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Bertinoro

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Le Valli del Bidente, del Rabbi e del Montone devono i loro nomi al transito degli omonimi fiumi e insieme formano la cosiddetta Romagna Forlivese. Siamo in provincia di Forlì-Cesena, una terra attraversata dalla Strada Romipeta, che conduceva i pellegrini a Roma lungo la Val Tiberina, e dalla Via Emilia, presso cui sorge Forlimpopoli, cuore della Valle del Bidente. Gli appassionati di buona tavola e i cuochi lo sanno: questa è la città che ha dato i natali al padre della cucina italiana, Pellegrino Artusi, la cui memoria e opera sono custodite a Casa Artusi, il primo centro in Italia di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica, con tanto di biblioteca, scuola, ristorante, cantina, bottega, museo e contenitore di grandi eventi. Vicino a Forlimpopoli passa anche la Via Romea Germanica, arteria che nell’Alto Medioevo conduceva i pellegrini a Roma. Prima tappa è Bertinoro, il “balcone della Romagna”, nonché città del vino e di Fratta Terme, per una sosta che unisce relax e un buon calice di Romagna Doc. Seguono Galeata, con il primo eremo europeo di Sant’Ellero, per tutto il Medioevo fulcro della vita religiosa e culturale della Romagna, e Camaldoli, che mille anni fa, al confine con la Toscana, ha visto la fondazione dell’Eremo di San Romualdo, ancora oggi sede di una comunità di monaci benedettini.

Nella parallela Valle del Rabbi, si visitano Predappio e Premilcuore. Se quest’ultima è la destinazione ideale per gli appassionati di trekking ed escursionismo, grazie al Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e al Museo della Fauna del Crinale Romagnolo, Predappio attira storici, architetti o aspiranti tali, che fra le vie del borgo possono riconoscere le linee dello stile del Ventennio in palazzi e monumenti realizzati da alcuni dei più importanti nomi dell’epoca, richiamati qui dal cittadino più illustre, Benito Mussolini. Predappio è infatti il borgo-natale del Duce, che tra gli anni ‘20 e ’40 trasformò questo angolo di Romagna in un vero e proprio Museo Urbano, originale testimonianza degli stili urbanistici e architettonici dell’epoca. Tra gli edifici più rappresentativi si segnalano la Ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità, costruita tra il ’34 e il ’37 su progetto dell’Architetto Arnaldo Fuzzi, e Palazzo Varano, per circa venti anni dimora dei Mussolini e attuale sede comunale.

Infine, la Valle del Montone, dove nel Cinquecento, così come accadde anche a Palmanova in Friuli e a Sabbioneta in Lombardia, fu data forma e sostanza al sogno di creare una città fortificata ideale, che qui prese il nome di Castrocaro -Terra del Sole. Oggi, Castrocaro è una nota stazione termale, che si concentra attorno a un complesso di hotel in stile razionalista e che nel Centro Storico conserva uno dei castelli più antichi d’Italia, la Fortezza di Castrocaro, fondato ben prima del 961, anno in cui ospitò re Ottone di Sassonia.
Dopo Castrocaro-Terra del Sole, risalendo la valle si incontrano Rocca San Casciano e Portico di Romagna. La fortuna di Portico fu quella di essere scelto, nel 1386, dalla Repubblica Fiorentina come capoluogo dei suoi territori romagnoli. Di quell’epoca conserva il suo aspetto medievale, e la tradizione di “Paese dei Presepi”, che fa sì che nel periodo natalizio una serie di presepi vengano allestiti lungo le vie del borgo.

Nel folto della vegetazione di San Benedetto in Alpe, si annida uno degli edifici religiosi più antichi dell’Appennino, l’Abbazia Benedettina, luogo reso ancora più mistico dalla presenza della Cascata dell’Acquacheta, resa eterna da Dante nel XVI canto dell’Inferno.

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Museo Urbano di Predappio

Predappio, Emilia-Romagna

5 elementi Cosa fare e vedere

  • Eccellenza Urbana / Centro Storico

Museo Urbano di Predappio

Predappio, Emilia-Romagna

Predappio è una cosiddetta città di fondazione ovvero un nuclei urbani e abitativo nato non spontaneamente, ma sulla base di una precisa volontà politica e di un progetto urbanistico e costruito, quindi, nella parte fondamentale, detta “nucleo di fondazione”, tramite un intervento caratterizzato da una precisa conformazione geometrica spesso caricata di significati simbolici e modelli ideali (città ideale).
Costruita dal 1925 al 1942 per volere di Benito Mussolini (nato qui) che incaricò i più illustri architetti dell’epoca, Predappio ha le caratteristiche di un museo all’aperto, sempre visitabile durante tutto l’anno. Il Museo Urbano di Predappio, infatti, è stato costituito con la finalità di guidare il visitatore alla lettura delle architetture e dei monumenti di maggior rilievo, attraverso un itinerario realizzato con pannelli illustrativi e leggii porta informazioni. L’itinerario del Museo Urbano è stato pensato e strutturato in modo da prevedere almeno un punto strategico, Piazza Garibaldi, in cui il visitatore può trovare informazioni generali riguardanti tutto il percorso di visita. Si consiglia, pertanto, di iniziare il percorso proprio da P.zza Garibaldi, presso la quale si trova anche l’ufficio informazioni per dettagli sull’itinerario.
Gli edifici e le piazze che si possono vedere lungo l’itinerario del Museo Urbano sono ben 23.

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  • Termale

Terme di Castrocaro

Castrocaro Terme E Terra Del Sole, Emilia-Romagna

Le Terme di Castrocaro si pongono come centro polifunzionale all’avanguardia dove tutto, risorse naturali, percorsi terapeutici, trattamenti medici, estetici e termali, concorre a ottimizzare la qualità della salute. Indicate come Prima Categoria Super dal Ministero della Salute, le Terme di Castrocaro si pregiano di oltre 170 anni di attività, più di 2 milioni di pazienti trattati e 26 milioni di cure erogate. Un grande patrimonio di tradizione ed esperienza che, grazie a un costante impegno dedicato a coniugare la conoscenza e il rispetto delle acque e dei fanghi termali con l’innovazione tecnologica e la competenza del personale, ha saputo negli anni offrire una sempre più vasta gamma di trattamenti di prevenzione e cura naturale.

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  • Museo

Galleria d’Arte “Vero Stoppioni” e Premio Campigna

Santa Sofia, Emilia-Romagna

La Galleria d’Arte Contemporanea Vero Stoppioni, inaugurata nel 1990, ha sede in un edificio del primo Novecento per esporre e conservare le opere realizzate durante le varie edizioni del prestigioso Premio Campigna a partire del 1955, quando è nato. E’ intitolata a Vero Stoppioni, promotore del “Campigna” e sostenitore di quel singolare rapporto fra artisti e Santa Sofia che è rimasto, fino ad oggi, una delle linee guida della manifestazione d’arte. All’interno dell’istituzione museale sono rappresentate le più interessanti tendenze artistiche italiane dagli anni 1950 ad oggi: il realismo, l’informale, la pop art, l’astrattismo, la rappresentazione metafisica, la nuova figurazione, fino alle più recenti produzioni (le ultime edizioni del Premio sono state dedicate alla valorizzazione della creatività giovanile under 35). La galleria possiede opere di artisti di fama nazionale ed internazionale, come Fabrizio Plessi, Mattia Moreni, Piero Ruggeri, Francesco Somaini, Pompilio Mandelli, Enzo Brunori, Giannetto Fieschi, Alberto Sughi, Eugène Berman, Giovanni Korompay, Aldo Borgonzoni, solo per fare qualche nome, assieme ad opere di pittori di ambito romagnolo. Un posto privilegiato all’interno della collezione è dedicato a Mattia Moreni.
L’alto pregio delle collezioni è comprovato dall’intervento, nelle passate edizioni del “Campigna”, di illustri critici; ad esempio Francesco Arcangeli, Enrico Crispolti, Luigi Carluccio, Renato Barilli, Claudio Spadoni, Fabio Cavallucci, Adriano Baccilieri.
foto cartello moreniIn una sezione della Galleria sono esposte le opere realizzate da Mattia Moreni (1920-1999), “il più mobile ed irrequieto fra i nostri maestri” come lo definisce lo storico dell’arte Renato Barilli. Moreni partecipò a varie edizioni del Premio Campigna e istituì un rapporto privilegiato con S. Sofia e il suo territorio.
Nella Stoppioni vi sono opere che fanno parte in prevalenza del ciclo “Regressione della Specie e della Specie Belle Arti”: cinque autoritratti, Santa Sofia prilla prima di esplodere, tela realizzata nel 1983 in occasione del XVII° Premio Campigna dedicato al paesaggio, La bistecca del vicino del 1984, un pastello su carta, una scultura in ferro dipinto. Presente anche una bellissima opera della fase della metamorfosi delle angurie (1968-1965) Un anguria in disfacimento o della lontanza (1973). Domina lo spazio espositivo la grande Mistura, realizzata dal Moreni fra il 1976 e il 1984, costituita da una coloratissima ed impressionante parte convessa (visibile anche dall’esterno della galleria), in cui i materiali sono stati incollati e deformati attraverso l’utilizzo (in dosi errate) di araldite, ed una parte concava in cui è quasi imprigionato “Il Narciso” o Mister Chimica, un calco a mezzo busto dell’artista (il Narciso possiede anche un supporto esterno all’opera maggiore).
Nel 1993 è partito il progetto di realizzare un Parco di sculture all’aperto strettamente legato alla Galleria d’arte contemporanea (installazioni di Mauro Staccioli, Eliseo Mattiacci, Francesco Somaini, Luigi Mainolfi, Nicola Carrino, Anne e Patrick Poirier, Hidetoshi Nagasawa). Il Parco è situato nell’alveo del fiume Bidente.

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  • Arti, Saperi e Sapori

Casa Artusi

Forlimpopoli, Emilia-Romagna

Casa Artusi è il centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana. E’ il primo museo vivo della cucina, aperto ad appassionati e curiosi, donne e uomini di casa, professionisti e cultori, studiosi e ricercatori, che vogliono approfondire la cultura e la pratica della cucina domestica. Gli spazi di Casa Artusi rappresentano un continuum ideale e materiale, attraverso un percorso coerente legato al cibo. Ciò per contribuire alla promozione della cucina di casa, in particolare di quella romagnola, degli ottimi prodotti del nostro territorio – quelli di stagione in primis – ma soprattutto di una Regione, l’Emilia-Romagna, che basa il proprio successo anche sullo straordinario mix di bellezze storiche e naturali, tradizionale ospitalità, cucina di grande appeal, che trova le proprie basi in una solida produzione agro-alimentare di qualità.

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  • Parco

Parco delle Foreste Casentinesi

Santa Sofia, Emilia-Romagna

Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è un’area protetta italiana, istituita nel 1993[2]. Situato nell’Appennino tosco-romagnolo, il parco si trova lungo il confine delle regioni Emilia-Romagna e Toscana, a cavallo tra le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze. Il 7 luglio 2017, a Cracovia, la Commissione UNESCO ha inserito la Riserva naturale integrale di Sasso Fratino e le faggete vetuste ricomprese nel perimetro del parco, nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità all’interno del sito seriale “Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe”

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  • Eccellenza Urbana / Centro Storico

Museo Urbano di Predappio

Predappio, Emilia-Romagna

Predappio è una cosiddetta città di fondazione ovvero un nuclei urbani e abitativo nato non spontaneamente, ma sulla base di una precisa volontà politica e di un progetto urbanistico e costruito, quindi, nella parte fondamentale, detta “nucleo di fondazione”, tramite un intervento caratterizzato da una precisa conformazione geometrica spesso caricata di significati simbolici e modelli ideali (città ideale).
Costruita dal 1925 al 1942 per volere di Benito Mussolini (nato qui) che incaricò i più illustri architetti dell’epoca, Predappio ha le caratteristiche di un museo all’aperto, sempre visitabile durante tutto l’anno. Il Museo Urbano di Predappio, infatti, è stato costituito con la finalità di guidare il visitatore alla lettura delle architetture e dei monumenti di maggior rilievo, attraverso un itinerario realizzato con pannelli illustrativi e leggii porta informazioni. L’itinerario del Museo Urbano è stato pensato e strutturato in modo da prevedere almeno un punto strategico, Piazza Garibaldi, in cui il visitatore può trovare informazioni generali riguardanti tutto il percorso di visita. Si consiglia, pertanto, di iniziare il percorso proprio da P.zza Garibaldi, presso la quale si trova anche l’ufficio informazioni per dettagli sull’itinerario.
Gli edifici e le piazze che si possono vedere lungo l’itinerario del Museo Urbano sono ben 23.

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  • Termale

Terme di Castrocaro

Castrocaro Terme E Terra Del Sole, Emilia-Romagna

Le Terme di Castrocaro si pongono come centro polifunzionale all’avanguardia dove tutto, risorse naturali, percorsi terapeutici, trattamenti medici, estetici e termali, concorre a ottimizzare la qualità della salute. Indicate come Prima Categoria Super dal Ministero della Salute, le Terme di Castrocaro si pregiano di oltre 170 anni di attività, più di 2 milioni di pazienti trattati e 26 milioni di cure erogate. Un grande patrimonio di tradizione ed esperienza che, grazie a un costante impegno dedicato a coniugare la conoscenza e il rispetto delle acque e dei fanghi termali con l’innovazione tecnologica e la competenza del personale, ha saputo negli anni offrire una sempre più vasta gamma di trattamenti di prevenzione e cura naturale.

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  • Museo

Galleria d’Arte “Vero Stoppioni” e Premio Campigna

Santa Sofia, Emilia-Romagna

La Galleria d’Arte Contemporanea Vero Stoppioni, inaugurata nel 1990, ha sede in un edificio del primo Novecento per esporre e conservare le opere realizzate durante le varie edizioni del prestigioso Premio Campigna a partire del 1955, quando è nato. E’ intitolata a Vero Stoppioni, promotore del “Campigna” e sostenitore di quel singolare rapporto fra artisti e Santa Sofia che è rimasto, fino ad oggi, una delle linee guida della manifestazione d’arte. All’interno dell’istituzione museale sono rappresentate le più interessanti tendenze artistiche italiane dagli anni 1950 ad oggi: il realismo, l’informale, la pop art, l’astrattismo, la rappresentazione metafisica, la nuova figurazione, fino alle più recenti produzioni (le ultime edizioni del Premio sono state dedicate alla valorizzazione della creatività giovanile under 35). La galleria possiede opere di artisti di fama nazionale ed internazionale, come Fabrizio Plessi, Mattia Moreni, Piero Ruggeri, Francesco Somaini, Pompilio Mandelli, Enzo Brunori, Giannetto Fieschi, Alberto Sughi, Eugène Berman, Giovanni Korompay, Aldo Borgonzoni, solo per fare qualche nome, assieme ad opere di pittori di ambito romagnolo. Un posto privilegiato all’interno della collezione è dedicato a Mattia Moreni.
L’alto pregio delle collezioni è comprovato dall’intervento, nelle passate edizioni del “Campigna”, di illustri critici; ad esempio Francesco Arcangeli, Enrico Crispolti, Luigi Carluccio, Renato Barilli, Claudio Spadoni, Fabio Cavallucci, Adriano Baccilieri.
foto cartello moreniIn una sezione della Galleria sono esposte le opere realizzate da Mattia Moreni (1920-1999), “il più mobile ed irrequieto fra i nostri maestri” come lo definisce lo storico dell’arte Renato Barilli. Moreni partecipò a varie edizioni del Premio Campigna e istituì un rapporto privilegiato con S. Sofia e il suo territorio.
Nella Stoppioni vi sono opere che fanno parte in prevalenza del ciclo “Regressione della Specie e della Specie Belle Arti”: cinque autoritratti, Santa Sofia prilla prima di esplodere, tela realizzata nel 1983 in occasione del XVII° Premio Campigna dedicato al paesaggio, La bistecca del vicino del 1984, un pastello su carta, una scultura in ferro dipinto. Presente anche una bellissima opera della fase della metamorfosi delle angurie (1968-1965) Un anguria in disfacimento o della lontanza (1973). Domina lo spazio espositivo la grande Mistura, realizzata dal Moreni fra il 1976 e il 1984, costituita da una coloratissima ed impressionante parte convessa (visibile anche dall’esterno della galleria), in cui i materiali sono stati incollati e deformati attraverso l’utilizzo (in dosi errate) di araldite, ed una parte concava in cui è quasi imprigionato “Il Narciso” o Mister Chimica, un calco a mezzo busto dell’artista (il Narciso possiede anche un supporto esterno all’opera maggiore).
Nel 1993 è partito il progetto di realizzare un Parco di sculture all’aperto strettamente legato alla Galleria d’arte contemporanea (installazioni di Mauro Staccioli, Eliseo Mattiacci, Francesco Somaini, Luigi Mainolfi, Nicola Carrino, Anne e Patrick Poirier, Hidetoshi Nagasawa). Il Parco è situato nell’alveo del fiume Bidente.

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Casa Artusi

Forlimpopoli, Emilia-Romagna

Casa Artusi è il centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana. E’ il primo museo vivo della cucina, aperto ad appassionati e curiosi, donne e uomini di casa, professionisti e cultori, studiosi e ricercatori, che vogliono approfondire la cultura e la pratica della cucina domestica. Gli spazi di Casa Artusi rappresentano un continuum ideale e materiale, attraverso un percorso coerente legato al cibo. Ciò per contribuire alla promozione della cucina di casa, in particolare di quella romagnola, degli ottimi prodotti del nostro territorio – quelli di stagione in primis – ma soprattutto di una Regione, l’Emilia-Romagna, che basa il proprio successo anche sullo straordinario mix di bellezze storiche e naturali, tradizionale ospitalità, cucina di grande appeal, che trova le proprie basi in una solida produzione agro-alimentare di qualità.

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Parco delle Foreste Casentinesi

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Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è un’area protetta italiana, istituita nel 1993[2]. Situato nell’Appennino tosco-romagnolo, il parco si trova lungo il confine delle regioni Emilia-Romagna e Toscana, a cavallo tra le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze. Il 7 luglio 2017, a Cracovia, la Commissione UNESCO ha inserito la Riserva naturale integrale di Sasso Fratino e le faggete vetuste ricomprese nel perimetro del parco, nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità all’interno del sito seriale “Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe”

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Eventi

Sagra del Tartufo del Bidente

Enogastronomico

Comune: Civitella Di Romagna

Mese di inizio: Novembre

Durata: 4 Giorni

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Mostra del Cavallo e del Puledro

Fiera

Comune: Galeata

Mese di inizio: Novembre

Durata: 3 Giorni

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Sagra del Tartufo del Bidente

Enogastronomico

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