Le attività del turista Naturalistico
ecoturismo
Muoversi su un’area di quasi 70.000 ettari, vasta e diversificata in vari habitat naturalistici, richiede organizzazione, preparazione, conoscenza. Tutti elementi che non si possono improvvisare, ma che anzi, nel caso delle Guide Ufficiali del Parco Nazionale dei Monti Sibillini hanno richiesto studio e pratica sul territorio di anni. Ciascuna di loro è infatti stata formata con appositi corsi per svolgere attività di cosiddetta “interpretazione ambientale”. A ogni tipologia di ambiente, dunque, una guida specializzata. Le guide hanno specifiche abilitazioni professionali, di guida alpina, guida naturalistica, accompagnatore di media montagna, guida equestre, istruttore di sci e mountain-bike, animatore turistico. Prese singolarmente sono infatti tutte figure assai diverse fra loro, che necessitano di una adeguata formazione. In questo modo, i visitatori sanno di poter affrontare escursioni che diventeranno esperienze indimenticabili.
tur. naturalistico/svago/relax
Nel 1993, nasceva il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dando finalmente protezione a flora e fauna e valore a oltre 70.000 ettari di natura divisi fra Marche e Umbria, e fra le province di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e l’umbra Perugia. Se uniche sono le conformazioni geologiche e paleontologiche e le comunità biologiche e i biotipi diffusi nel Parco, lo sono altrettanto i centri e i nuclei d’origine medioevale di notevole interesse storico e architettonico di cui è disseminata questa terra di confine. Solo per citarne alcuni, parliamo di Amandola, Arquata del Tronto, Bolognola, Castel Sant’Angelo sul Nera, Cessapalombo, Pieve Torina…
Le attività del turista Sportivo
ciclismo
La MTB è senz’altro il mezzo migliore per esplorare il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, percorso da numerosi itinerari segnalati, alcuni dei quali inclusi nel progetto Rebirth ideato dall’artista Michelangelo Pistoletto con lo scopo di far “rinascere” il territorio interessato dal terribile terremoto del 2016. Tre i tracciati ad anello dal titolo “Sibillini Rebirth”.
Il Primo Anello ha una lunghezza di 86 km, una difficoltà moderata e un dislivello massimo di 1.907 metri. Il punto di partenza è già di per sé un motivo per intraprenderlo: le cascatelle di Sarnano e le Cascata della Gola dei tre Santi sono una delle principali attrattive di questa stazione termale, Sarnano, annoverato fra i Borghi più Belli d’Italia” grazie a un centro storico ben conservato e a una Pinacoteca ricca di capolavori. In più, se la stagione è quella dei fiori per antonomasia, maggio, ad allietare il tour ci sarà anche la Fioritura delle Orchidee dei Sibillini sul Piano di Ragnolo. Si attraversano poi i borghi di San Ginesio, con le sue mura medievali con torrioni, baluardi e porte castellane, e Gualdo, affascinante nella sua essenza antica, belvedere sui “monti azzurri”. Dal km 38, ci si dirige verso le spettacolari Gole del Fiastrone, con il suo meraviglioso lago ai piedi dei Monti Sibillini, a 685 metri. Queste acque vi stupiranno per il colore cristallino, e per le sfumature azzurro chiaro, azzurro scuro, turchese, zaffiro, verde smeraldo, blu cobalto… Il Lago di Fiastra partono alcuni percorsi trekking, come le Lame Rosse e la “Grotta dei Frati”, e si sale verso Bolognola, il comune più alto (1.060 metri) e il meno esteso delle Marche, autentica terrazza panoramica sulle principali vette dei Sibillini. Altro belvedere è il Valico della Maddalena, da dove si scorge il mare, dal Conero fino a San Benedetto. Il luogo merita un appunto: questa è una tra le più belle salite sui Sibillini, lunga e molto panoramica, impegnativa ma senza fattibile.
Dislivello massimo di 1.480 metri e lunghezza di 75 km sono le coordinate del Secondo Anello di Sibillini Rebirth, con partenza da Fiastra e transito sul bellissimo altopiano di Macereto con l’incantevole Santuario della Madonna di Macereto, appena sotto la parete nord del Monte Bove, la parete rocciosa più vasta e imponente dell’intero gruppo montuoso. Lungo il tragitto si può fare un piacevole intermezzo con una sosta ritemprante presso i laboratori dove i locali vivono e producono ancora formaggi. Poi c’è Ussita, “la porta tra le cime”, un punto di riferimento per avventurose escursioni sui Monti Sibillini. Il bello di questo anello è che ovunque si guardi si può ammirare tutto l’Appennino marchigiano. Altro momento topico è la sosta al lago di Polverina, ideale per passeggiate naturalistiche nell’”Oasi di protezione faunistica di Polverina”. Gli scorci sulla Valle del Chienti e Camerino con le sue Rocche accompagnano l’ultimo tratto di anello, che termina sempre a Fiastra.
Terzo anello, terzo tour sui Monti Sibillini in aria di “rinascita”. Da Visso si percorre la Valnerina, fra pareti calcaree strapiombanti e borghi come Fematre e Rio Freddo, dove la pastorizia è ancora il mestiere di casa. Poi si attraversano la Riserva naturale Montagna di Torricchio, il Piano Plestini e Cesi e l’Oasi di Protezione di Monte Fietone, il tutto con un dislivello massimo di 1.409 metri. Con un tortuoso sali scendi si arriva fino all’altopiano di Colfiorito, a Serravalle di Chienti con la Chiesa di Santa Maria di Plestia, sul medesimo sito dell’antica Plestia di cui si vedono delle tracce.
Si sale ancora e si svalica sull’altopiano di Selvapiana, per poi riscendere a Monte Cavallo. Attorno è tutta una distesa di verdi praterie con fioriture spontanee primaverili, cime arrotondate e faggete che si colorano di rosso in autunno, fino a tornare a Visso.