Nonna Rosina
Agriturismo Agriturismo ristorativo
Nusco, Campania
1 corone +
Comune di NUSCO
Il Parco Regionale dei Monti Picentini si trova nel cuore dell’Appennino Campano, compreso tra le province di Avellino e di Salerno. È un complesso naturalistico di grande rilevanza sia sotto il profilo ambientale che idrogeologico. Racchiude il bacino idrografico più importante del mezzogiorno, infatti è dalle sorgenti dei Monti Picentini che nascono i fiumi Sele, Calore, Sabato, Picentino e Ofanto, le acque dei quali servono Napoli, l’Irpinia, fino al salernitano e alla Puglia. La vetta più alta è il Monte Cervialto, 1809 m., seguita dal Terminio, dal Felascosa, dal Raiamagra, dal Calvello, del Cervialto, dal Polveracchio, del Raia, del Nai, della Monna e del Costa calda. Ai piedi del Monte Cervialto si stende il Piano Laceno con l’omonimo lago.
Il parco è facilmente raggiungibile sia in auto, autostrada A16, statale 400, e autostrada Napoli Reggio Calabria, che con i mezzi pubblici.
Molti sono i punti di interesse all’interno del parco
Laceno è una frazione di Bagnoli Irpino incastonata in un paesaggio di straordinaria bellezza tra boschi, ruscelli ed imponenti catene montuose. Laceno con i suoi 16 km di piste è un riferimento per tutti gli amanti dello sci e della montagna. Il comprensorio sciistico del Laceno spazia da quota 1100 a quota 1700 m garantendo allo sciatore ogni tipo di emozione. Gli sport invernali praticabili sono vari: sci da discesa e fondo, snowboard, snowtubing, half-pipe, sky-cross. Le piste sono 11 per un totale di 16 km, tra cui la pista denominata nordica che offre il panorama sul golfo di Salerno. Per la morfologia del territorio a Laceno si trova una delle più importanti e conosciute cavità della Campania: le Grotte del Caliendo. Attualmente è percorribile solo nei periodi di magra estiva, sono in corso degli studi geo-speologici che hanno garantito i primi lavori per un accesso turistico. Caratteristica passeggiata anche quella sul Costone Raiamagra dove sarà possibile camminare a quasi 1700 m con lo sguardo rivolto al mare.
Lago Laceno è contornato da numerose vette che superano i 1500 m, quelle più interessanti per la presenza di una ricca flora e fauna sono: il Monte Cervialto 1809 m, il Monte Rajamagra 1667 m e il Mote Piscacca 1470 m. Sull’altopiano è presente l’omonimo Villaggio Laceno composto da decine di villette , residence e numerose strutture ricettive e l’offerta di escursioni organizzate e percorsi in mountain bike, nonché campi da tennis, campi da calcetto, parco giochi per i bambini, servizi di equitazione
L’area delle sorgenti del Sele è di grande bellezza, incontaminata e interessante anche perché da qui parte l’acquedotto più lungo del mondo e il terzo per portata d’acqua, noto come Acquedotto Pugliese, nasce a Caposele e termine a Santa Maria di Leuca.
A Caposele si trova il Santuario di San Gerardo Maiella, purtroppo distrutto dal terremoto del 1980. Il nuovo santuario è stato riaperto al culto nel 2000.
A Caposele si trovano anche i ruderi di un castello medioevale e a Bosco Difesa, un’area picnic in una faggeta, d’estate si tengono concerti di musica jazz e sagre.
A Calabritto si può visitare il Santuario della Madonna della Neve su un terrazzo naturale a circa 800 m di altezza. Secondo la leggenda la Madonna fece nevicare in questo luogo il 5 agosto, giorno in cui da allora viene festeggiata.
Da visitare anche la Chiesa e la grotta della Madonna del Fiume. Nella grotta la continua formazione di stalattiti ha dato origine a una credenza, di origine pagana, secondo la quale se una donna in attesa di un bambino beve l’acqua che goccia da una particolare stalattite si assicurerà abbondanza di latte.
Merita una visita anche il borgo Quaglietta con il suo castello di epoca normanna.
Tra i comuni di Senerchia e di Campagna si trova il Parco intercomunale del Monte Polveracchio che comprende due distinte oasi: l’oasi “Monte Polveracchio” e l’oasi “Valle della Caccia”, entrambe le oasi sono gestite dal WWF Italia in base ad una convenzione con i Comuni di Campagna e Senerchia.
L’Oasi “Valle della Caccia” oltre a essere caratterizzata da molte piante rare come l’Erica Terminalis e la presenza del lupo e del gatto selvatico offre una splendida passeggiata accompagnata dal dolce rumore delle acque fino a una bellissima cascata in una spaccatura della roccia. Di grande fascino anche la “grotta del muschio”, frutto di una concrezione calcarea. La visita dura circa un’ora.
Da Piano Canale partono due itinerari molto suggestivi; uno per “la Raia”, estrema cima del monte Riparossa, da dove si può ammirare tutto il panorama della Valle del Sele, l’altro itinerario è quello che porta fino ad una grotta, non molto grande, ma singolare già dal suo ingresso, in quanto si entra quasi distesi. Entrambi i sentieri sono percorribili all’incirca in 2h e 1/2, compresa la sosta.
La zona di Santo Stefano del Sole è nota soprattutto per le sue eccellenze gastronomiche. Il territorio è estremamente fertile, ricco di vigneti ed alberi da frutta, particolarmente note sono le ciliegie. I paccheri fatti a mano e conditi con un ragù di carne e pomodoro sono una specialità del luogo.
Il lago di Piana del Dragone, posto a circa 670 m sopra il livello del mare, è circondato da monti e da numerosissime piccole aziende dedite alla trasformazione lattiero-casearia ed alla commercializzazione dei relativi prodotti. In particolare, è caratteristica la lavorazione del fiordilatte vaccino e delle scamorze.
Abbondano anche i prodotti del sottobosco: funghi, origano, fragole e l’ottimo tartufo “Scorzone di Volturara” famoso per il suo aroma e profumo, e la produzione di castagne, in particolare la cosiddetta Palommina rossa di Volturara
Di grande interesse il Museo etnografico della Civiltà Contadina. Inaugurato il 17 luglio 1999, il Museo conserva e tramanda la storia e la vita contadina in un arco di tempo che va dall’ultimo decennio del 1800 sino agli anni ’ 60 del 1900. Oggetti, arnesi, arredi, ambienti, raccontano la famiglia patriarcale, la vita che seguiva il ciclo delle stagioni, le ricorrenze religiose, le fatiche nei campi, una storia “minore” ma un grande patrimonio culturale.
Nel territorio di Volturara Irpina, antica terra di briganti, è possibile effettuare interessanti escursioni a cavallo e si ha l’opportunità di ammirare un faggio ultracentenario, segnalato dalla pubblicazione del Corpo Forestale dello Stato come uno dei più vecchi alberi italiani.
A Montella, presso il complesso monumentale del Convento di San Francesco a Folloni, sono ospitati i Musei Civici di Montella. Folloni deriva dal latino”fullones”, ossia lavandai, perché nel periodo romano il luogo ospitava le folloniche dei tintori e dei lavandai.Proprio qui si insediò la prima comunità francescana, nel 1222. Il convento si trova a ridosso del fiume Calore e la sua fondazione si fa risalire allo stesso San Francesco che, andando pellegrino a Monte Sant’Angelo in Puglia, si fermò proprio in quel bosco, allora infestato di briganti. La tradizione vuole che durante la prima notte del suo pernottamento, nonostante l’abbondante nevicata, il leccio, sotto il quale il santo con i due confratelli che lo accompagnavano riposava, rimase asciutto mentre intorno era tutto bianco.
Sicuramente degno di nota è il Festival Internazionale del Cinema per Ragazzi di Giffoni, interamente dedicato ad un pubblico giovane. Nasce oltre trent’anni fa da un’idea dell’attuale direttore artistico, Claudio Gubitosi, allora diciottenne, si svolge ogni anno nel mese di luglio per la durata di dieci giorni. Ormai da essere una manifestazione poco più che regionale è un evento di respiro internazionale, a cui oggi aderiscono personalità del mondo cinematografico, culturale e musicale. Come scrisse in una lettera uno degli ospiti più prestigiosi, François Truffaut, «Di tutti i festival del cinema, quello di Giffoni è il più necessario». Nel tempo il Festival si è quindi evoluto, spaziando dal cinema alle altre specialità
Sorbo Serpico è paesino a soli 10 km di distanza da Avellino, completamente ricostruito dopo il sisma del 1980, merita una sosta gourmet: è Città del Vino, tappa delle Strade dei Vini e dei Sapori dell’Irpinia, nonché Città della Pace. È il luogo ideale per gustare il vino bianco “Fiano di Avellino” DOCG., dal sapore inconfondibile e dal profumo intenso e persistente, prodotto in luoghi con caratteristiche geografiche uniche ed incontaminate.
Nel Parco archeologico è possibile ammirare, tra l’altro, i resti di un castello medievale.
Anche Montemarano è definita “città del vino”, in quanto il suo territorio è inserito nel D.O.C.G. del “Taurasi” e come tale vengono commercializzati sia l’uva che il vino. È il posto ideale per gustare ed acquistare il rosso denominato aglianico.
Castelvetere è uno dei pochi borghi medioevali dell’Irpinia che ha conservato il suo aspetto originario nonostante il sisma del 1980. Il suo centro storico, dopo decenni di completo abbandono, è oggetto di un’imponente opera di recupero e valorizzazione. Il Borgo, attualmente gestito dall’Amministrazione Comunale, è stato ricostruito grazie al programma “Villaggi delle Tradizioni”. Una visita consente il parziale ma intenso recupero della memoria di tanti borghi irpini cancellati per sempre dal terremoto.
Interamente nel territorio comunale di Acerno (paese delle cento acque) si trova il Sentiero delle Acque, realizzato nel 2010 con l’associazione Agape splendido sia per le bellezze naturalistiche, sia per la valenza storica. Il percorso che parte da Acerno e scende al mulino, per poi risalire in montagna ed attraversare zone d’acqua, cascate e ruscelli, si ricollega a valle, al Sentiero dell’archeologia industriale, dove un tempo vi erano le ferriere e le cartiere di Acerno. Un tuffo nella natura pura, in un sentiero ricco di biodiversità e di sorprese tutte da scoprire.
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