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Lago Trasimeno

castiglione del lago, città della pieve, magione, montegabbione, paciano, panicale, passignano sul trasimeno, piegaro, tuoro sul trasimeno

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Duemila e più anni di storia, in un’incredibile alternanza di culture ed epoche diverse, si riflettono nelle acque del Parco Regionale del Lago Trasimeno, il più grande dell’Umbria. Il primo capitolo di questo immenso libro di storia en plein air è Castiglione del Lago, le cui origini etrusche si leggono ancora nonostante le molte stratificazioni su cui mise il suo sigillo anche Federico II di Svevia, che nel XIII secolo riedificò la fortezza del borgo ribattezzandola Castello del Leone, in seguito sede del marchesato e del ducato dei Della Corgna. Sorte movimentata anche quella di Città della Pieve, la potente Castrum Plebis che nel suo Centro Storico alterna elementi di ogni gusto ed età, dai resti di epoca etrusca fino a risalire i secoli e ad approdare alle architetture di gusto barocco, rococò e neoclassico.

Il Castello dei Cavalieri di Malta di Magione ha una storia a dir poco unica nel suo genere che vale la pena raccontare. Costruito nel XII secolo come ospedale per i pellegrini in viaggio da Roma a Gerusalemme, divenne poi una fortezza che nei secoli ospitò papi e personalità. Il Machiavelli ambienta qui la celebre congiura ai danni di Cesare Borgia, e nelle sue cantine in mattoni rossi c’è sempre qualcuno che ne rievoca i fatti. Oggi, sotto quelle volte riposano e si degustano i vini di un’azienda agricola dedita alla produzione di un rosso etichettato Colli del Trasimeno Doc e di olio extravergine. Magione è il punto di riferimento anche per chi vuole praticare birdwatching e conoscere meglio l’ambiente lacustre: qui si trovano il Centro visite del Parco e dell’Oasi naturalistica “La Valle”, il Centro di documentazione del Trasimeno, una stazione di inanellamento degli uccelli, alcuni osservatori e il Museo della Pesca di San Feliciano.

Paciano, che con meno di mille abitanti è uno dei Comuni più piccoli d’Italia, grazie alle sue tre porte e alla cinta muraria è riuscito a difendere per secoli la sua microrealtà, come pure Panicale, che deve la sua inespugnabilità alla pianta a cerchi concentrici stretti attorno al castello. Sono così arrivati intatti a noi la bella Collegiata di San Michele, il Palazzo del Podestà, il Complesso del San Sebastiano, immerso nella tranquillità di un parco e con due splendidi affreschi del Perugino. Vero unicum è il Museo del Tulle, allestito nell’ex chiesa di Sant’Agostino, dedicato alla memoria di una panicalese molto più che operosa, Anita Belleschi Grifoni, cui si deve il recupero di un tipo di ricamo su tulle denominato “Ars Panicalensis”, mentre in un’ex fabbrica di vetro di Piegaro è il Museo del Vetro a raccontare storie di tradizioni antichissime, di viaggi e commerci accaduti ai tempi dei Fenici.

Qualche ricordo scolastico lo suscitano pure Passignano e Tuoro sul Trasimeno, là dove nel 217 a.C. avvenne la famosa battaglia fra le truppe romane e cartaginesi di Annibale. In particolare, nei dintorni di Tuoro si sviluppa un percorso archeologico che tocca i luoghi dello scontro. Nonostante i successivi passaggi di Goti, Longobardi, Bizantini e di vari Signori e vassalli, entrambi i borghi hanno mantenuto un aspetto medievale, che si apprezza ancora di più in barca, a bordo dei battelli che fanno la spola verso due delle tre isole del Lago Trasimeno. L’Isola Maggiore, con il suo borgo di pescatori, e l’Isola Polvese, dal 1973 Parco Scientifico-Didattico per la ricca flora e fauna.

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Isola Maggiore

Tuoro Sul Trasimeno, Umbria

4 elementi Cosa fare e vedere

  • Lacuale

Isola Maggiore

Tuoro Sul Trasimeno, Umbria

Da Tuoro sul Trasimeno, provincia di Perugia, partono i traghetti per raggiungere l’Isola Maggiore, una delle tre isole naturali del Lago Trasimeno, i cui numeri lasciano intuire la micro realtà in cui in un istante ci si ritrova catapultati: 24 ettari di superficie, 309 metri di “quota” e 2 km di costa a circoscrivere un fazzoletto di terra ricoperto in gran parte da macchia mediterranea e abitato da una decina di persone o poco più. A differenza dell’Isola Polvese e della Minore, qui si trova infatti l’unico villaggio isolano ancora abitato stabilmente, eco di quella che nel XIII secolo era una fiorente comunità di Frati minori, tanto nota da aver ospitato per un certo periodo San Francesco.

A ricordo del passaggio del “Poverello di Assisi” permane oggi la piccola Chiesa di San Francesco, accanto alla quale un tempo sorgeva l’antico Convento dei Francescani, poi inglobato nel neogotico Castello Guglielmi oggi in stato di abbandono. Il resto del borgo, un pugno di case vecchie di sei o sette secoli, fra cui la bella Casa del Capitano del Popolo, affaccia su un’unica strada lastricata, che termina con la graziosa Chiesa di San Salvatore.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Chiesa di Santa Maria dei Bianchi

Città Della Pieve, Umbria

La chiesa di Santa Maria dei Bianchi, già oratorio dei Disciplinati, si trova al centro di Città della Pieve.
Da alcuni documenti sappiamo che la chiesa già esisteva nel XIV secolo e aveva annesso l’ospedale, poi diventato ospizio. A partire dal XVIII secolo si cominciò a costruire una nuova chiesa, su struttura della precedente. Nel 1743 si completarono gli interventi all’interno, nel 1772 si iniziò la facciata, terminata intorno al 1780. Quest’ultima risentì sia del gusto Rococò che di quello Neoclassico.
All’interno, da vedere, affreschi e tele del pittore romano Giovanni Miselli, 1743-1744, la Presentazione al Tempio dell’altare maggiore e gli stucchi di Stefano Cremoni.
Molto interessante è l’organo che si trova sulla controfacciata, opera di Claudio Carletti da Fabriano.
Da menzionare l’affresco che si trova in sagrestia di Antonio Circignani raffigurante La Presentazione di Maria al Tempio del 1606, purtroppo rovinato dall’umidità.
All’interno di questa chiesa il pittore Pietro Vannucci detto il Perugino, invitato nel 1504 dai frati, dipinse tutta la parete di fondo con la scena dell’Adorazione dei Magi. Condusse il lavoro con tanta sollecitudine da terminarlo l’anno stesso. E’ una delle più grandi e complesse opere che abbia fatto il maestro. Il Presepio concepito da lui, e da lui in gran parte eseguito, è certamente uno dei lavori più belli: dallo splendido paesaggio rappresentato nello sfondo, alla finezza dei personaggi, molto numerosi in questa composizione, trenta solo le figure a grandezza naturale, di più le piccole. La parte centrale è quella più curata e dimostra che il Perugino nella parte che maggiormente attrae lo sguardo dell’osservatore, mise in opera tutto il suo ingegno, lasciando ai suoi aiuti i gruppi di figure laterali.
La chiesa è una delle tre parrocchie della città.

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  • Museo

Museo del Vetro

Piegaro, Umbria

Il Museo del Vetro è la testimonianza più importante di un’antica tradizione di lavorazione del vetro, che ha caratterizzato Piegaro e la sua economia, dal XIII secolo. L’edificio che attualmente ospita l’esposizione è l’ultima sede, dentro le mura del paese, della Vetreria che nel 1968 venne dismessa, spostando la produzione in un impianto nuovo alla valle del paese, tuttora esistente.
Il Museo inaugurato il 18 aprile 2009 conserva l’antico aspetto della Vetreria e custodisce molteplici tipologie di manufatti usciti dalle fornaci piegaresi, che sono solo una parte della produzione della fabbrica degli ultimi due secoli. Tali oggetti sono stati realizzati con varie tipologie di lavorazione. La più antica e diffusa, praticata negli impianti di Piegaro, fino agli anni ’50 del ’900, è la soffiatura, che poteva essere libera o in stampi. Negli anni ’50 del XX vennero introdotte le macchine semiautomatiche (di cui il museo conserva alcuni esemplari) in cui i manufatti venivano stampati all’interno di forme metalliche utilizzando aria compressa.
Tra i pezzi più antichi e di maggior pregio figurano alcuni pezzi appartenuti al servizio da tavola della Famiglia Misciattelli (XIX secolo). Si tratta di bicchieri, bottiglie, brocche ed altri contenitori, per la maggior parte in vetro trasparente con decorazione incisa e dipinta. Numerosi sono i contenitori per vino, in particolare fiaschi e damigiane, prodotti sia per soffiatura che tramite macchine semiautomatiche. La tecnica di produzione ne costituisce generalmente l’unico, piuttosto vago, elemento datante, essendo questi manufatti, specie quelli soffiati e quelli anteriori agli anni ’50 del ‘900, privi di iscrizione e di qualsiasi altra caratteristica peculiare. Fanno eccezione le damigiane soffiate che spesso riportano su un anello a rilievo, aggiunto a mano una particolare decorazione o iscrizione con specificato il luogo di produzione. L’uso dello stampo, permetteva di apporre indicazioni, oltre che il luogo di produzione, caratteristiche dell’oggetto e del contenuto ed in alcuni casi, motivi decorativi. Tra i fiaschi soffiati si distinguono quelli con uno scomparto interno, con imboccatura separata, in cui veniva posto il ghiaccio, per raffreddare il contenuto. Particolarmente interessanti sono il fiaschi prodotti negli anni 1950 e 1975 per celebrare il Giubileo, decorati a rilievo, con immagini di Roma (Piazza San Pietro e Colosseo). A partire dall’introduzione della macchina a stampo vennero introdotte diverse tipologie di fiasco: la principale fabbricata a piegaro era la Pulcianella (o Puccianella) dal corpo sferico. In molti casi gli oggetti stampati riportavano la siglia VCP, che a partire dal ’60 contrassegnò le produzioni della Vetreria Cooperativa Piegarese.

Il fiasco che ha costituito per secoli le produzione principale delle Vetrerie Piegaresi, necessitava di un ulteriore passaggio produttivo da effettuarsi fuori dalla fabbrica l’impagliatura. Questa occupazione che veniva svolta per lo più da donne aiutate da bambini ed anziani, costituì per molto tempo un’importante fonte di reddito per le famiglie del comprensorio.
Le vetrerie di Piegaro producevano contenitori per la conservazione di vino, olio e oggetti di uso medio, come recipienti per medicine ed utensili per la cura del malato. Da segnalare, all’interno del percorso museale, alcune curiosità come il galleggiante per reti da pesca, la bottiglia di gassosa contenente una biglia in vetro che fungeva da chiusura alcuni libretti paga degli operai conservati nella saletta delle giornate. Sono conservati anche documenti d’archivio risalenti al XIX e XX secolo, riguardanti il patrimonio e l’attività della fabbrica negli ultimi due secoli di storia.

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  • Parco

Parco del Lago Trasimeno

Magione, Umbria

Il Parco del Lago Trasimeno è il più grande dei parchi regionali umbri. Il territorio si estende nei comuni di Castiglione del Lago, Magione, Panicale, Tuoro sul Trasimeno e Passignano sul Trasimeno, lungo il perimetro del lago Trasimeno e comprende tre isole: l’Isola Polvese, la più estesa, di proprietà della Provincia di Perugia, che è utilizzata come centro didattico e di studio ambientale; l’Isola Maggiore, la seconda in ordine di grandezza, in cui è un grazioso borgo di pescatori risalente al ‘400; l’Isola Minore, di proprietà privata.
L’aspetto naturalistico del Parco è quello di una zona umida di grandissima importanza. Il lago, incastonato tra le dolci colline umbre ha, da sempre, rappresentato per l’avifauna acquatica un’importante area di svernamento, sosta e riproduzione, e per le specie ittiche un habitat perfetto per vivere e riprodursi. I centri rivieraschi, i piccoli borghi di pescatori, lo sfalcio dei canneti ancora effettuato a mano, danno una dimensione “al di fuori del tempo” di questi luoghi. I Pescatori i veri personaggio del Trasimeno, che da sempre hanno animato ed animano solcando con le loro particolari barche le acque del lago, sfidando anche le più terribili burrasche, sono i veri custodi dei segreti di questo particolare scrigno naturalistico. La loro dedizione per queste acque, generalmente tramandata da padre in figlio, la loro conoscenza delle fasi lunari, ha sempre reso queste figure mitiche o comunque particolarmente inserite nel contesto naturale-lacustre. E’ possibile godere ancora della presenza di personaggi intenti nel riparare le reti e sfalciare il canneto.
Le Isole
Isola Polvese
L’isola Polvese, facente parte del comune di Castiglione del Lago, si trova nella parte sud orientale del Trasimeno, con i suoi 70 ha è l’isola più estesa del lago. L’area, oltre ad essere di particolare interesse naturalistico con la presenza di lecceta ad alto fusto, un oliveto secolare e un esteso canneto, ideale luogo di sosta e svernamento per un gran numero di uccelli acquatici, conserva importanti memorie storiche, quali la Chiesa di San Secondo, il Monastero Olivetano, la Chiesa di San Giuliano, un Castello del XIV secolo recentemente restaurato.
All’interno dell’isola possiamo trovare il Giardino delle Piante acquatiche o Piscina Porcinai realizzata alla fine degli anni 50 dall’architetto Pietro Porcinai, il quale creò una piscina della profondità di 5,30 metri, completamente scavata nella roccia e alimentata dalle acque del Lago Trasimeno.
Intorno alla grande vasca furono poi realizzati i “ninfei”, delle piccole piscine poco profonde poste a differenti altezze e in comunicazione l’una con l’altra nelle quali vennero poste diverse specie di piante acquatiche sia autoctone che alloctone.
L’isola è un chiaro esempio di turismo sostenibile essendo inoltre riconosciuta fra le destinazioni europee di eccellenza, nel quadro del progetto EDEN, per la qualità dei servizi turistici e di accoglienza. Ed è palcoscenico di iniziative volte all’educazione ambientale nelle scuole con numerose proposte didattiche di formazione e educazione ambientale che prevedono lo studio dell’ambiente, della storia, della cultura e della gestione sostenibile del territorio.
Isola Maggiore
L’isola Maggiore situata sulla sponda settentrionale del lago e facente parte del comune di Tuoro è la seconda isola del Trasimeno.
Con i suoi 18 abitanti e una superficie di 24 ettari racchiusa in un perimetro di 2 km presenta un suggestivo paesaggio naturale caratterizzato da ulivi, cipressi, lecci e pioppi e un importante patrimonio storico-culturale.
Appena sbarcati sull’isola ci si trova nell’incantevole borgo medievale, proseguendo, oltre ad ammirare il suggestivo panorama su tutto il Trasimeno, si possono visitare alcuni monumenti storici come la Chiesa di San Salvatore, il Rudere della chiesetta monastero delle Suore di San Leonardo la Chiesa di San Michele Arcangelo La Chiesa di San Francesco e molto altro ancora.
L’isola non è solo ricca di memorie storiche, ma anche di eredità dell’artigianato locale, nel museo del merletto infatti sono esposti numerosi manufatti creati con “pizzo di Isola” o “pizzo d’Irlanda”, da circa un secolo attività principale delle donne dell’isola. Non sono, inoltre, da dimenticare le ottime possibilità gastronomiche con le specialità del pesce di lago e dei prodotti del territorio.
Isola Minore
L’Isola Minore, come dice il nome stesso, con una superficie totale di 0,05 kmq è la più piccola isola del Lago Trasimeno. Dista solo 470 m dalla vicina Isola Maggiore ed è la più vicina a Passignano sul Trasimeno, territorio di cui fa parte.
L’Isola oggi disabitata è stata popolata per lungo tempo, fino al XV secolo, quando gli abitanti hanno deciso di spostarsi sulla terraferma. Oggi l’Isola è privata e non esistono collegamenti con i traghetti né un vero e proprio molo di attracco.
L’Isola, inoltre, Presenta una folta vegetazione boschiva, tra cui pini e lecci, e nutrita colonia di cormorani.

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  • Lacuale

Isola Maggiore

Tuoro Sul Trasimeno, Umbria

Da Tuoro sul Trasimeno, provincia di Perugia, partono i traghetti per raggiungere l’Isola Maggiore, una delle tre isole naturali del Lago Trasimeno, i cui numeri lasciano intuire la micro realtà in cui in un istante ci si ritrova catapultati: 24 ettari di superficie, 309 metri di “quota” e 2 km di costa a circoscrivere un fazzoletto di terra ricoperto in gran parte da macchia mediterranea e abitato da una decina di persone o poco più. A differenza dell’Isola Polvese e della Minore, qui si trova infatti l’unico villaggio isolano ancora abitato stabilmente, eco di quella che nel XIII secolo era una fiorente comunità di Frati minori, tanto nota da aver ospitato per un certo periodo San Francesco.

A ricordo del passaggio del “Poverello di Assisi” permane oggi la piccola Chiesa di San Francesco, accanto alla quale un tempo sorgeva l’antico Convento dei Francescani, poi inglobato nel neogotico Castello Guglielmi oggi in stato di abbandono. Il resto del borgo, un pugno di case vecchie di sei o sette secoli, fra cui la bella Casa del Capitano del Popolo, affaccia su un’unica strada lastricata, che termina con la graziosa Chiesa di San Salvatore.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Chiesa di Santa Maria dei Bianchi

Città Della Pieve, Umbria

La chiesa di Santa Maria dei Bianchi, già oratorio dei Disciplinati, si trova al centro di Città della Pieve.
Da alcuni documenti sappiamo che la chiesa già esisteva nel XIV secolo e aveva annesso l’ospedale, poi diventato ospizio. A partire dal XVIII secolo si cominciò a costruire una nuova chiesa, su struttura della precedente. Nel 1743 si completarono gli interventi all’interno, nel 1772 si iniziò la facciata, terminata intorno al 1780. Quest’ultima risentì sia del gusto Rococò che di quello Neoclassico.
All’interno, da vedere, affreschi e tele del pittore romano Giovanni Miselli, 1743-1744, la Presentazione al Tempio dell’altare maggiore e gli stucchi di Stefano Cremoni.
Molto interessante è l’organo che si trova sulla controfacciata, opera di Claudio Carletti da Fabriano.
Da menzionare l’affresco che si trova in sagrestia di Antonio Circignani raffigurante La Presentazione di Maria al Tempio del 1606, purtroppo rovinato dall’umidità.
All’interno di questa chiesa il pittore Pietro Vannucci detto il Perugino, invitato nel 1504 dai frati, dipinse tutta la parete di fondo con la scena dell’Adorazione dei Magi. Condusse il lavoro con tanta sollecitudine da terminarlo l’anno stesso. E’ una delle più grandi e complesse opere che abbia fatto il maestro. Il Presepio concepito da lui, e da lui in gran parte eseguito, è certamente uno dei lavori più belli: dallo splendido paesaggio rappresentato nello sfondo, alla finezza dei personaggi, molto numerosi in questa composizione, trenta solo le figure a grandezza naturale, di più le piccole. La parte centrale è quella più curata e dimostra che il Perugino nella parte che maggiormente attrae lo sguardo dell’osservatore, mise in opera tutto il suo ingegno, lasciando ai suoi aiuti i gruppi di figure laterali.
La chiesa è una delle tre parrocchie della città.

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  • Museo

Museo del Vetro

Piegaro, Umbria

Il Museo del Vetro è la testimonianza più importante di un’antica tradizione di lavorazione del vetro, che ha caratterizzato Piegaro e la sua economia, dal XIII secolo. L’edificio che attualmente ospita l’esposizione è l’ultima sede, dentro le mura del paese, della Vetreria che nel 1968 venne dismessa, spostando la produzione in un impianto nuovo alla valle del paese, tuttora esistente.
Il Museo inaugurato il 18 aprile 2009 conserva l’antico aspetto della Vetreria e custodisce molteplici tipologie di manufatti usciti dalle fornaci piegaresi, che sono solo una parte della produzione della fabbrica degli ultimi due secoli. Tali oggetti sono stati realizzati con varie tipologie di lavorazione. La più antica e diffusa, praticata negli impianti di Piegaro, fino agli anni ’50 del ’900, è la soffiatura, che poteva essere libera o in stampi. Negli anni ’50 del XX vennero introdotte le macchine semiautomatiche (di cui il museo conserva alcuni esemplari) in cui i manufatti venivano stampati all’interno di forme metalliche utilizzando aria compressa.
Tra i pezzi più antichi e di maggior pregio figurano alcuni pezzi appartenuti al servizio da tavola della Famiglia Misciattelli (XIX secolo). Si tratta di bicchieri, bottiglie, brocche ed altri contenitori, per la maggior parte in vetro trasparente con decorazione incisa e dipinta. Numerosi sono i contenitori per vino, in particolare fiaschi e damigiane, prodotti sia per soffiatura che tramite macchine semiautomatiche. La tecnica di produzione ne costituisce generalmente l’unico, piuttosto vago, elemento datante, essendo questi manufatti, specie quelli soffiati e quelli anteriori agli anni ’50 del ‘900, privi di iscrizione e di qualsiasi altra caratteristica peculiare. Fanno eccezione le damigiane soffiate che spesso riportano su un anello a rilievo, aggiunto a mano una particolare decorazione o iscrizione con specificato il luogo di produzione. L’uso dello stampo, permetteva di apporre indicazioni, oltre che il luogo di produzione, caratteristiche dell’oggetto e del contenuto ed in alcuni casi, motivi decorativi. Tra i fiaschi soffiati si distinguono quelli con uno scomparto interno, con imboccatura separata, in cui veniva posto il ghiaccio, per raffreddare il contenuto. Particolarmente interessanti sono il fiaschi prodotti negli anni 1950 e 1975 per celebrare il Giubileo, decorati a rilievo, con immagini di Roma (Piazza San Pietro e Colosseo). A partire dall’introduzione della macchina a stampo vennero introdotte diverse tipologie di fiasco: la principale fabbricata a piegaro era la Pulcianella (o Puccianella) dal corpo sferico. In molti casi gli oggetti stampati riportavano la siglia VCP, che a partire dal ’60 contrassegnò le produzioni della Vetreria Cooperativa Piegarese.

Il fiasco che ha costituito per secoli le produzione principale delle Vetrerie Piegaresi, necessitava di un ulteriore passaggio produttivo da effettuarsi fuori dalla fabbrica l’impagliatura. Questa occupazione che veniva svolta per lo più da donne aiutate da bambini ed anziani, costituì per molto tempo un’importante fonte di reddito per le famiglie del comprensorio.
Le vetrerie di Piegaro producevano contenitori per la conservazione di vino, olio e oggetti di uso medio, come recipienti per medicine ed utensili per la cura del malato. Da segnalare, all’interno del percorso museale, alcune curiosità come il galleggiante per reti da pesca, la bottiglia di gassosa contenente una biglia in vetro che fungeva da chiusura alcuni libretti paga degli operai conservati nella saletta delle giornate. Sono conservati anche documenti d’archivio risalenti al XIX e XX secolo, riguardanti il patrimonio e l’attività della fabbrica negli ultimi due secoli di storia.

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  • Parco

Parco del Lago Trasimeno

Magione, Umbria

Il Parco del Lago Trasimeno è il più grande dei parchi regionali umbri. Il territorio si estende nei comuni di Castiglione del Lago, Magione, Panicale, Tuoro sul Trasimeno e Passignano sul Trasimeno, lungo il perimetro del lago Trasimeno e comprende tre isole: l’Isola Polvese, la più estesa, di proprietà della Provincia di Perugia, che è utilizzata come centro didattico e di studio ambientale; l’Isola Maggiore, la seconda in ordine di grandezza, in cui è un grazioso borgo di pescatori risalente al ‘400; l’Isola Minore, di proprietà privata.
L’aspetto naturalistico del Parco è quello di una zona umida di grandissima importanza. Il lago, incastonato tra le dolci colline umbre ha, da sempre, rappresentato per l’avifauna acquatica un’importante area di svernamento, sosta e riproduzione, e per le specie ittiche un habitat perfetto per vivere e riprodursi. I centri rivieraschi, i piccoli borghi di pescatori, lo sfalcio dei canneti ancora effettuato a mano, danno una dimensione “al di fuori del tempo” di questi luoghi. I Pescatori i veri personaggio del Trasimeno, che da sempre hanno animato ed animano solcando con le loro particolari barche le acque del lago, sfidando anche le più terribili burrasche, sono i veri custodi dei segreti di questo particolare scrigno naturalistico. La loro dedizione per queste acque, generalmente tramandata da padre in figlio, la loro conoscenza delle fasi lunari, ha sempre reso queste figure mitiche o comunque particolarmente inserite nel contesto naturale-lacustre. E’ possibile godere ancora della presenza di personaggi intenti nel riparare le reti e sfalciare il canneto.
Le Isole
Isola Polvese
L’isola Polvese, facente parte del comune di Castiglione del Lago, si trova nella parte sud orientale del Trasimeno, con i suoi 70 ha è l’isola più estesa del lago. L’area, oltre ad essere di particolare interesse naturalistico con la presenza di lecceta ad alto fusto, un oliveto secolare e un esteso canneto, ideale luogo di sosta e svernamento per un gran numero di uccelli acquatici, conserva importanti memorie storiche, quali la Chiesa di San Secondo, il Monastero Olivetano, la Chiesa di San Giuliano, un Castello del XIV secolo recentemente restaurato.
All’interno dell’isola possiamo trovare il Giardino delle Piante acquatiche o Piscina Porcinai realizzata alla fine degli anni 50 dall’architetto Pietro Porcinai, il quale creò una piscina della profondità di 5,30 metri, completamente scavata nella roccia e alimentata dalle acque del Lago Trasimeno.
Intorno alla grande vasca furono poi realizzati i “ninfei”, delle piccole piscine poco profonde poste a differenti altezze e in comunicazione l’una con l’altra nelle quali vennero poste diverse specie di piante acquatiche sia autoctone che alloctone.
L’isola è un chiaro esempio di turismo sostenibile essendo inoltre riconosciuta fra le destinazioni europee di eccellenza, nel quadro del progetto EDEN, per la qualità dei servizi turistici e di accoglienza. Ed è palcoscenico di iniziative volte all’educazione ambientale nelle scuole con numerose proposte didattiche di formazione e educazione ambientale che prevedono lo studio dell’ambiente, della storia, della cultura e della gestione sostenibile del territorio.
Isola Maggiore
L’isola Maggiore situata sulla sponda settentrionale del lago e facente parte del comune di Tuoro è la seconda isola del Trasimeno.
Con i suoi 18 abitanti e una superficie di 24 ettari racchiusa in un perimetro di 2 km presenta un suggestivo paesaggio naturale caratterizzato da ulivi, cipressi, lecci e pioppi e un importante patrimonio storico-culturale.
Appena sbarcati sull’isola ci si trova nell’incantevole borgo medievale, proseguendo, oltre ad ammirare il suggestivo panorama su tutto il Trasimeno, si possono visitare alcuni monumenti storici come la Chiesa di San Salvatore, il Rudere della chiesetta monastero delle Suore di San Leonardo la Chiesa di San Michele Arcangelo La Chiesa di San Francesco e molto altro ancora.
L’isola non è solo ricca di memorie storiche, ma anche di eredità dell’artigianato locale, nel museo del merletto infatti sono esposti numerosi manufatti creati con “pizzo di Isola” o “pizzo d’Irlanda”, da circa un secolo attività principale delle donne dell’isola. Non sono, inoltre, da dimenticare le ottime possibilità gastronomiche con le specialità del pesce di lago e dei prodotti del territorio.
Isola Minore
L’Isola Minore, come dice il nome stesso, con una superficie totale di 0,05 kmq è la più piccola isola del Lago Trasimeno. Dista solo 470 m dalla vicina Isola Maggiore ed è la più vicina a Passignano sul Trasimeno, territorio di cui fa parte.
L’Isola oggi disabitata è stata popolata per lungo tempo, fino al XV secolo, quando gli abitanti hanno deciso di spostarsi sulla terraferma. Oggi l’Isola è privata e non esistono collegamenti con i traghetti né un vero e proprio molo di attracco.
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Villaggio Albergo Le tre Isole Hotel

Magione, Umbria

Le Corone della Qualità

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Isola Verde Resort Hotel

Castiglione del Lago, Umbria

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Agriturismo Tenuta Il Polardo Agriturismo Agriturismo ricettivo

Piegaro, Umbria

Le Corone della Qualità

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Relais Parco Fiorito Agriturismo Agriturismo ricettivo

Tuoro sul Trasimeno, Umbria

Le Corone della Qualità

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Castello di Montegiove Agriturismo Agriturismo ricettivo

Montegabbione, Umbria

Le Corone della Qualità

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Qualità del servizio, Promozione del Territorio, Identità, Notorietà.

Camping Village Punta Navaccia Campeggi Campeggio

Tuoro sul Trasimeno, Umbria

Le Corone della Qualità

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Hotel Vannucci Hotel

Città della Pieve, Umbria

Le Corone della Qualità

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Hotel Lidò Hotel

Passignano sul Trasimeno, Umbria

Le Corone della Qualità

Punteggio della struttura espresso in corone. 0 corone + rappresenta il punteggio massimo. La valutazione è basata sui seguenti criteri:

Qualità del servizio, Promozione del Territorio, Identità, Notorietà.

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