,
piazza Duomo 7, tel. 085 8211068: allestito nelle sale del palazzo Vescovile, ricostruisce la storia del territorio vestino dal Paleolitico al Medioevo; molti materiali provengono dalla collezione del barone Leopardi.
2 – Museo Civico Diocesano,
piazza Duomo 8, tel. 085 8210525: le sale del piano inferiore sono costituite dalla cripta del Duomo, in cui sono conservati affreschi che vanno dal Duecento al Quattrocento; il piano superiore comprende sale tematiche dedicate all’oreficeria sacra dal Trecento al Settecento, alle sculture lignee, ai codici, ai paramenti sacri e alle telee pale d’altare provenienti dalle chiese di Penne.
3 – Museo di Arte Moderna e Contemporanea,
via Muzio Pansa: allestito nel tardo-cinquecentesco palazzo De Leone, nei pressi del Duomo, raccoglie tre sezioni, le prime due dedicate al pittore Remo Brindisi (1918-96), l’altra alla collezione di Enrico Galluppi (1915-98), poeta, critico d’arte ed elzevirista che ha raccolto opere della pittura italiana dell’Ottocento e della prima metà del Novecento, donate da Giovanna Vallauri e sua figlia Teresa.
4 – Museo Naturalistico De Leone,
tel. 085 8279489: situato nella Riserva naturale regionale Lago di Penne, in contrada Collalto, è costituito da due sezioni naturalistiche (con un diorama sulla lontra) e una dedicata al recupero delle arti antiche del territorio (ceramica, legno, serigrafia, filiera del lino).

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  • Patrimonio culturale Religioso

Santuario della Madonna dell’Elcina

Abbateggio, Abruzzo

Il Santuario della Madonna dell’Elcina sorge su una collina rocciosa a breve distanza dal centro storico del paese. La chiesa in pietra locale, nella sua fattezza attuale, è di recente costruzione ma di antica fondazione e riveste un notevole valore storico, artistico e religioso per tutta la vallata.

La tradizione vuole che un giorno due pastorelli muti di Abbateggio, pascolando le pecore sulla collina dell’Elcina, videro su di un albero di elce (leccio) una Signora e, ai piedi dell’albero, un quadro che rappresentava la Madonna seduta su un albero con in braccio Gesù Bambino. La Signora disse ai pastorelli di desiderare una Chiesa su quel colle, ripetendo per tre volte la medesima richiesta. La chiesa, riedificata nel 1927 sull’antica costruzione, presenta una facciata in blocchi di pietra con portale chiuso da artistica vetrata con motivo in ferro battuto restaurato. Le muraglie perimetrali sono di origine medioevale. L’interno a tre navate presenta caratteri neoclassici; altari, nicchie e statue sono addossate alle pareti laterali. Sull’altare maggiore è conservata la statua della Madonna in terracotta dipinta (opera del XV secolo); sotto l’altare vi è un tronco di elce che viene ricordato come il resto dell’antico albero sul quale apparve la Vergine.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Parrocchia di San Lorenzo Martire

Abbateggio, Abruzzo

La chiesa di San Lorenzo Martire è situata all’interno del centro storico di Abbateggio. La facciata in muratura di pietrame presenta uno schema a due livelli con paraste tuscaniche, trabeazione intermedia e timpano triangolare di coronamento. Al centro si aprono il portale con cornice in pietra e timpano curvilineo su mensole e un semplice finestrone affiancato da un orologio inserito tra le paraste. Sul fianco destro è addossata la torre campanaria. La chiesa ha un impianto ad aula con loggia per la cantoria, altari laterali e abside semicircolare ed è coperta a volta a botte lunettata e semicatino absidale, esternamente con tetto a due falde con manto in coppi. La decorazione interna in stile tardobarocco ottocentesco è costituita essenzialmente da paraste con capitelli ionici e trabeazione con cornice che inquadrano le arcate degli altari laterali ornate da stucchi e cartigli. Gli altari sono in muratura con ordine architettonico e timpani di forme diverse con decorazioni in stucco, cartigli e figure a rilievo, come le superfici delle volte.

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Eventi

Villaggio di Natale

Altro

Comune: Caramanico Terme

Mese di inizio: Novembre

Durata: 24 Giorni

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