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Comune di LIPARI
Lo Stromboli, uno dei pochi vulcani sulla Terra in attività “persistente”. Il suo edificio di forma conica, nella parte alta è caratterizzato dalla presenza di una piccola “terrazza craterica” posta a circa 700-750 m di quota, dove si trovano tre crateri attivi che da diversi decenni occupano l’estremità Nord-Est, il centro e la parte Sud-Ovest di questa terrazza. Immediatamente sopra l’area craterica si erge il Pizzo sopra la Fossa. Altro elemento distintivo di questo stratovulcano è la Sciara del Fuoco, una lieve e ripida depressione a forma di ferro di cavallo (o anfiteatro) che occupa il fianco Nord-Ovest del cono. La base dell’edificio vulcanico si trova a una profondità di circa 2000 metri sotto il livello del mare.
In corso ormai da diversi secoli, l’attività esplosiva visibile ai crateri è quella che in tutto il mondo è conosciuta e classificata come “stromboliana“. Essa consiste in piccole esplosioni separate tra loro, con lanci di frammenti di lava incandescente, lapilli e ceneri fino a qualche decina o centinaia di metri sopra le bocche. Le esplosioni durano da qualche secondo a decine di secondi e sono separate da intervalli che possono variare fra minuti e diverse ore. Durante i periodi di attività più sostenuta, alcune bocche producono un’attività di lancio di brandelli lavici quasi continua (fenomeno noto come spattering), che talvolta può portare alla formazione di piccole colate di lava intracrateriche (es. agosto 2009 e gennaio 2010). Esplosioni più grandi e ben più pericolose rispetto all’abituale attività stromboliana sono i cosiddetti “parossismi“. Questi eventi lanciano bombe e blocchi fino all’area sommitale (il Pizzo sopra la Fossa) e talvolta la ricaduta di materiale piroclastico incandescente interessa le pendici esterne del vulcano, causando incendi nella vegetazione. I parossismi più forti negli ultimi 100 anni sono stati quelli del 1919, 1930, e del 2003. Eruzioni con emissione di colate laviche (trabocchi dai crateri o apertura di bocche effusive esterne ai crateri) avvengono ad intervalli irregolari (mediamente una o due volte per decennio). Tali effusioni possono avere durate da pochi giorni a molti mesi (eruzione 2002-2003: 206 giorni). L’inizio di un’effusione lavica spesso è accompagnato da forte attività esplosiva ai crateri sommitali. Quando raggiungono il mare, le colate formano dei delta che in genere sono rapidamente erosi dall’azione marina. Nonostante la sua morfologia conica lasci pensare a un’attività monotona, Stromboli ha una storia eruttiva complessa, caratterizzata dalla crescita e successiva distruzione di più edifici vulcanici e da frequenti eruzioni laterali.
Stromboli, con le sue spettacolari eruzioni, attira da sempre viaggiatori in visita alle Isole Eolie da ogni parte del mondo. La salita ai crateri sommitali del vulcano Stromboli, si effettua mediante un ripido sentiero che dall’abitato conduce dapprima a Punta Labronzo e poi sale rapidamente fino ai 918 m di altezza del Pizzo sopra la Fossa. È una piacevole camminata, coronata dall’eccezionale spettacolo, prodotto delle frequenti esplosioni vulcaniche, che dà la possibilità di ripercorrere idealmente la storia geologica di quest’isola dal suo antico basamento, detto Paleostromboli, al vulcano attuale, detto Neostromboli. Raggiunto il Pizzo, dopo circa tre ore di cammino, lo spettacolo che si presenta al visitatore trasmette subito la sensazione di trovarsi dove la Terra è viva. I fumi densi, il colore giallastro del terreno e l’acre odore di zolfo disorientano e la prima impressione è quella di essere alla porta degli inferi, ma sono le frequenti detonazioni che richiamano l’attenzione verso l’oggetto che rende unica quest’isola: la terrazza craterica che si apre 120 m sotto il Pizzo e che contiene i tre crateri attivi con le loro numerose bocche eruttive.
La scalata al vulcano non permette la sosta di un numero maggiore di ottanta persone sul cratere, la guida deve comunicare alla stazione di carabinieri l’elenco delle persone accompagnate, il percorso, l’orario della partenza e quello del rientro.
Per chi volesse ammirare le spettacolari eruzioni senza però strafare salendo il sentiero di quasi 900 metri in cima al vulcano. Il punto più semplice da raggiungere è Punta LaBronzo, situato sull’estremità Nord dell’isola e sede dell’Osservatorio della Marina Militare. Ci si arriva con una piacevole camminata per le vie e le mulattiere tipiche dell’Isola e, da lì, si può assistere a tutti i fenomeni vulcanici di Stromboli e, soprattutto, alla famosa Sciara del Fuoco: il ripido pendio formato da lava, lapilli e scorie incandescenti che dal cratere, a 750 metri sul livello del mare, scende fino al mare. Un’altra alternativa è rappresentata da un’escursione in barca notturna da dove ammirare tale spettacolo.
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