Museo d’Arte Contemporanea Limen

Comune di VIBO VALENTIA

  • Museo

Ufficialmente riconosciuto dalla Regione Calabria nell’ambito della rete museale calabrese, il Museo nasce dall’idea di porre l’arte e la cultura a servizio dello sviluppo, dell’economia e della legalità.
Promosso dalla Camera di Commercio di Vibo Valentia raccoglie opere di arte contemporanea di artisti italiani e stranieri vincitori delle edizioni del Premio Internazionale Lìmen Arte o acquisiti in donazione da artisti selezionati dai vari curatori coinvolti nelle diverse edizioni del Premio.
Attualmente la collezione, che raccoglie oltre 200 opere, è strutturata in tre specifiche aree tematiche:
Collezione “Scene” che comprende opere nelle quali viene espressa la teatralità della figura o viene costruito un vero e proprio atto scenico all’interno della tela;
Collezione “Segni” che raccoglie opere nelle quali è il gesto che contiene in sé il segno del messaggio artistico da comunicare;
Collezione “Geometrie” che riguarda opere nelle quali predomina l’uso espressivo della forma geometrica.
Il Museo è localizzato nella sede camerale ed occupa le gallerie e le sale comuni dell’intero primo piano del Complesso Valentianum, ex Convento domenicano del ‘400, in compresenza con gli uffici camerali. Altri spazi sono dedicati a laboratori per l’innovazione nel settore dell’artigianato artistico, all’industrial design, alle nuove tecnologie di lavorazione dei materiali, alla promozione dell’arte per le scuole.
L’ arte a servizio di cultura, sviluppo, economia. E’ l’idea che ha accompagnato sin dalle sue origini il progetto del Museo d’Arte Contemporanea della Camera di Commercio di Vibo Valentia che, con il riconoscimento pubblico della Regione Calabria, è entrato a pieno titolo nel circuito del polo museale regionale.
Il Museo d’Arte Lìmen è integrato nella sede istituzionale dell’Ente camerale ed è parte di una strategia progettuale articolata e ben delineata con azioni e interventi concatenati, pensati dall’Ente proprio per fare dell’arte leva di sviluppo culturale ed economico del territorio
L’avvio di questo percorso ininterrotto parte, infatti, nel 2006 con la pubblicazione della Rivista istituzionale Lìmen –Economia Arte Cultura e prosegue, attraverso altre importanti tappe intermedie, prima tra tutte l’istituzione del Premio Internazionale Lìmen Arte, che nel 2017 ha celebrato la sua IX edizione, e che con la formula dell’acquisizione al patrimonio camerale delle opere vincitrici e delle donazioni, ha permesso di dar corpo al Museo d’Arte Contemporanea della Città.
Il progetto è stato reso possibile anche grazie agli interventi di recupero e riqualificazione dell’antico Convento domenicano del Valentianum dove, nel 2009, la Camera di Commercio ha trasferito la sua sede istituzionale. Gli interventi strutturali sul prestigioso immobile del ‘400 sono stati infatti pensati per contemperare l’esigenza di assicurare spazi di lavoro più accoglienti e funzionali per personale e utenti, e allo stesso tempo, di creare, tipologicamente, ambienti coerenti con attività museali.
Il Museo d’Arte Lìmen è, dunque, un luogo dove gli uffici convivono armonicamente con gli spazi espositivi, in un percorso circolare lungo gli ampi corridoi del primo piano dello storico convento, completati dalla nuova e tecnologica sala Congressi e collegati, al piano terra, lungo l’area perimetrale del chiostro, alla Sala Formazione, al laboratorio della Bottega Aperta Lìmen, destinato ad attività di valorizzazione dell’artigianato artistico e delle nuove professioni, al Museo d’Arte Sacra Diocesano.
Il Museo d’Arte Limen offre e rinnova continuamente un intrigante viaggio nell’arte contemporanea e nelle sue più avanguardistiche sperimentazioni proponendo al visitatore non solo un’osservazione asettica della contemporaneità, ma anche un teatro/laboratorio in cui interagire con gli altri portatori di interesse, per sviluppare quell’abitudine alla cultura, al dialogo, al saper fare, al gusto per la bellezza, alla scoperta di quelle nuove professioni legate al mondo dell’arte che possono suggerire nuove e più moderne forme di crescita personale e professionale.
Per questo il Museo d’Arte Lìmen rivolge anche particolare attenzione ai giovani e al sistema formativo, a sinergie soprattutto con le Accademie di Belle Arti nazionali e internazionali, per uno scambio di conoscenze e competenze che attraverso il linguaggio dell’arte, sappia alimentare nuovi interessi e nuove idee, connettendo in modo dinamico e interattivo arte e impresa, creatività e mercato del lavoro, cultura e società.
Il Museo Lìmen della Camera di Commercio di Vibo Valentia ha questa missione e si presenta già con una copiosa collezione di opere d’arte proposte in esposizione in tre specifiche aree tematiche: “Scene”, che richiama a quella teatralità che è al centro del concetto stesso di arte e che esalta non solo il valore espressivo della figura, ma anche la costruzione di un vero e proprio atto scenico all’interno della tela; “Segni”, con protagonisti autori per i quali è il gesto a contenere in sé il senso dell’arte e l’opera diventa un rito spirituale e onirico; e infine; “Geometrie”, un percorso che indaga il rapporto tra arte e forma.
Il Museo d’Arte Limen evoca nella sua denominazione la sua mission: nel significare “confine”, “soglia”, indica una precisa strategia operativa che pone ogni traguardo raggiunto come punto di partenza per una nuova esperienza sensoriale e per nuove occasioni di crescita culturale, economia e sociale.

Gli del luogo

Museo d’Arte Contemporanea Limen

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  • Eccellenza Urbana / Centro Storico

Il Gigante di Curinga

Curinga, Calabria

Il Gigante di Curinga. Una definizione che rende giustizia alla maestosità di questo platano orientale dell’Armenia, che nella sua base larga più di 3 metri può accogliere fino a una decina di persone, e con una circonferenza di 14,75 metri e un’altezza di 31,5, risulta il platano più imponente dell’Italia. Un altro dei suoi record è la longevità, poiché un’antica leggenda narra essere stato piantato più di mille anni fa da un monaco basiliano, sulle sponde di un ruscello nelle vicinanze dell’Eremo di Sant’Elia.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Le Terme Romane di Acconia di Curinga

Curinga, Calabria

Se non fosse per il contesto naturalistico e il paesaggio in generale, certo si potrebbe pensare di essere nelle vicinanze di Roma, perché le Terme Romane di Acconia a Curinga sono uno degli esempi meglio conservati dei complessi termali dell’Antica Roma. Invece, siamo nella provincia di Catanzaro, e ciò che rimane oggi è parte di una grande villa monumentale della fine del III-IV secolo d.C., nota anche come Tempio di Castore e Polluce. A rendere significativo il sito archeologico è la conservazione della struttura integra fino quasi alla volta, e la presenza di un bel calidarium, un sorta di sauna ante litteram.

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  • Museo

Museo della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs

Bova, Calabria

Cliccando sul sito www.museogerhardrohlfs.it ci si immerge nella realtà inaspettata della Calabria più vera. Il link apre infatti le porte virtuali di quello che dal 2016 è il Museo della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs di Bova, in provincia di Reggio Calabria. Nato grazie all’intervento sinergico del Parco Nazionale d’Aspromonte e degli enti pubblici territoriali deputati alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio culturale della minoranza storico-linguistica dei Greci di Calabria, il museo offre la possibilità di entrare in contatto diretto con ciò che rimane di una cultura millenaria, attraverso mostre, opere e progetti creati ad hoc. Fra gli eventi più significativi, in autunno da non perdere sono le Giornate Fai della Giudecca di Bova.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Gerace Cattedrale

Gerace, Calabria

L’8 settembre 2018, la Cattedrale di Gerace, detta anche Basilica di Santa Maria Assunta, è stata nominata Basilica Minore, ma già prima era evidente all’occhio la sua importanza. Architettonicamente, per esempio, è fra le più imponenti e belle costruzioni di epoca normanna della Calabria – di cui è considerata un autentico modello -, nonché la più ampia chiesa romanica dell’Italia Meridionale, tanto da essere stata dichiarata “bene di interesse nazionale”. Lo stile composito assomma elementi decorativi e strutturali di varie epoche, in particolare bizantino-romanico-normanne. Iniziata nel 1045 su una preesistente struttura sacra dedicata all’Ajia Kiriaki (Santa Ciriaca), fu consacrata nel 1222. Fra le curiosità che si possono notare c’è quella delle due absidi poste l’una accanto all’altra, simmetria dovuta a due eventi sismici che costrinsero gli ingegneri a rivederne l’impianto. Sulla pianta a croce latina si innestano tre grandi navate separate da due file di dieci colonne, scanalate o lisce, tutte diverse fra loro perché recuperate da ville antiche situate lungo la costa. Stessa origine hanno anche le 26 colonne che scandiscono lo spazio della cripta di epoca normanna, a croce greca. La discesa alla cripta consente di scoprire anche altri due gioielli: la Cappella della Madonna dell’Itria, con uno splendido pavimento in maioliche geracesi, e la Cappella di San Giuseppe, che ospita il Museo Diocesano del Tesoro della Cattedrale.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Gerace Chiesa di San Francesco D’Assisi

Gerace, Calabria

Insieme alla Cattedrale, o Basilica di Santa Maria Assunta, la Chiesa di San Francesco d’Assisi di Gerace è stata dichiarata “bene architettonico” di interesse nazionale e rappresenta un importante edificio in stile gotico non solo del reggino, ma della Calabria tutta. Situata sulla “piazza delle tre chiese” del borgo medioevale, dietro a una facciata piuttosto spoglia nasconde interni ricchi di opere di grande valore. A cominciare dall’altare maggiore seicentesco, in marmi policromi intarsiati, uno dei migliori documenti del Barocco in Calabria. Sempre in marmi policromi è anche l’arco trionfale, opera barocca del frate Bonaventura Perna, nativo del luogo. Si devono invece a ritrovamenti più recenti una serie di antichissimi sarcofagi, disposti lungo le navate laterali.

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  • Castello/Fortezza/Rocca/Villa

Torre Normanna

Cirò, Calabria

Accanto al Castello di Cirò Superiore – l’abitato a monte rispetto a Cirò Marina, sul litorale – si erge la cosiddetta Torre Normanna, ritenuta essere il nucleo più antico del maniero stesso. Si tratta di un bastione pentagonale merlato, che poggia su una base circolare scarpata, attribuito alla nobile casata dei Carafa, feudatari di Cirò dal 1496 al 1542. Secondo alcuni studiosi altro non sarebbe che il frutto di un ampliamento di una preesistente fortificazione normanna dovuto a esigenze difensive, come avvenne contestualmente per il Palazzo della Licie, l’attuale Castello Sabatini, per il quale è documentata una ristrutturazione verso la fine del ‘500 con l’aggiunta di bastioni ai quattro angoli. Benché non visitabile per motivi di sicurezza, merita attenzione per la sua architettura esterna, ben visibile da Corso Luigi Lilio e dalla panoramica Piazza Mavilia.

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  • Museo

Il Polo Museale di Cirò

Cirò, Calabria

Sono ben tre le esposizioni che compongono il Polo Museale di Cirò, attrazione culturale sui generis nel panorama turistico della provincia di Crotone. Questa la sequenza dei temi trattati: si comincia dalle sale dedicate a Luigi Lilio, con la riproduzione dei documenti che ricostruiscono la riforma del Calendario Gregoriano, affiancati da una mostra permanente multimediale incentrata sull’astronomia antica. Il percorso prosegue virando sul tema dell’alchimia e sulla figura di Giano Lacinio, alchimista francescano orgoglio di Cirò, dove nacque nel Cinquecento. Altra mostra permanente e altra virata varcando la soglia del Museo del Vino e della Società Contadina, dove macchinari d’epoca e beni e arredi della civiltà contadina raccontano di come si vinificava e si viveva un tempo nel territorio di Cirò.

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  • Monumento

Monumento ai Caduti della Prima e Della Seconda Guerra Mondiale

Cirò, Calabria

Anche un piccolo borgo del crotonese come Cirò ha offerto il suo tributo in vite umane all’esito dei conflitti bellici del Novecento. Se ne ha una misura camminando lungo il centrale Corso Luigi Lilio, dove ci si imbatte nel Monumento ai Caduti della Prima e Della Seconda Guerra Mondiale. Realizzato in marmo, cemento, pietra e bronzo, è piuttosto imponente e articolato, e frutto di due diversi momenti: nel 1921, anno di inaugurazione, fu infatti posta una lapide in bronzo con incisi i nomi dei 96 soldati nativi di Cirò scomparsi durante la Grande Guerra, mentre nel 1949 fu aggiunta una nuova lapide in marmo relativa ai caduti del secondo conflitto. Fulcro del monumento è infine una statua bronzea raffigurante un soldato ferito che stringe al petto un fucile.

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  • Castello/Fortezza/Rocca/Villa

Castello Carafa

Cirò, Calabria

Cirò è nota come la “Città del vino e del calendario” perché è “capitale” della zona d’origine della prima Dop calabrese – vale a dire del Cirò Dop – e perché diede i natali a Luigi Lilio, ideatore nel 1582 del calendario Gregoriano, che dopo 15 secoli sostituì quello promulgato nel 46 a.C. da Giulio Cesare. Cirò trova il suo centro nel Castello Carafa, posto nella parte alta del borgo antico. L’edificio, costruito fra il XIV e il XVI secolo, si evidenzia per la sua insolita pianta trapezoidale con torri circolati e un bastione pentagonale merlato, e per la corte interna la cui pavimentazione presenta un lastricato in pietra locale con un motivo a stella a nove punte circoscritto da un cerchio. Al piano superiore si sviluppano invece due appartamenti e altre stanze per la servitù.

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  • Patrimonio culturale Religioso

Chiesa di Santa Maria de Plateis

Cirò, Calabria

Guardando la facciata della Chiesa di Santa Maria de Plateis di Cirò, in provincia di Crotone, si potrebbe pensare a un classico esempio di riuso di un edificio preesistente di origine greco-romana per via della presenza di quattro colonne corinzie. Invece, nulla di tutto ciò. Il principale edificio religioso di Cirò risale a epoca ben più tarda, al XIII-XIV secolo, a quando cioè i cittadini in fuga dalla Marina per via delle continue incursioni saracene, decisero di riparare più a monte, e qui si fermarono, costruendo la chiesa madre con uno stile composito. All’interno stupiscono il soffitto a cassettoni dipinto di azzurro e l’altare policromo, decorato da disegni floreali.

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  • Borgo

Torre Melissa

Melissa, Calabria

Senza la continua minaccia dei Saraceni, le coste della Calabria e del Sud Italia in generale sarebbero molto diverse, perché la loro frequenza determinò la nascita di fortilizi e costruzioni difensive un po’ ovunque che oggi costituiscono un elemento assai caratterizzante del paesaggio. Ne è un esempio la Torre Aragonese nei pressi del borgo di Melissa, nel crotonese, nota anche come Torre Melissa o Torrazzo, eretta nel XII secolo e caratterizzata da due dettagli architettonici che la rendono unica nel Mediterraneo: la struttura cilindrica troncoconica – con un diametro esterno di 26,50 metri contro i 10 della corte interna – e la raffinata decorazione merlata. La struttura imponente sembra più quella di un piccolo castello, tanto che nei secoli si è prestata a ospitare una residenza nobiliare, passata di mano in mano ai Signori locali. La torre è oggi ben conservata e ospita al suo interno il Museo della Civiltà Contadina. Una volta terminata questa full immersion nel passato, ci si può tuffare nelle acque azzurre della spiaggia sottostante, classificata Bandiera Blu come quella della vicina Cirò Marina, con cui condivide anche il territorio d’origine del vino Cirò Dop.

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  • Museo

Museo della Civiltà Contadina

Melissa, Calabria

L’antico mestiere del vignaiolo, del pastore, dell’artigiano, della filandera, della tessitrice, della cuoca e della casalinga che si prendeva cura di figli, orto e mestieri. Il Museo della Civiltà Contadina ricavato all’interno della Torre Aragonese di Melissa, nota anche come Torrazzo o Torre Melissa, è un’occasione unica per fare una sorta di escursione nel tempo, alla scoperta di ritmi e usi della vita rurale di una volta. Una passeggiata lungo il bel litorale ai piedi del promontorio su cui sorge la fortificazione, datata al XIII-XIV secolo, è poi d’obbligo, così come una degustazione del vino locale Dop, il celebre bianco Cirò.

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Eventi

Riti della Settimana Santa – La Cunfrunta

Religioso

Comune: Badolato

Mese di inizio: Dicembre

Durata: 3 Giorni

Riti della Settimana Santa – La Cunfrunta

Religioso

Comune: Badolato

Mese di inizio: Dicembre

Durata: 3 Giorni

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