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Comune di CASERTA
Tra tutti i periodi storici, quello Borbonico fu per Caserta e la Campania il più glorioso e riconoscibile per palazzi, monumenti e residenze degne di una capitale Europea.
Soprattutto il regno di Carlo III di Borbone, primo e più importante tra i re della dinastia, tra il 1734 e il 1759, produsse così tanti cantieri di grande magnificenza, da sottolinearne il livello raggiunto e competere in grandiosità con i reali francesi per la supremazia culturale.
La più famosa è la Reggia di Caserta, che per motivi di sicurezza fu costruita a nord della capitale, ma che, per rivaleggiare con la reggia di Versailles, fu progettata dal grande architetto Luigi Vanvitelli, come simbolo di splendore e mecenatismo.
Nelle immediate vicinanze merita una visita il Borgo di San Leucio, la città ideale, che a fine ‘700 riforniva di tessuti i sovrani borbonici e che ancora oggi mantiene viva la preziosa arte della tessitura. Intuizione del re Ferdinando IV di Borbone, che fece edificare un vasto setificio e raccolse intorno ad esso una colonia di operai, in una struttura urbanistica organica e simmetrica, regolata con un codice scritto di suo pugno che doveva assicurare la felicità dei sudditi.
Oggi è possibile ripercorrere le tappe salienti del successo serico ammirando antichi macchinari, telai, manufatti, torcitoi e non solo presso il “Museo della seta”
Il Museo è composto da diverse sezioni: la sezione di archeologia industriale, ossia l’antica Fabbrica della Seta, l’Appartamento Storico e i Reali Giardini. Ciò che caratterizza questo Sito è lo strettissimo rapporto storico determinato dall’edificio-contenitore e la raccolta di beni presente in esso formandone un tutt’uno. Il percorso di visita, arricchito da dispositivi multimediali che aiutano la comprensione dell’enorme lavoro che c’è dietro ogni prodotto serico, si articola in:
• Sezione di Archeologia Industriale, si sviluppa su due piani e ospita numerosi macchinari e attrezzature dell’epoca utilizzate nelle varie fasi della lavorazione della seta. In particolare evidenza sono i nove telai a mano, tutti restaurati e funzionanti, per la produzione di broccati, broccatelli, lampassi, damaschi e della famosa “coperta leuciana” (un magnifico tessuto di damasco ad una spola, di grandi dimensioni, la cui produzione si afferma nella seconda metà dell’ottocento). Tra le eccezionalità si annoverano i due grandi torcitoi cilindrici in legno, sui quali 1200 rocchetti girano all’unisono, ricostruiti negli anni novanta del secolo scorso secondo i disegni originali e mossi dalla ruota idraulica posta nel sottosuolo. Nella parte finale della sezione sono esposti vari tessuti serici di moderna fattura, per poter finalmente toccare con mano la ricchezza e la delicatezza del prodotto finito.
• Appartamento Reale, composto da una serie di stanze particolarmente affascinanti, in cui la seta è sempre protagonista. Tra tutte spiccano: il Bagno Grande, cosiddetto “Bagno di Maria Carolina”, interamente dipinto ad encausto nel 1792 dal primo pittore di corte, Philiph Hachert; la sala da pranzo, dipinta con storie della vita di Bacco da Fedele Fischetti; la stanza da letto, sul cui soffitto campeggia l’Aurora, opera di Giuseppe Cammarano; il Coretto, da cui i sovrani assistevano alle celebrazioni liturgiche nella sottostante chiesa di San Ferdinando Re, tuttora aperta al culto.
• Sul fianco del Palazzo si aprono i Reali Giardini, disposti su sette terrazze. Dopo aver eseguito studi e rilievi approfonditi, si è potuta ottenere una conoscenza dei luoghi tale da poter riproporre anche la sistemazione dei giardini con le essenze e il disegno che originariamente ne componevano l’architettura.
Infine, è possibile visitare la Casa del Tessitore, un tipico esempio di abitazione dell’operaio leuciano, arredata con mobilio dei primi anni del ‘900, dove è ricostruito l’ambiente e le condizioni di vita dell’epoca.
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