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Comune di BORMIO
Stelvio, Gavia, Mortirolo, Spluga, San Marco: sono questi i più celebri e i più spettacolari transiti alpini, che fanno sognare i ciclisti di tutto il mondo. E da tutto il mondo pedalatori di ogni età si mettono in gioco e sfidano questi giganti resi famosi dal Giro d’Italia. Il ciclismo su strada registra numeri in crescita ed anche l’affluenza su questi passi si è fatta negli anni più numerosa.
Passo dello Stelvio
Una spettacolare serie di tornanti (40 sul versante lombardo, 48 su quello altoatesino), si incontrano al Passo dello Stelvio (2.758 m) collegando la Valtellina con l’Alto-Adige.
Appena più sotto al passo, nel versante valtellinese, la strada incrocia il Passo dell’Umbrail che porta in Engadina (Svizzera).
Una salita tra le più ambite dai ciclisti che possono ripercorrere le strade dei campioni del Giro d’Italia. Siamo nel Parco Nazionale dello Stelvio e partendo da Bormio si incomincia a salire tra boschi e maestose pareti rocciose; più in alto il paesaggio si apre in pianori erbosi in compagnia di ricchi salti d’acqua. Nella prossimità del passo, il panorama si apre sulla Valle di Trafoi e sui ghiacciai del monte Ortles che, con i suoi 3.905 metri, rappresenta la cima più alta del Parco dello Stelvio.
Passo Gavia
Il Passo Gavia, nel territorio del Parco dello Stelvio, è uno dei passi alpini più alti d’Europa (2.652 m s.l.m), secondo solo allo Stelvio. Mette in collegamento la Valtellina con Ponte di Legno. Da S. Caterina Valfurva la strada guadagna 900 metri di dislivello in circa 13 chilometri immersi dapprima in boschi di abeti, larici e cembri per poi entrare nelle praterie di alta quota del Passo Gavia e nel paesaggio frutto della millenaria azione dei ghiacciai del Tresero e del Dosegù.
Passo del Mortirolo
Tra i passi mitici della Valtellina, quello del Mortirolo raggiunge “solo” 1.852 m s.l.m., ma se pensate ad una passeggiata vi sbagliate di grosso. La pendenza in alcuni punti raggiunge il 23%, ogni curva in salita ne nasconde un’altra più difficile e prenderete fiato solo all’arrivo.
Dal fondovalle valtellinese si può salire al Passo del Mortirolo da diversi punti di partenza:
a) da Mazzo di Valtellina, con 12 chilometri di salita e 1.300 metri di dislivello;
b) da Grosio (frazione Tiolo) con 14 chilometri di salita e 1.100 metri di dislivello;
c) da Tovo Sant’Agata con 12,5 chilometri di salita (anche strade cementate) e più di 1.300 metri di dislivello (salita durissima: pendenza massima 23%).
Dall’estate 2020 in cima al passo è stata realizzata una piccola struttura ad uso dei ciclisti, con spogliatoio, servizi e punto di ricarica e-bike.
Passo dello Spluga
Una delle salite classiche della Valchiavenna del ciclismo su strada è quella che parte da Chiavenna e arriva al Passo Spluga che segna il confine con la Svizzera.
Lasciato il cuore della cittadina si inizia a salire affrontando un primo tratto in pendenza all’altezza del nucleo di Bette.
Si prosegue affiancando il Torrente Liro attraversando gli abitati di San Giacomo Filippo, Gallivaggio con il Santuario dedicato all’apparizione, Lirone e Cimaganda.
Dopo la piana di Campodolcino e i dieci tornati di Pianazzo, si incontra il bivio che a destra conduce alla rinomata stazione turistica di Madesimo, mentre a sinistra iniziano i tornanti e le gallerie degli Andossi da dove si gode del panorama su tutta l’alta Vallespluga. Si giunge poi al lago artificiale di Montespluga, al paesino omonimo e agli ultimi ripidi tornanti che salgono fino al Passo (2.115 m).
Passo San Marco
Il passo collega la Valtellina alla Val Brembana in provincia di Bergamo. È un valico d’importanza storica che collegava la Repubblica di Venezia ai paesi di lingua tedesca. Nel 1590 ebbe inizio la costruzione della nuova strada detta “Priula” dal nome del podestà di Bergamo Alvise Priuli. Ancora oggi, a fianco della nuova strada asfaltata, corre l’antico percorso con tratti di acciottolato. Per bikers esperti e in possesso di mtb full-biammortizzata è possibile tornare dal passo a Morbegno seguendo il ripido e vecchio tracciato.
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