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Borghi più belli d’Italia, Borghi Autentici, Bandiere Arancioni, Città Slow, Borghi Storici Marinari, Gioielli d’Italia e Paesaggi d’Autore. Non c’è tipologia di classificazione di eccellenze che non comprenda qualche “spot” calabrese.

Micro realtà che spesso sono annoverate fra le immagini iconiche e da cartolina della Calabria stessa: le guardi e sembra di poter sentire il vociare e l’eco dei passi in certi centri storici rivestiti di pietra color dell’ocra, dove antiche leggende rimandano a personaggi della mitologia o della storia, che hanno cambiato le sorti di un’epoca e che, sia sulla costa sia nell’entroterra, hanno dato vita a modelli di architettura mai tramontati. Fra mito e realtà, a seconda delle zone si passa da scavi archeologici datati all’età magno-greca a palazzi nobiliari del Medioevo, poi del Rinascimento e del Settecento, in un’alternanza di sobria eleganza e rigore da una parte e un’estasi di forme e volute dall’altra che riportano ciascuna a un’età d’oro e che sorprende lo sguardo, soprattutto se messe a contrasto con le modeste case di pescatori o pastori che fanno da contorno. Un insieme di grande atmosfera e impatto che è un po’ il paradigma di ciò che offre la Regione, disseminata di borghi dai promontori a picco sul mare fino alle irte vette di Sila, Aspromonte e Pollino. Nessuna zona esclusa.

Paesi di poche centinaia di anime che restano “arroccati”, è il caso di dirlo, alle loro tradizioni storiche, folcloristiche, artigianali ed enogastronomiche, popolando in ogni stagione il calendario di eventi capaci di trasmettere la cultura locale. Che sia attraverso una sagra all’insegna dei sapori più ruspanti, una solenne processione religiosa o una rievocazione in costume colma di eleganza e passione per quei tasselli di storia che rendono tanto orgogliosi anziani e giovani generazioni, la Calabria dimostra di essere viva e autentica. Si passa così da monumenti e celebrazioni ispirate alla Magna Grecia o alla civiltà dell’Antica Roma a testimonianze bizantine o normanne, fino ad arrivare alla trionfante ricchezza del tardo Barocco, in un excursus spazio-temporale sempre attento alla valorizzazione delle singole identità locali.

Per tutte queste ragioni e per la sua rilevanza regionale, La Calabria dei Borghi è stata selezionata da Unioncamere Calabria, in collaborazione con le Camere di Commercio di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia, come prima destinazione regionale oggetto delle attività del Programma Sostegno al Turismo previsto dal Fondo di Perequazione di Unioncamere Nazionale, per aumentare la conoscenza dell’offerta regionale e dell’impegno del Sistema camerale a favore dello sviluppo turistico.

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Il Gigante di Curinga

Curinga, Calabria

64 elementi Cosa fare e vedere

  • Patrimonio culturale Religioso

Le Terme Romane di Acconia di Curinga

Curinga, Calabria

Se non fosse per il contesto naturalistico e il paesaggio in generale, certo si potrebbe pensare di essere nelle vicinanze di Roma, perché le Terme Romane di Acconia a Curinga sono uno degli esempi meglio conservati dei complessi termali dell’Antica Roma. Invece, siamo nella provincia di Catanzaro, e ciò che rimane oggi è parte di una grande villa monumentale della fine del III-IV secolo d.C., nota anche come Tempio di Castore e Polluce. A rendere significativo il sito archeologico è la conservazione della struttura integra fino quasi alla volta, e la presenza di un bel calidarium, un sorta di sauna ante litteram.

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  • Eccellenza Urbana / Centro Storico

Il Gigante di Curinga

Curinga, Calabria

Il Gigante di Curinga. Una definizione che rende giustizia alla maestosità di questo platano orientale dell’Armenia, che nella sua base larga più di 3 metri può accogliere fino a una decina di persone, e con una circonferenza di 14,75 metri e un’altezza di 31,5, risulta il platano più imponente dell’Italia. Un altro dei suoi record è la longevità, poiché un’antica leggenda narra essere stato piantato più di mille anni fa da un monaco basiliano, sulle sponde di un ruscello nelle vicinanze dell’Eremo di Sant’Elia.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Gerace Chiesa di San Francesco D’Assisi

Gerace, Calabria

Insieme alla Cattedrale, o Basilica di Santa Maria Assunta, la Chiesa di San Francesco d’Assisi di Gerace è stata dichiarata “bene architettonico” di interesse nazionale e rappresenta un importante edificio in stile gotico non solo del reggino, ma della Calabria tutta. Situata sulla “piazza delle tre chiese” del borgo medioevale, dietro a una facciata piuttosto spoglia nasconde interni ricchi di opere di grande valore. A cominciare dall’altare maggiore seicentesco, in marmi policromi intarsiati, uno dei migliori documenti del Barocco in Calabria. Sempre in marmi policromi è anche l’arco trionfale, opera barocca del frate Bonaventura Perna, nativo del luogo. Si devono invece a ritrovamenti più recenti una serie di antichissimi sarcofagi, disposti lungo le navate laterali.

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  • Museo

Museo della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs

Bova, Calabria

Cliccando sul sito www.museogerhardrohlfs.it ci si immerge nella realtà inaspettata della Calabria più vera. Il link apre infatti le porte virtuali di quello che dal 2016 è il Museo della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs di Bova, in provincia di Reggio Calabria. Nato grazie all’intervento sinergico del Parco Nazionale d’Aspromonte e degli enti pubblici territoriali deputati alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio culturale della minoranza storico-linguistica dei Greci di Calabria, il museo offre la possibilità di entrare in contatto diretto con ciò che rimane di una cultura millenaria, attraverso mostre, opere e progetti creati ad hoc. Fra gli eventi più significativi, in autunno da non perdere sono le Giornate Fai della Giudecca di Bova.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Gerace Cattedrale

Gerace, Calabria

L’8 settembre 2018, la Cattedrale di Gerace, detta anche Basilica di Santa Maria Assunta, è stata nominata Basilica Minore, ma già prima era evidente all’occhio la sua importanza. Architettonicamente, per esempio, è fra le più imponenti e belle costruzioni di epoca normanna della Calabria – di cui è considerata un autentico modello -, nonché la più ampia chiesa romanica dell’Italia Meridionale, tanto da essere stata dichiarata “bene di interesse nazionale”. Lo stile composito assomma elementi decorativi e strutturali di varie epoche, in particolare bizantino-romanico-normanne. Iniziata nel 1045 su una preesistente struttura sacra dedicata all’Ajia Kiriaki (Santa Ciriaca), fu consacrata nel 1222. Fra le curiosità che si possono notare c’è quella delle due absidi poste l’una accanto all’altra, simmetria dovuta a due eventi sismici che costrinsero gli ingegneri a rivederne l’impianto. Sulla pianta a croce latina si innestano tre grandi navate separate da due file di dieci colonne, scanalate o lisce, tutte diverse fra loro perché recuperate da ville antiche situate lungo la costa. Stessa origine hanno anche le 26 colonne che scandiscono lo spazio della cripta di epoca normanna, a croce greca. La discesa alla cripta consente di scoprire anche altri due gioielli: la Cappella della Madonna dell’Itria, con uno splendido pavimento in maioliche geracesi, e la Cappella di San Giuseppe, che ospita il Museo Diocesano del Tesoro della Cattedrale.

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  • Eccellenza Naturalistica

Belvedere di Piazza San Rocco

Scilla, Calabria

Impossibile non lasciare andare l’immaginazione a ciò che nell’antichità ha rappresentato lo Stretto di Messina e con esso le terre che si affacciano su questo breve tratto di mare chiuso fra costa calabra e sicula. Uno spazio-tempo in cui abitavano mostri marini sempre in agguato per catturare e distruggere navi e marinai, come per esempio era Skyla, Scilla, la “cagna” pronta a dilaniare, misterioso mostro responsabile di tempeste e innumerevoli naufragi insieme alla dirimpettaia Cariddi, colei che risucchiava nei vortici di acqua e vento. Leggende nate dalle condizioni atmosferiche generate dalle correnti rapide e irregolari che da sempre caratterizzano lo Stretto di Messina.

Scilla, arroccata su un promontorio che pare quasi un’isola, è oggi una rinomata località balneare, che fra le sue attrazioni ha proprio quella di offrire un magnifico Belvedere sullo Stretto. Si tratta di Piazza San Rocco, vasto terrazzamento costruito su un costone di roccia, e si affaccia a strapiombo su un panorama da cartolina.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Le Terme Romane di Acconia di Curinga

Curinga, Calabria

Se non fosse per il contesto naturalistico e il paesaggio in generale, certo si potrebbe pensare di essere nelle vicinanze di Roma, perché le Terme Romane di Acconia a Curinga sono uno degli esempi meglio conservati dei complessi termali dell’Antica Roma. Invece, siamo nella provincia di Catanzaro, e ciò che rimane oggi è parte di una grande villa monumentale della fine del III-IV secolo d.C., nota anche come Tempio di Castore e Polluce. A rendere significativo il sito archeologico è la conservazione della struttura integra fino quasi alla volta, e la presenza di un bel calidarium, un sorta di sauna ante litteram.

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  • Eccellenza Urbana / Centro Storico

Il Gigante di Curinga

Curinga, Calabria

Il Gigante di Curinga. Una definizione che rende giustizia alla maestosità di questo platano orientale dell’Armenia, che nella sua base larga più di 3 metri può accogliere fino a una decina di persone, e con una circonferenza di 14,75 metri e un’altezza di 31,5, risulta il platano più imponente dell’Italia. Un altro dei suoi record è la longevità, poiché un’antica leggenda narra essere stato piantato più di mille anni fa da un monaco basiliano, sulle sponde di un ruscello nelle vicinanze dell’Eremo di Sant’Elia.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Gerace Chiesa di San Francesco D’Assisi

Gerace, Calabria

Insieme alla Cattedrale, o Basilica di Santa Maria Assunta, la Chiesa di San Francesco d’Assisi di Gerace è stata dichiarata “bene architettonico” di interesse nazionale e rappresenta un importante edificio in stile gotico non solo del reggino, ma della Calabria tutta. Situata sulla “piazza delle tre chiese” del borgo medioevale, dietro a una facciata piuttosto spoglia nasconde interni ricchi di opere di grande valore. A cominciare dall’altare maggiore seicentesco, in marmi policromi intarsiati, uno dei migliori documenti del Barocco in Calabria. Sempre in marmi policromi è anche l’arco trionfale, opera barocca del frate Bonaventura Perna, nativo del luogo. Si devono invece a ritrovamenti più recenti una serie di antichissimi sarcofagi, disposti lungo le navate laterali.

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  • Museo

Museo della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs

Bova, Calabria

Cliccando sul sito www.museogerhardrohlfs.it ci si immerge nella realtà inaspettata della Calabria più vera. Il link apre infatti le porte virtuali di quello che dal 2016 è il Museo della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs di Bova, in provincia di Reggio Calabria. Nato grazie all’intervento sinergico del Parco Nazionale d’Aspromonte e degli enti pubblici territoriali deputati alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio culturale della minoranza storico-linguistica dei Greci di Calabria, il museo offre la possibilità di entrare in contatto diretto con ciò che rimane di una cultura millenaria, attraverso mostre, opere e progetti creati ad hoc. Fra gli eventi più significativi, in autunno da non perdere sono le Giornate Fai della Giudecca di Bova.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Gerace Cattedrale

Gerace, Calabria

L’8 settembre 2018, la Cattedrale di Gerace, detta anche Basilica di Santa Maria Assunta, è stata nominata Basilica Minore, ma già prima era evidente all’occhio la sua importanza. Architettonicamente, per esempio, è fra le più imponenti e belle costruzioni di epoca normanna della Calabria – di cui è considerata un autentico modello -, nonché la più ampia chiesa romanica dell’Italia Meridionale, tanto da essere stata dichiarata “bene di interesse nazionale”. Lo stile composito assomma elementi decorativi e strutturali di varie epoche, in particolare bizantino-romanico-normanne. Iniziata nel 1045 su una preesistente struttura sacra dedicata all’Ajia Kiriaki (Santa Ciriaca), fu consacrata nel 1222. Fra le curiosità che si possono notare c’è quella delle due absidi poste l’una accanto all’altra, simmetria dovuta a due eventi sismici che costrinsero gli ingegneri a rivederne l’impianto. Sulla pianta a croce latina si innestano tre grandi navate separate da due file di dieci colonne, scanalate o lisce, tutte diverse fra loro perché recuperate da ville antiche situate lungo la costa. Stessa origine hanno anche le 26 colonne che scandiscono lo spazio della cripta di epoca normanna, a croce greca. La discesa alla cripta consente di scoprire anche altri due gioielli: la Cappella della Madonna dell’Itria, con uno splendido pavimento in maioliche geracesi, e la Cappella di San Giuseppe, che ospita il Museo Diocesano del Tesoro della Cattedrale.

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  • Eccellenza Naturalistica

Belvedere di Piazza San Rocco

Scilla, Calabria

Impossibile non lasciare andare l’immaginazione a ciò che nell’antichità ha rappresentato lo Stretto di Messina e con esso le terre che si affacciano su questo breve tratto di mare chiuso fra costa calabra e sicula. Uno spazio-tempo in cui abitavano mostri marini sempre in agguato per catturare e distruggere navi e marinai, come per esempio era Skyla, Scilla, la “cagna” pronta a dilaniare, misterioso mostro responsabile di tempeste e innumerevoli naufragi insieme alla dirimpettaia Cariddi, colei che risucchiava nei vortici di acqua e vento. Leggende nate dalle condizioni atmosferiche generate dalle correnti rapide e irregolari che da sempre caratterizzano lo Stretto di Messina.

Scilla, arroccata su un promontorio che pare quasi un’isola, è oggi una rinomata località balneare, che fra le sue attrazioni ha proprio quella di offrire un magnifico Belvedere sullo Stretto. Si tratta di Piazza San Rocco, vasto terrazzamento costruito su un costone di roccia, e si affaccia a strapiombo su un panorama da cartolina.

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Eventi

Riti della Settimana Santa – La Cunfrunta

Religioso

Comune: Badolato

Mese di inizio: Dicembre

Durata: 3 Giorni

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Religioso

Comune: Badolato

Mese di inizio: Dicembre

Durata: 3 Giorni

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