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La Dieta Mediterranea

ascea, casal velino, pisciotta, pollica

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Ancel Keys è l’epidemiologo statunitense padre della teoria della Dieta Mediterranea, messa a punto durante un lungo soggiorno nel borgo marinaro di Pioppi, frazione marina di Pollica, nel Cilento. Fu lui a scoprire il nesso diretto tra regime alimentare e patologie cardiovascolari e a portare il nome di questa località nel mondo, ma soprattutto, a diffondere i suoi studi sullo stile di vita dei cilentani, partendo dalle abitudini alimentari: pochi grassi saturi, consumo regolare di verdura, frutta, cereali, olio d’oliva e una moderata quantità di vino.

Per valorizzare questa straordinaria peculiarità, Legambiente, in sinergia con il Comune di Pollica, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, e altri soggetti territoriali, ha intrapreso un percorso che ha portato alla realizzazione dell’Ecomuseo della Dieta Mediterranea.

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Parco Archeologico di Elea Velia

Ascea, Campania

2 elementi Cosa fare e vedere

  • Sito Archeologico

Parco Archeologico di Elea Velia

Ascea, Campania

L’antica città di Elea, che deriva il suo nome dalla sorgente locale Hyele, fu fondata intorno al 540 79 a.C. da un gruppo di esuli provenienti dalla città greca di Focea, nell’attuale Turchia, occupata dai Persiani.

La città, nota nel V sec. a.C. soprattutto per Parmenide e Zenone, fondatori della famosa scuola filosofica eleatica, raggiunge un periodo di grande sviluppo in età ellenistica e in età romana (fine IV a.C. – V sec. d.C.), quando il suo nome viene modificato in Velia.

Con il Medioevo l’abitato si ritira sull’Acropoli, dove viene costruito un castello. Il percorso di visita, comincia dalla città bassa, dove gran parte degli edifici risalgono all’età ellenistica e romana. Tra questi un criptoportico a tre bracci di età augustea (27 a.C. – 14 d.C.), rifatto nel II sec. d.C., è variamente identificato come palestra o scuola medica o sacello del culto imperiale, viste le numerose statue ed erme di medici locali e di membri della famiglia imperiale qui rinvenute.

Presso la Masseria Cobellis, un altro edificio di carattere pubblico di età medio- imperiale è contraddistinto da un raffinato impianto scenografico, su due livelli, con ninfeo e vasca. Salendo verso l’Acropoli, si trova il più antico abitato di Velia (VI sec. a.C.), di cui sono visibili i resti di abitazioni allineate lungo una strada. L’area venne abbandonata nel V sec. a.C. per permettere di costruire edifici pubblici. Di questi sono parzialmente conservati un teatro di età romana, un tempio e un edificio con fronte porticata funzionale alle esigenze religiose. Gli edifici dell’acropoli sono stati danneggiati nel medioevo quando venne costruito un castello.

Di questo periodo si conservano la Torre angioina, resti di mura e due chiese, la cappella Palatina e la chiesa di Santa Maria, che ospitano dei piccoli ma esaurienti antiquaria. Partendo dall’acropoli è possibile seguire un suggestivo itinerario che si sviluppa lungo il crinale della collina, permettendo di visitare piccole aree sacre con edifici di età ellenistica e tratti della cinta muraria. La visita si conclude con il Castelluccio, punto culminante del sistema difensivo di Velia.

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  • Arti, Saperi e Sapori

La Dieta Mediterranea – Museo Vivente della Dieta Mediterranea

Pollica, Campania

Quello della Dieta Mediterranea è un “modello culinario” tramandato da secoli, che nel Novecento ha vissuto prima un generale declino – dovuto al boom economico degli Anni Sessanta che spinse a mettere da parte le tradizioni, ritenute troppo povere e poco attraenti, a favore di una maggiore “esterofilia”, in particolare verso le mode Made in Usa – e poi un deciso revival, fino a tramutarsi in uno stile di vita da seguire come virtuoso e ideale per una salute migliore, personale ma anche sociale. La sua importanza e valenza scientifica è cresciuta così tanto che dal 2010 la Dieta Mediterranea è annoverata nel listing ufficiale del “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità” dell’Unesco, facendo parte di quel genere di attività, abilità, strumenti, conoscenze e aspetti immateriali della cultura che identificano un territorio specifico.

Fra gli Intangible Cultural Heritage è anche uno dei più diffusi a livello mondiale, essendo presente in ogni angolo del Mar Mediterraneo. Su di ecco affacciano infatti Italia, Marocco, Grecia, Spagna, Cipro, Croazia, e Portogallo, accomunati dalla tradizione di una cucina sana, stagionale, basata sul rispetto per il territorio e della biodiversità, la conservazione e lo sviluppo delle attività e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura che da sempre caratterizzano il “Mare Nostrum”.

C’è poi chi ha saputo cogliere anche a livello locale l’importanza della valorizzazione della Dieta Mediterranea per farne un motore della propria economia: nel 2012, la Regione Campania ha infatti varato una legge che stimola e supporta tale tradizione in quanto modello di sviluppo alimentare, culturale, sociale e dei costumi, tanto da creare un luogo specifico deputato alla sua valorizzazione, il Museo Vivente della Dieta Mediterranea di Pioppi, vicino Pollica, in Provincia di Salerno. Ricavato al primo piano di Palazzo Vinciprova, insieme al Museo Vivo del Mare è gestito da Legambiente e fa parte dell’Ecomuseo della Dieta Mediterranea. Fra le attività didattiche proposte ci sono anche corsi di cucina cilentana e visite guidate a sentieri, orti e mulini della zona.

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Parco Archeologico di Elea Velia

Ascea, Campania

L’antica città di Elea, che deriva il suo nome dalla sorgente locale Hyele, fu fondata intorno al 540 79 a.C. da un gruppo di esuli provenienti dalla città greca di Focea, nell’attuale Turchia, occupata dai Persiani.

La città, nota nel V sec. a.C. soprattutto per Parmenide e Zenone, fondatori della famosa scuola filosofica eleatica, raggiunge un periodo di grande sviluppo in età ellenistica e in età romana (fine IV a.C. – V sec. d.C.), quando il suo nome viene modificato in Velia.

Con il Medioevo l’abitato si ritira sull’Acropoli, dove viene costruito un castello. Il percorso di visita, comincia dalla città bassa, dove gran parte degli edifici risalgono all’età ellenistica e romana. Tra questi un criptoportico a tre bracci di età augustea (27 a.C. – 14 d.C.), rifatto nel II sec. d.C., è variamente identificato come palestra o scuola medica o sacello del culto imperiale, viste le numerose statue ed erme di medici locali e di membri della famiglia imperiale qui rinvenute.

Presso la Masseria Cobellis, un altro edificio di carattere pubblico di età medio- imperiale è contraddistinto da un raffinato impianto scenografico, su due livelli, con ninfeo e vasca. Salendo verso l’Acropoli, si trova il più antico abitato di Velia (VI sec. a.C.), di cui sono visibili i resti di abitazioni allineate lungo una strada. L’area venne abbandonata nel V sec. a.C. per permettere di costruire edifici pubblici. Di questi sono parzialmente conservati un teatro di età romana, un tempio e un edificio con fronte porticata funzionale alle esigenze religiose. Gli edifici dell’acropoli sono stati danneggiati nel medioevo quando venne costruito un castello.

Di questo periodo si conservano la Torre angioina, resti di mura e due chiese, la cappella Palatina e la chiesa di Santa Maria, che ospitano dei piccoli ma esaurienti antiquaria. Partendo dall’acropoli è possibile seguire un suggestivo itinerario che si sviluppa lungo il crinale della collina, permettendo di visitare piccole aree sacre con edifici di età ellenistica e tratti della cinta muraria. La visita si conclude con il Castelluccio, punto culminante del sistema difensivo di Velia.

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La Dieta Mediterranea – Museo Vivente della Dieta Mediterranea

Pollica, Campania

Quello della Dieta Mediterranea è un “modello culinario” tramandato da secoli, che nel Novecento ha vissuto prima un generale declino – dovuto al boom economico degli Anni Sessanta che spinse a mettere da parte le tradizioni, ritenute troppo povere e poco attraenti, a favore di una maggiore “esterofilia”, in particolare verso le mode Made in Usa – e poi un deciso revival, fino a tramutarsi in uno stile di vita da seguire come virtuoso e ideale per una salute migliore, personale ma anche sociale. La sua importanza e valenza scientifica è cresciuta così tanto che dal 2010 la Dieta Mediterranea è annoverata nel listing ufficiale del “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità” dell’Unesco, facendo parte di quel genere di attività, abilità, strumenti, conoscenze e aspetti immateriali della cultura che identificano un territorio specifico.

Fra gli Intangible Cultural Heritage è anche uno dei più diffusi a livello mondiale, essendo presente in ogni angolo del Mar Mediterraneo. Su di ecco affacciano infatti Italia, Marocco, Grecia, Spagna, Cipro, Croazia, e Portogallo, accomunati dalla tradizione di una cucina sana, stagionale, basata sul rispetto per il territorio e della biodiversità, la conservazione e lo sviluppo delle attività e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura che da sempre caratterizzano il “Mare Nostrum”.

C’è poi chi ha saputo cogliere anche a livello locale l’importanza della valorizzazione della Dieta Mediterranea per farne un motore della propria economia: nel 2012, la Regione Campania ha infatti varato una legge che stimola e supporta tale tradizione in quanto modello di sviluppo alimentare, culturale, sociale e dei costumi, tanto da creare un luogo specifico deputato alla sua valorizzazione, il Museo Vivente della Dieta Mediterranea di Pioppi, vicino Pollica, in Provincia di Salerno. Ricavato al primo piano di Palazzo Vinciprova, insieme al Museo Vivo del Mare è gestito da Legambiente e fa parte dell’Ecomuseo della Dieta Mediterranea. Fra le attività didattiche proposte ci sono anche corsi di cucina cilentana e visite guidate a sentieri, orti e mulini della zona.

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Eventi

Elea-Velia : Trekking Crinale degli Dei

Sportivo

Comune: Ascea

Mese di inizio: Dicembre

Durata: 10 Giorni

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Sportivo

Comune: Ascea

Mese di inizio: Dicembre

Durata: 10 Giorni

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