Le attività del turista culturale
shopping
Ci sono riti che a Napoli sconfinano nella scaramanzia, anche facendo shopping. Che sia un cornetto rosso porta boneur, una maschera di Pulcinella o una statuina del Presepe, lungo gli eleganti viali del centro storico e nei vicoli di San Gregorio Armeno la tentazione è lì dietro l’angolo. Il souvenir è d’obbligo, e magari ha le essenze sprigionate dalla boutique di Bruno Acampora Profumi in via Filangieri, un vero e proprio salotto olfattivo Made in Italy, o lo stile classico ed evergreen delle cravatte e dei foulard di Eugenio Marinella, marchio in auge dal 1914 su Riviera di Chiaia.
Chi è in cerca di affari fast fashion può puntare su via Toledo, mentre Port’Alba e Corso Umberto I sono le strade dei negozi degli strumenti musicali. Un salto in Zona Vomero vale sempre anche solo per curiosare fra mille negozietti, così come in Via Scarlatti per le boutique di abbigliamento storiche e le gioiellerie. Infine una pausa relax si fa in Via Luca Giordano, affollata di belle caffetterie.
cultura materiale (città d'arte, siti archeologici, musei)
Il celebre Antro della Sibilla è alle pendici dell’Acropoli, al centro di quello che è oggi il Parco Archeologico di Cuma, in provincia di Napoli. Salendo sulla Rocca, ecco poi la Torre Bizantina con il Belvedere, la Terrazza Inferiore, detta Tempio di Apollo, la Terrazza Superiore, o Tempio di Giove. Ai piedi del promontorio si trovano invece il Foro, le Terme del Foro, la Crypta Romana, l’Abitato, la Porta Mediana e la Necropoli Monumentale.
La complessità del sito di Cuma è sotto gli occhi del visitatore, ma è l’Antro a rubare la scena: interpretato come galleria militare scavata nel tufo e datata fra il IV e il III secolo a.C., deve l’attribuzione della funzione ad Antro della Sibilla all’archeologo Amedeo Maiuri che diresse gli scavi all’inizio del Novecento, intento come molti all’epoca a individuare i luoghi descritti da Virgilio nell’Eneide.
Le attività del turista Enogastronomico
Enogastronomia
I Campi Flegrei, lambiti dal Golfo di Pozzuoli, rientrano in una delle zone vulcaniche più attive d’Italia, caratteristica che rende la terra estremamente fertile e fruttifera. Lo dimostrano prodotti rinomati sin dai tempi dell’antichità, oggi diventati Presidi Slow Food con l’obiettivo di preservarne la biodiversità e tramandarne l’uso in cucina. Si vedano la Cicerchia e il Pomodoro Cannellino dei Campi Flegrei, la Fava di Miliscola, e il Pisello di Santa Croce, originario di Quarto di Marano. Ingredienti che diventano protagonisti nella ricca cucina locale, di Napoli e dintorni, dove a dominare la scena sono la pizza e le pietanze a base di pesce. Chi ama scoprire i vini autoctoni troverà soddisfazione nel degustare quelli dei Campi Flegrei Doc.
Le attività del turista Naturalistico
turismo termale
Il mare da una parte e il Lago di Lucrino dall’altra. Nel mezzo, il Parco delle Terme Stufe di Nerone, situato fra Bacoli e Pozzuoli, in provincia di Napoli. Le sorgenti esterne sono in tutto 25 fra calde e fredde, immerse nella vegetazione rigogliosa e convoglianti in due suggestivi laghetti. La temperatura qui varia dai 38 ai 58 gradi, ma alla fonte sgorga addirittura fra i 74 e gli 80° C, per poi essere raffreddata e sfruttata per le sue ottime proprietà salso-bromo-iodiche. Accade dal II secolo d.C., quando l’area era nota come Terme Silvanae. Fra le particolarità del Parco ci sono le saune naturali, grotte riscaldate da due “stufe” alimentate dalle sottostanti acque termali, la cui temperatura è di 53°C. L’alta saturazione di vapore che le caratterizza contiene sali minerali vaporizzati dalla forte azione terapeutica.