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Comune di BRINDISI
La chiesa di Santa Maria del Casale, nei pressi dell’aeroporto, è uno splendido esempio di stile romanico-gotico del XIII secolo. Monumento nazionale sin dal 1875, possiede un’elegante facciata in conci di carparo e pietra bianca, con un portale sormontato da un protiro pensile ornato. L’interno, ad unica navata a croce latina, ospita un ciclo di preziosi affreschi bizantini riscoperti nel secolo scorso dopo essere stati per oltre due secoli occultati da calcina e da altari barocchi: sulla controfacciata Il Giudizio Universale, eseguito in quattro scomparti da Rinaldo da Taranto; sulla parete a sinistra L’albero della Croce, a dodici rami per simboleggiare gli apostoli e con l’araldica della città di Brindisi, L’Annunciazione, L’Allegoria del Giglio Angioino, La Vergine tra Cavalieri, La Vergine col Bambino e Sante; nel presbiterio Le Storie della Passione, La Deposizione, Cristo nella Tomba, Marie al Sepolcro, Le Nozze di Cana, Cenacolo, Pentecoste; nell’abside Cristo in Trono fra Angeli, Natività, Crocifissione; nel transetto L’Annunziata, Storie di S. Caterina e La Madonna con Bambino. Importanti anche gli stemmi dei committenti per lo studio relativo all’araldica medievale. Santa Maria del Casale documenta eloquentemente il progressivo approdare al gotico di maestranze in cui è ancora viva la grande lezione romanica. Il protiro pensile, cuspidato, riassume lo schema della facciata, bicroma, gli spioventi sottolineati da arcatelle cieche legate alla cornice di base da lesene tristili, mossa dai connessi a tarsia che rendono motivi geometrici. L’interno è a croce latina, con navata e transetto con copertura a capriate e il coro lanciato dietro l’altare maggiore, con volta a crociera. Di grande interesse sono i semicapitelli che profilano l’arcone. Gli affreschi evidenziano un retroterra culturale importantissimo. Sulla controfacciata è, su quattro fasce parallele, il Giudizio Universale eseguito da Rinaldo da Taranto ai primi del XIV secolo; sulla parete di sinistra sono L’Annunciazione, L’Allegoria del Giglio Angioino, L’Albero della Croce, la Vergine tra Cavalieri, fatta dipingere nel 1338 da Nicola della Marra, e superiormente a questa, La Vergine col Bambino e Sante, la Vergine con Bambino commissionata nel 1366; sulle pareti del presbiterio sono le Storie della Passione: Deposizione, il Cristo nella Tomba, le Marie al Sepolcro, dipinte da un artista di modi ancora bizantini, le Nozze di Cana, il Cenacolo, la Pentecoste; sull’abside Cristo in Trono fra Angeli; sull’arco trionfale la Natività e la Crocifissione; nel transetto L’Annunziata, le Storie di Santa Caterina e inferiormente la Madonna in Trono, Sant’Erasmo di Gaeta e Santa Maria Maddalena; sulla parete destra il Cristo in Maestà, la Sacra Maternità, Santa Caterina che presenta alla Vergine un cavaliere, la Madonna con Bambino, realizzata fra 1362 e 1364.
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