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agira, aidone, assoro, centuripe, enna, leonforte, piazza armerina, pietraperzia, regalbuto, villarosa

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Lo zolfo come il petrolio. A conti fatti, è proprio così, perché la presenza delle solfare nel centro dell’isola ha plasmato storia ed economia della Sicilia a partire dal XIX secolo. Allora, zolfo e acido solforico avevano infatti un valore commerciale tale per cui le comunità delle zone interessate dall’attività estrattiva subivano, nel bene e nel male, gli andamenti di mercato ad essa legati. Se il prezzo della materia prima saliva, la loro vita migliorava, e al contrario, se gli affari andavano male, il loro futuro era compromesso.

Le miniere di zolfo, note appunto come solfare o zolfare o, in dialetto, “pirrere”, potevano essere micro imprese familiari, con due o tre operai al massimo, fino ad arrivare a contare centinaia di addetti ai lavori, assumendo le dimensioni di veri colossi industriali. La proprietà dei singoli siti era per lo più di privati, che spesso davano il proprio nome al luogo di estrazione, in alternativa a quello della località in cui si trovava la cava. A parte qualche raro caso sui colli attorno a Palermo, la maggior parte delle “pirrere” si concentra nelle province di Enna, Caltanissetta e Agrigento. Qui vicino, per esempio, a Casteltermini, si trova la solfara di Cozzo-Disi, da cui nei decenni passati sono stati estratti alcuni dei migliori cristalli da collezione oggi esposti nei musei più importanti del mondo, come zolfi gialli-oro, aragoniti, gessi con cristalli inclusi. Chiusa nel 1989, come molte delle solfare del centro Sicilia, resta un importante monumento di archeologica industriale aperto per le visite ed è oggi parte del sistema di Parchi minerari e miniere-museo della Sicilia.

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Castello di Pietratagliata

Aidone, Sicilia

6 elementi Cosa fare e vedere

  • Montano

Monte Altesina

Enna, Sicilia

Fin dall’età del Bronzo il territorio dell’Altesina fu abitata da popolazioni indigene che vivevano principalmente di pastorizia.
Nel Medioevo il territorio fu spesso abitato da monaci eremiti, che intorno al 1100 fondarono il monastero di San Girolamo di Lartisina.
Il monte fu localizzato dal geografo arabo Abu Abdallah Muhammad al-Idrisi ibn Idris nel 1154. Nello stesso anno il territorio siciliano fu diviso in tre valli, proprio dal citato geografo

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  • Castello/Fortezza/Rocca/Villa

Castello di Pietratagliata

Aidone, Sicilia

Il castello dei Gresti o di Pietratagliata si trova in territorio di Aidone, appunto in contrada Gresti, quasi al centro del triangolo che unisce Aidone, Valguarnera e Raddusa. La sua condizione attuale è quella di rudere se pur ben leggibile nelle forme, che sono costituite principalmente di una poderosa torre piena e di una serie di stanze ingrottate. La sua origine non è ben definita, le prime notizie storiche documentabili risalgono al XIV secolo. I ruderi del castello sono tuttora di proprietà privata e da molti decenni lasciati all’incuria e all’abbandono.

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  • Castello/Fortezza/Rocca/Villa

Castello di Sperlinga

Enna, Sicilia

Il castello di Sperlinga è un castello medievale costruito sulla rocca che domina la cittadina di Sperlinga in provincia di Enna, scavato nella roccia arenaria, ricavato da un unico monolite sopra grotte di templi sacre che risalgono a 4.000 anni fa. È dotato di una particolare edificazione nella roccia arenaria.

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  • Museo

Villa Romana del Casale

Piazza Armerina, Sicilia

La Villa romana del Casale è un edificio abitativo tardo antico, popolarmente definito villa nonostante non abbia i caratteri della villa romana extraurbana quanto piuttosto del palazzo urbano imperiale, i cui resti sono situati a circa quattro chilometri da Piazza Armerina, in Sicilia. Dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il primo assetto museografico si doveva all’architetto Francesco Cappellani. Nel 2018 è stata visitata da 311.081 persone.Ognuno dei quattro nuclei della villa è disposto secondo un proprio asse direzionale. Tuttavia tutti gli assi convergono al centro della vasca del peristilio quadrangolare. Nonostante le apparenti asimmetrie planimetriche, la villa sarebbe dunque il frutto di un progetto organico e unitario che, partendo dai modelli correnti nell’edilizia privata del tempo (villa a peristilio con aula absidata e sala tricora), vi introdusse una serie di variazioni in grado di conferire originalità e straordinaria monumentalità all’intero complesso. L’unità della costruzione è testimoniata anche dalla funzionalità dei percorsi interni e della suddivisione tra parti pubbliche e private.

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  • Sito Archeologico

Sito Archeologico di Morgantina

Aidone, Sicilia

Al centro della Sicilia, nel comune di Aidone, in provincia di Enna, si trova il sito archeologico di Morgantina. La città, d’origine sicula e greca, raggiunse il suo massimo splendore dalla metà del V alla fine del I secolo a.C. Tuttavia, mantenne la sua importanza anche nel successivo periodo romano. La sua parabola storica copre circa un millennio, dalla preistoria fino all’epoca imperiale romana. L’area archeologica di Morgantina, molto vasta, copre circa venti ettari di terreno. I primi ritrovamenti nell’area di Morgantina risalgono all’ Ottocento. Anche il grande archeologo Paolo Orsi lavorò sulla zona. In realtà la prima attribuzione dei resti fu alla città di Herbita. Solo rinvenimenti successivi hanno portato il riferimento, da parte degli studiosi, alla Polis di Morgantina. Sul sito archeologico è stata recintata dalla Soprintendenza un’area dell’antico abitato, che i turisti possono visitare. Tra i grossi edifici pubblici scoperti, che si sviluppano, per lo più, intorno alla piazza dell’ Agorà, si individuano: la “stoà settentrionale” (il ginnasio), la “stoà orientale” e quella “occidentale”; il doppio “Santuario dell’A gorà”; il pritaneo, l’ekklesiasterion, il teatro (o koilon); e gli edifici di utilità pubblica, come il granaio pubblico, la “Grande Fornace” e il Macellum (macello) d’epoca romana.
Numerosissime e molto belle sono le abitazioni private, ricche di mosaici e particolari. Tra queste possiamo annotare: la case “del Capitello dorico”, del “Mosaico di Ganimede”, della “Cisterna ad arco”, delle “Ante fisse”, dei “Capitelli tuscanici”, del “Magistrato”, la “Casa Fontana” e la “Casa sud-est”.

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  • Museo

Museo Archeologico di Aidone

Aidone, Sicilia

Il museo è stato inaugurato nel 1984, è ospitato presso l’ ex Convento dei Cappuccini (XVII sec.) realizzato tra il 1611 ed il 1613 sotto la reggenza di Padre Gregorio da Castrogiovanni. L’impianto architettonico originario, comprendente anche la chiesa, dedicata a San Francesco, è stato oggetto di intervento nel 1984, quando fu adibito a sede museale. Si accede al museo dalla chiesa la cui navata è in parte utilizzata come sala per le conferenze. Segnaliamo al suo interno la testa dell’ Ecce Homo (attribuita a un certo Frà Umile da Petralia) che presenta la particolarità di cambiare espressione a seconda dell’angolo di visuale. Non si può mancare di ammirare inoltre il meraviglioso altare maggiore in legno dorato. Dalla stessa attraveso una rampa di scala si raggiunge la cripta, dalle pareti interamente ricoperte da avelli (nicchie) tombali.Il museo ospita reperti provenienti da Morgantina e dal colle di Cittadella (sito su cui fu originariamente fondata Morgantina intorno al 1000 a.C.) ove si trovano anche i resti di un villaggio preistorico dell’Età del bronzo (1800 a.C.). La raccolta dei materiali esposti proviene dagli scavi condotti, a partire dagli anni ’50, dalla Missione Americana delle Università di Princeton e Virginia e dalle Soprintendenze di Siracusa, Agrigento ed Enna
Una visita al museo quindi, è giustificata da un duplice scopo.

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Monte Altesina

Enna, Sicilia

Fin dall’età del Bronzo il territorio dell’Altesina fu abitata da popolazioni indigene che vivevano principalmente di pastorizia.
Nel Medioevo il territorio fu spesso abitato da monaci eremiti, che intorno al 1100 fondarono il monastero di San Girolamo di Lartisina.
Il monte fu localizzato dal geografo arabo Abu Abdallah Muhammad al-Idrisi ibn Idris nel 1154. Nello stesso anno il territorio siciliano fu diviso in tre valli, proprio dal citato geografo

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  • Castello/Fortezza/Rocca/Villa

Castello di Pietratagliata

Aidone, Sicilia

Il castello dei Gresti o di Pietratagliata si trova in territorio di Aidone, appunto in contrada Gresti, quasi al centro del triangolo che unisce Aidone, Valguarnera e Raddusa. La sua condizione attuale è quella di rudere se pur ben leggibile nelle forme, che sono costituite principalmente di una poderosa torre piena e di una serie di stanze ingrottate. La sua origine non è ben definita, le prime notizie storiche documentabili risalgono al XIV secolo. I ruderi del castello sono tuttora di proprietà privata e da molti decenni lasciati all’incuria e all’abbandono.

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Castello di Sperlinga

Enna, Sicilia

Il castello di Sperlinga è un castello medievale costruito sulla rocca che domina la cittadina di Sperlinga in provincia di Enna, scavato nella roccia arenaria, ricavato da un unico monolite sopra grotte di templi sacre che risalgono a 4.000 anni fa. È dotato di una particolare edificazione nella roccia arenaria.

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  • Museo

Villa Romana del Casale

Piazza Armerina, Sicilia

La Villa romana del Casale è un edificio abitativo tardo antico, popolarmente definito villa nonostante non abbia i caratteri della villa romana extraurbana quanto piuttosto del palazzo urbano imperiale, i cui resti sono situati a circa quattro chilometri da Piazza Armerina, in Sicilia. Dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il primo assetto museografico si doveva all’architetto Francesco Cappellani. Nel 2018 è stata visitata da 311.081 persone.Ognuno dei quattro nuclei della villa è disposto secondo un proprio asse direzionale. Tuttavia tutti gli assi convergono al centro della vasca del peristilio quadrangolare. Nonostante le apparenti asimmetrie planimetriche, la villa sarebbe dunque il frutto di un progetto organico e unitario che, partendo dai modelli correnti nell’edilizia privata del tempo (villa a peristilio con aula absidata e sala tricora), vi introdusse una serie di variazioni in grado di conferire originalità e straordinaria monumentalità all’intero complesso. L’unità della costruzione è testimoniata anche dalla funzionalità dei percorsi interni e della suddivisione tra parti pubbliche e private.

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  • Sito Archeologico

Sito Archeologico di Morgantina

Aidone, Sicilia

Al centro della Sicilia, nel comune di Aidone, in provincia di Enna, si trova il sito archeologico di Morgantina. La città, d’origine sicula e greca, raggiunse il suo massimo splendore dalla metà del V alla fine del I secolo a.C. Tuttavia, mantenne la sua importanza anche nel successivo periodo romano. La sua parabola storica copre circa un millennio, dalla preistoria fino all’epoca imperiale romana. L’area archeologica di Morgantina, molto vasta, copre circa venti ettari di terreno. I primi ritrovamenti nell’area di Morgantina risalgono all’ Ottocento. Anche il grande archeologo Paolo Orsi lavorò sulla zona. In realtà la prima attribuzione dei resti fu alla città di Herbita. Solo rinvenimenti successivi hanno portato il riferimento, da parte degli studiosi, alla Polis di Morgantina. Sul sito archeologico è stata recintata dalla Soprintendenza un’area dell’antico abitato, che i turisti possono visitare. Tra i grossi edifici pubblici scoperti, che si sviluppano, per lo più, intorno alla piazza dell’ Agorà, si individuano: la “stoà settentrionale” (il ginnasio), la “stoà orientale” e quella “occidentale”; il doppio “Santuario dell’A gorà”; il pritaneo, l’ekklesiasterion, il teatro (o koilon); e gli edifici di utilità pubblica, come il granaio pubblico, la “Grande Fornace” e il Macellum (macello) d’epoca romana.
Numerosissime e molto belle sono le abitazioni private, ricche di mosaici e particolari. Tra queste possiamo annotare: la case “del Capitello dorico”, del “Mosaico di Ganimede”, della “Cisterna ad arco”, delle “Ante fisse”, dei “Capitelli tuscanici”, del “Magistrato”, la “Casa Fontana” e la “Casa sud-est”.

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  • Museo

Museo Archeologico di Aidone

Aidone, Sicilia

Il museo è stato inaugurato nel 1984, è ospitato presso l’ ex Convento dei Cappuccini (XVII sec.) realizzato tra il 1611 ed il 1613 sotto la reggenza di Padre Gregorio da Castrogiovanni. L’impianto architettonico originario, comprendente anche la chiesa, dedicata a San Francesco, è stato oggetto di intervento nel 1984, quando fu adibito a sede museale. Si accede al museo dalla chiesa la cui navata è in parte utilizzata come sala per le conferenze. Segnaliamo al suo interno la testa dell’ Ecce Homo (attribuita a un certo Frà Umile da Petralia) che presenta la particolarità di cambiare espressione a seconda dell’angolo di visuale. Non si può mancare di ammirare inoltre il meraviglioso altare maggiore in legno dorato. Dalla stessa attraveso una rampa di scala si raggiunge la cripta, dalle pareti interamente ricoperte da avelli (nicchie) tombali.Il museo ospita reperti provenienti da Morgantina e dal colle di Cittadella (sito su cui fu originariamente fondata Morgantina intorno al 1000 a.C.) ove si trovano anche i resti di un villaggio preistorico dell’Età del bronzo (1800 a.C.). La raccolta dei materiali esposti proviene dagli scavi condotti, a partire dagli anni ’50, dalla Missione Americana delle Università di Princeton e Virginia e dalle Soprintendenze di Siracusa, Agrigento ed Enna
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