Le attività del turista culturale
cultura immateriale (eventi, spettacoli dal vivo, festival)
Le architetture sono lì da vedere. La lingua si sente e i sapori si gustano. A tutto questo si devono aggiungere anche le molte tradizioni che fanno trapelare la storia di Sauris, “isola linguistica” germanica in terra friulana. Fra Natale e l’Epifania si svolgono le questue augurali, come il Giro della Stella, in cui bimbi e grandi girano fra le varie borgate con una stella colorata illuminata, eseguendo i Canti della Stella, Stearnliedlan, antichi canti natalizi in tedesco antico, italiano, latino. Il primo giorno dell’anno è riservato ai bambini che passano di casa in casa, recitando una filastrocca augurale in saurano e ricevendo in cambio dolcetti, frutta secca e qualche soldino. A Lateis, sempre l’1 gennaio, si canta il Veni Creator Spiritus.
Durante il Triduo pasquale, eccetto che durante la Via Crucis, sono sempre i bambini ad animare le strade con le loro chiassose raganelle (kretcars e tovln), mentre nelle chiese si commemoramo la Passione e la Morte di Cristo.
Molto sentito è il pellegrinaggio al santuario carinziano di Maria Luggau nel Lesachtal, che si tiene la terza settimana di settembre, tradizione antichissima recuperata negli ultimi decenni. Il Carnevale è un altro di quei momenti in cui si coglie l’unicità di questo borgo dall’animo “ibrido”, in cui ci si nasconde il volto indossando le maschere belle (scheana schembln) e brutte (schentana schembln).
cultura materiale (città d'arte, siti archeologici, musei)
A volte, la distanza e la difficoltà a essere raggiunti diventano un beneficio. Soprattutto in certe località di montagna, dove questo ha significato preservare tradizioni e cultura locali intatte, prive di contaminazioni di sorta. Come è accaduto a Sauris, borgo in provincia di Udine di appena 390 abitanti, che oggi vanta una serie di iniziative per difendere la sua natura così particolare di “isola linguistica” germanofona. Per esempio, a Sauris di Sopra (Plotzn), in un edificio dall’architettura tipica in pietra e legno, ha sede il Centro etnografico “Haus Van der Zahre” il cui scopo è documentare le caratteristiche culturali della comunità di Sauris/Zahre. Le mostre realizzate qui negli ultimi anni hanno avuto come soggetti il carnevale saurano, le malghe e la fienagione, l’architettura tipica, il sistema dell’abbigliamento, i lavori del fabbro e del falegname, l’attività dello scultore cinquecentesco Michael Parth, la storia dei boschi in Friuli, i sentieri e le vie di comunicazione, la cultura alimentare, la costruzione della diga del Lumiei e il culto di S. Osvaldo.
Al patrono del borgo sono dedicati il Museo di S. Osvaldo, ospitato nella canonica di Sauris di Sotto, e l’omonimo santuario, che nel XVII e XVIII secolo divenne un centro devozionale di una certa importanza nell’area veneto-friulana. Nella canonica di Sauris di Sotto ha invece sede la Biblioteca “Padre Luigi Lucchini”, ricca di pubblicazioni sulle isole linguistiche tedesche e sul Friuli-Venezia Giulia, di manuali sulla fauna e la flora locali, di narrativa italiana, friulana e straniera.
Le attività del turista Enogastronomico
Enogastronomia
L’autosussistenza, basata sulla caccia e sulla pastorizia, e il baratto sono stati per secoli le dinamiche che hanno governato l’economia di Sauris. Ogni famiglia possedeva qualche capo di bestiame e questo permetteva loro di usare i prodotti caseari come merce di scambio con cui procurarsi frutta, verdura e tutto ciò che in valle non arrivava. Ancora oggi sono molto apprezzati il formaggio e la ricotta di malga, a cui in agosto è dedicata una festa paesana.
Dal sottobosco della Carnia arrivano invece mirtilli, piccole fragole, dolci lamponi e more, che si possono anche cogliere durante una semplice passeggiata lungo comodi sentieri.
Il Prosciutto di Sauris, dal 2009 IGP, deve la sua unicità al particolare metodo di affumicatura al legno di faggio. Per celebrarlo, nel mese di luglio è organizzata l’annuale Festa del Prosciutto di Sauris che attrae buongustai da tutta la Regione e non solo.
Integrale, non pastorizzata né filtrata, ma soprattutto, fatta con l’ottima acqua delle sorgenti locali, la birra artigianale è un altro portabandiera di questo angolo di Friuli. Nello stabilimento, ubicato a Sauris di Sopra, si producono la Pilsen Chiara, la Vienna Rossa, la Birra alla Canapa, la Ouber Zahre e la scura Affumicata, perfetta per essere accompagnata al prosciutto.
Affumicata è anche la Zea, la Trota Affumicata di Sauris, allevata e nutrita a mano a Borgo Siega, nell’impianto di troticoltura dell’Azienda Agricolo Ittica Sigalotti, alimentato dalla Roggia Versa. L’ultima fase, di affumicatura, avviene invece nel laboratorio de La Maina, alle porte di Sauris, il comune più alto e isolato del Friuli e con l’aria migliore. A trasformare le erbe della vallata di Sauris ci pensa invece l’Azienda agricola NaturPreiths, che porta avanti la sua mission, recuperare la cultura erboristica tradizionale alpina.
Le attività del turista Naturalistico
trekking
A Sauris cultura e tradizioni sono custodite gelosamente. E insieme ad esse lo è anche la natura, preziosa e bellissima. Per esplorarla sono stati tracciati 4 diversi percorsi a tema, suddivisi in 29 itinerari “minori”, più brevi e da considerarsi tappe intermedie.
Il primo percorso, “Magie tra lago e monte Ruke”, ha al centro il Lago di Sauris, artificiale e con una colorazione turchese particolarissima che offre a ogni ora uno spettacolo diverso.
“Il sistema degli stavoli” si concentra invece sui tipici edifici rurali in legno e pietra, gli stavoli appunto, adibiti alla conservazione del fieno e al ricovero del bestiame.
“Attorno al Pieltinis tra pascoli e vette” conduce invece in alta quota, dove ci si ritrova di fronte a inaspettate distese di pascoli che con la bella stagione si ricoprono di manti erbosi e fiori destinati a diventare foraggio di qualità per gli animali delle malghe attorno al Monte Pieltinis. Luoghi da cui derivano ottimi latticini, da gustare sul posto o nei ristoranti della zona. Infine, il quarto itinerario è “Nell’incanto della Val Novarza”, che porta a scoprire la parte più nascosta e selvaggia nei dintorni di Sauris.
tur. naturalistico/svago/relax
Dopo l’ultima galleria di roccia viva che porta da Ampezzo a Sauris arriva il colpo di scena: si torna alla luce ed ecco il Lago di Sauris. Uno spettacolo di cui fino al 1948 non era possibile godere, perché il bacino è frutto di un’opera ingegneristica: la costruzione di un imponente sbarramento sul torrente Lumiei. La diga, con un’altezza di ben 136 metri, era all’epoca la più alta d’Italia e una delle maggiori d’Europa.
Questo punto era anche la linea di demarcazione per lo sfruttamento dei pascoli che ancora oggi si estendono oltre la linea del bosco, attività che per secoli ha caratterizzato l’economia rurale delle valli alpine. In primavera venivano utilizzati i pascoli oltre il limite del paese, mentre in estate si saliva al pascolo in quota. Ai giorni nostri, l’alpeggio è rimasto alla base della produzione di un alimento tipico, a carattere rigorosamente stagionale e di alta qualità: il formaggio di malga. Qui, la materia prima, il latte, viene trasformato in prodotti finiti, formaggi, ricotte e burro. Fermarsi in malga durante un’escursione o per un soggiorno significa entrare in contatto con l’antica cultura e le tradizioni dell’area alpina.
A richiamare le origini culturali di Sauris, derivate dalla vicina Carinzia, sono anche gli edifici di questo borgo “diffuso”, diviso fra Sauri di Sotto e di Sopra: pian terreno in pietra, seminterrato, e i piani sopraelevati in legno, costruiti con l’antica tecnica del Blockbau, mentre il tetto è rivestito in scandole di legno. I recenti progetti di valorizzazione dell’architettura tradizionale richiedono che ogni nuovo edificio passi una rigida ispezione tecnica al fine di valutarne la coerenza ambientale, cosa che è stata fatta per tutte le abitazioni, di Sotto e di Sopra, perfettamente in linea con il Dna saurano.
Le attività del turista Sportivo
trekking
A Sauris cultura e tradizioni sono custodite gelosamente. E insieme ad esse lo è anche la natura, preziosa e bellissima. Per esplorarla sono stati tracciati 4 diversi percorsi a tema, suddivisi in 29 itinerari “minori”, più brevi e da considerarsi tappe intermedie.
Il primo percorso, “Magie tra lago e monte Ruke”, ha al centro il Lago di Sauris, artificiale e con una colorazione turchese particolarissima che offre a ogni ora uno spettacolo diverso.
“Il sistema degli stavoli” si concentra invece sui tipici edifici rurali in legno e pietra, gli stavoli appunto, adibiti alla conservazione del fieno e al ricovero del bestiame.
“Attorno al Pieltinis tra pascoli e vette” conduce invece in alta quota, dove ci si ritrova di fronte a inaspettate distese di pascoli che con la bella stagione si ricoprono di manti erbosi e fiori destinati a diventare foraggio di qualità per gli animali delle malghe attorno al Monte Pieltinis. Luoghi da cui derivano ottimi latticini, da gustare sul posto o nei ristoranti della zona. Infine, il quarto itinerario è “Nell’incanto della Val Novarza”, che porta a scoprire la parte più nascosta e selvaggia nei dintorni di Sauris.
ciclismo
Si parte da 330 metri di quota e si sale fino a 1.430 metri, percorrendo 60 km sui 70 totali di strade asfaltate. Tragitto, Tolmezzo – Lago di Sauris e ritorno. Questo è un anello riservato ai ciclisti esperti, che non temono i dislivelli impegnativi. Nelle 4 ore di percorso di sola andata, si parte da Tolmezzo e si inizia a salire, facendo tappa a Villa Santina, e imboccando poi la “Strada del bosco” che arriva fino al Lago di Sauris. Fatto il periplo, si può imboccare il Passo del Pura, per poi ritornare indietro a Tolmezzo. Una fatica accompagnata da due certezze: i bei panorami e l’immersione totale nella natura.
sci alpino
A Sauris di Sopra non serve spostarsi dal paese per sciare. Proprio in mezzo alle case scendono una pista rossa e una blu, servite da una sciovia e un tapis roulant, e c’è persino il campo scuola per i più piccoli e i principianti, dove gli istruttori della Scuola Italiana Maestri li avviano alla disciplina.
A Sauris di Sotto c’è un’altra pista blu, dotata di impianto di illuminazione notturna per chi ama il genere fiaccolata con sciata sotto le stelle. L’anello “Plotze”, dedicato alla pratica dello sci di fondo, si sviluppa a Sauris di Sopra sull’omonima piana dominata dal maestoso il monte Bivera, ed è particolarmente adatto ai principianti per l’assenza di forti pendenze.
La zona è adatta anche al fuoripista e allo sci alpinismo, così come alle ciaspole o al Nordik Walking. Per il pattinaggio su ghiaccio nel Borgo di Velt c’è un impianto presso il Centro Sportivo. Se poi si è in vena di romanticismo, si può noleggiare una slitta trainata da cavalli per una passeggiata a bordo del Lago di Sauris che difficilmente si dimenticherà.
ippoturismo/equitazione
Il trekking a cavallo è una delle esperienze più vere che si possa vivere nella natura, soprattutto in una zona idilliaca come quella di Sauris, borgo di un pugno di case in provincia di Udine. Si monta, si parte, si ascolta. Il rumore degli zoccoli sui sentieri di montagna, sui prati, nei boschi. Il rumore dei ruscelli, delle onde del lago (bellissimo quello artificiale di Sauris), degli animali che scrutano il passaggio della “carovana” equestre. Anche chi non è pratico di equitazione può vivere questa avventura emozionale grazie agli istruttori certificati del Maneggio Khlope, situato in località Borgo Velt, a Sauris. Che sia per un’ora o un’intera giornata di trekking, è quell’idea in più da cogliere al volo, a qualsiasi età, dai più piccoli in su.