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Lipari

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Nel 2000, le Isole Eolie, arcipelago a nord della costa siciliana, sono state proclamate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Riconoscimento ottenuto in virtù della bellezza naturalistica delle “sette sorelle”, “figlie” di Eolo dio del vento, ricche di grotte, faraglioni e scogliere a picco su un mare ancora integro e pescoso, orlate da spiagge di sabbia bianca finissima alternata a rena nera per via dell’origine eruttiva.

Due i vulcani ancora attivi, cuore pulsante delle affascinanti Stromboli e Vulcano, cui si aggiungono Alicudi e Filicudi, “ruvide” e aspre con piccoli villaggi di pescatori, Salina, terra verdissima che genera eccelsi vini, Panarea, la più glamour e meta di Vip, e Lipari, l’isola più grande e popolosa. Qui approdano e si fermano la maggior parte dei 600.000 turisti che ogni anno scelgono l’arcipelago come meta di vacanza, offrendo accoglienza in case tipiche e strutture di ogni genere, oltre a una serie di attrattive da visitare: villaggi preistorici, solfatare, cave di pietra pomice e un Museo Archeologico che raccoglie i molti tesori rinvenuti sui fondali incontaminati.

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I fanghi termali di Vulcano

Lipari, Sicilia

22 elementi Cosa fare e vedere

  • Termale

I fanghi termali di Vulcano

Lipari, Sicilia

Il laghetto naturale dei fanghi caldi di Vulcano, è uno spettacolo unico a livello paesaggistico, un “Centro Benessere” a cielo aperto, per la cura del corpo e dell’anima, e si ottengono benefici sia fisici che psicologici, e un’immediata sensazione di benessere e relax.
Il laghetto vulcanico presenta emissioni di acqua di falda con presenza di vapori di zolfo, anidriti, sali di metalli e radioattività naturale. Sembrerebbe impensabile riuscire ad immergersi nelle acque di un luogo dove l’odore pregnante dello zolfo è percepibile già in lontananza, ma la suggestione paesaggistica e gli effetti benefici dei fanghi vulcanici infondono una sensazione di grande benessere da rendere l’esperienza dell’immersione nei fanghi unica ed imperdibile.
Tra le rocce e nei fanghi sono visibili i soffioni che il cratere emette facendo percepire i propri respiri; l’emissione continua di questi soffioni genera il fango argilloso, la quale acidità e l’elevata concentrazione di zolfo impediscono la formazione di germi. I bagni nei fanghi non danno solo una sensazione di benessere psicofisico, anzi, sono delle vere e proprie terapie, infatti è consigliabile per chi soffre di malattie respiratorie, della pelle, dell’apparato locomotore. I benefici che riguardano le malattie dell’apparato locomotore concernono l’azione analgesica e miorilassante del fango, utile per la cura di borsiti e tendiniti. Per una fangoterapia post trauma osseo è sempre consigliabile il parere medico.
Nei casi delle dermopatie o, più semplicemente per chi ha una tipologia di pelle secca, sono utili ed indispensabili alcuni accorgimenti. Il fango non deve essere applicato sul viso indistintamente da chiunque come se fosse una maschera di bellezza. Per esempio, chi ha la cute secca non ne trarrà lo stesso beneficio di chi presenta una pelle più grassa; risulta quindi indispensabile il parere medico, onde evitare il peggioramento di dermopatie non del tutto manifeste o presenti in forma lieve e poco grave.
Le emanazioni sulfuree sono un’ottima cura anche per le malattie respiratorie. Inalare le emanazioni ad una distanza di sicurezza di circa 50 cm dal soffione è un modo naturale per fare aerosol in modo naturale.

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  • Rito

Festa di San Pietro, patrono di Panarea

Lipari, Sicilia

La contrada di San Pietro, punto di sbarco e sede del principale centro abitato di Panarea è anche sede di quasi tutte le attività di supporto al turismo ed è proprio questo punto il centro della mondanissima vita isolana. La prima sorpresa è la sorgente termale adiacente all’area portuale in prossimità della Punta Peppemaria che si manifesta con l’emanazione dal fondale di acqua calda a 50°C, sfruttata dagli abitanti, e non solo, a scopo terapeutico. L’abitato si sviluppa lungo un dolce pendio sormontato da scaloni che venivano utilizzati a scopo agrario, le case che lo compongono mantengono un’architettura intatta dal tipico colore bianco che contrasta con il verde di palme, ulivi, arbusti di cappero e con in cangianti colori delle bouganville, pianta diffusissima in tutto l’arcipelago eoliano. Percorrendo la strada a monte si arriva alla chiesetta di San Pietro, principale edificio religioso, da dove, il 28-29 Giugno, parte la processione dell’omonimo Santo patrono dell’isola e dei pescatori. La chiesa, costruita intorno alla fine XIX sec. ma consacrata molti anni dopo, testimonia la devozione di un popolo verso il proprio patrono, al quale si affidavano le speranze di una vita pacifica e di un’abbondante pesca. Fu proprio questa devozione che spinse gli abitanti alla costruzione di una sede idonea dove poter svolgere le normali attività religiose e che potesse contenere un numero maggiore di fedeli, dato che in quegli anni i panaresi raggiunsero le 1000 unità.
La Festa di San Pietro si svolge, ogni anno, nelle giornate del 28 e 29 giugno. Si tratta di un evento molto sentito da parte degli abitanti dell’isola, che unisce religiosità e folklore. In quei giorni, infatti, l’Isola di Panarea si riempie di musica, balli caratteristici, stand con prodotti tipici eoliani e bancarelle. La processione si tiene nel centro storico dell’isola, tra vicoli caratteristici e scorci mozzafiato. Durante la processione la statua che raffigura il Santo viene portata a spalla dai fedeli, e termina sul mare, con la statua posta su una barca per benedire il porto e le imbarcazioni: un momento unico e davvero emozionante, durante il quale la gente del luogo si unisce in preghiera. L’Isola si accende così di luci e colori, e il culmine dell’evento è lo show con giochi pirotecnici che, ogni anno, lascia tutti senza fiato.

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  • Scienza e Natura

Salita ai crateri del vulcano dell’isola di Stromboli e Sciara del Fuoco

Lipari, Sicilia

Lo Stromboli, uno dei pochi vulcani sulla Terra in attività “persistente”. Il suo edificio di forma conica, nella parte alta è caratterizzato dalla presenza di una piccola “terrazza craterica” posta a circa 700-750 m di quota, dove si trovano tre crateri attivi che da diversi decenni occupano l’estremità Nord-Est, il centro e la parte Sud-Ovest di questa terrazza. Immediatamente sopra l’area craterica si erge il Pizzo sopra la Fossa. Altro elemento distintivo di questo stratovulcano è la Sciara del Fuoco, una lieve e ripida depressione a forma di ferro di cavallo (o anfiteatro) che occupa il fianco Nord-Ovest del cono. La base dell’edificio vulcanico si trova a una profondità di circa 2000 metri sotto il livello del mare.
In corso ormai da diversi secoli, l’attività esplosiva visibile ai crateri è quella che in tutto il mondo è conosciuta e classificata come “stromboliana“. Essa consiste in piccole esplosioni separate tra loro, con lanci di frammenti di lava incandescente, lapilli e ceneri fino a qualche decina o centinaia di metri sopra le bocche. Le esplosioni durano da qualche secondo a decine di secondi e sono separate da intervalli che possono variare fra minuti e diverse ore. Durante i periodi di attività più sostenuta, alcune bocche producono un’attività di lancio di brandelli lavici quasi continua (fenomeno noto come spattering), che talvolta può portare alla formazione di piccole colate di lava intracrateriche (es. agosto 2009 e gennaio 2010). Esplosioni più grandi e ben più pericolose rispetto all’abituale attività stromboliana sono i cosiddetti “parossismi“. Questi eventi lanciano bombe e blocchi fino all’area sommitale (il Pizzo sopra la Fossa) e talvolta la ricaduta di materiale piroclastico incandescente interessa le pendici esterne del vulcano, causando incendi nella vegetazione. I parossismi più forti negli ultimi 100 anni sono stati quelli del 1919, 1930, e del 2003. Eruzioni con emissione di colate laviche (trabocchi dai crateri o apertura di bocche effusive esterne ai crateri) avvengono ad intervalli irregolari (mediamente una o due volte per decennio). Tali effusioni possono avere durate da pochi giorni a molti mesi (eruzione 2002-2003: 206 giorni). L’inizio di un’effusione lavica spesso è accompagnato da forte attività esplosiva ai crateri sommitali. Quando raggiungono il mare, le colate formano dei delta che in genere sono rapidamente erosi dall’azione marina. Nonostante la sua morfologia conica lasci pensare a un’attività monotona, Stromboli ha una storia eruttiva complessa, caratterizzata dalla crescita e successiva distruzione di più edifici vulcanici e da frequenti eruzioni laterali.
Stromboli, con le sue spettacolari eruzioni, attira da sempre viaggiatori in visita alle Isole Eolie da ogni parte del mondo. La salita ai crateri sommitali del vulcano Stromboli, si effettua mediante un ripido sentiero che dall’abitato conduce dapprima a Punta Labronzo e poi sale rapidamente fino ai 918 m di altezza del Pizzo sopra la Fossa. È una piacevole camminata, coronata dall’eccezionale spettacolo, prodotto delle frequenti esplosioni vulcaniche, che dà la possibilità di ripercorrere idealmente la storia geologica di quest’isola dal suo antico basamento, detto Paleostromboli, al vulcano attuale, detto Neostromboli. Raggiunto il Pizzo, dopo circa tre ore di cammino, lo spettacolo che si presenta al visitatore trasmette subito la sensazione di trovarsi dove la Terra è viva. I fumi densi, il colore giallastro del terreno e l’acre odore di zolfo disorientano e la prima impressione è quella di essere alla porta degli inferi, ma sono le frequenti detonazioni che richiamano l’attenzione verso l’oggetto che rende unica quest’isola: la terrazza craterica che si apre 120 m sotto il Pizzo e che contiene i tre crateri attivi con le loro numerose bocche eruttive.
La scalata al vulcano non permette la sosta di un numero maggiore di ottanta persone sul cratere, la guida deve comunicare alla stazione di carabinieri l’elenco delle persone accompagnate, il percorso, l’orario della partenza e quello del rientro.
Per chi volesse ammirare le spettacolari eruzioni senza però strafare salendo il sentiero di quasi 900 metri in cima al vulcano. Il punto più semplice da raggiungere è Punta LaBronzo, situato sull’estremità Nord dell’isola e sede dell’Osservatorio della Marina Militare. Ci si arriva con una piacevole camminata per le vie e le mulattiere tipiche dell’Isola e, da lì, si può assistere a tutti i fenomeni vulcanici di Stromboli e, soprattutto, alla famosa Sciara del Fuoco: il ripido pendio formato da lava, lapilli e scorie incandescenti che dal cratere, a 750 metri sul livello del mare, scende fino al mare. Un’altra alternativa è rappresentata da un’escursione in barca notturna da dove ammirare tale spettacolo.

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  • Balneare

Grotta del Bue Marino

Lipari, Sicilia

La Grotta del Bue Marino di Filicudi è situata sul versante nord occidentale dell’isola. Si tratta una magnifica e suggestiva grotta larga circa 30 metri, che deve il suo nome alle foche monache che un tempo la abitavano. E’ la grotta più grande di tutte le Eolie, tra le più magiche ed emozionanti per i giochi di luce che si creano al suo interno, che danno vita ad effetti favolosi di bioluminescenza, e per il rumore del mare, che dentro la grotta sembra imitare il muggito di un bue. Per la profondità e l’ampiezza dell’antro della Grotta del Bue Marino, è possibile entrarvi con piccole barche a remi, oltre naturalmente che a nuoto.

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  • Museo

Museo del Cinema di Stromboli

Lipari, Sicilia

Stromboli è un’icona del paesaggio cinematografico siciliano. Lo sono tutte le Isole Eolie, che dalla fine degli anni ’40 sono entrate a far parte dell’immaginario contemporaneo al seguito di alcune note opere per il grande schermo.
Eppure, nel corso dei decenni la poesia e la storia delle isole non è stata fotografata solo dal grande cinema. Esiste infatti un altro racconto per immagini, fatto di documentari, reportage, film indipendenti che non arrivano alla notorietà dei classici, fino a lambire l’indefinibile nebulosa del filmato amatoriale. Un repertorio spesso considerato minore, ma che nasconde la testimonianza più viva e diretta della tumultuosa trasformazione delle isole, dagli anni della grande emigrazione al boom del turismo, dal risveglio dell’attenzione scientifica fino alle problematiche attuali.
Il Museo del Cinema di Stromboli nasce nel 2009 come luogo ideale dove raccogliere e restituire all’arcipelago la propria memoria visiva contemporanea, a partire proprio dagli sguardi meno noti che negli anni hanno raccontato quest’angolo molto particolare del Mediterraneo.
Nel corso del 2013, il Museo ha riunito la totalità dei repertori delle Teche RAI su Stromboli e le Isole Eolie realizzati a partire dagli anni ’50. Si tratta di un materiale raro e in gran parte inedito sul territorio dell’arcipelago, che oggi il Museo mette a disposizione dell’isola e della rete sul sito e presso il nuovo punto di consultazione aperto nell’estate del 2016 presso la Biblioteca di Stromboli, con la preziosa collaborazione dell’associazione Scuola in Mezzo al mare. Dal 2016 il Museo del Cinema di Stromboli si è costituito come libera associazione culturale e ha rinnovato la licenza con la RAI per la pubblicazione degli archivi delle Teche sul nuovo sito del progetto.
.

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  • Naturalistico - Altro

Vulcanello e la Valle dei Mostri

Lipari, Sicilia

Vulcanello è la piccola penisola-appendice dell’isola di Vulcano, nell’arcipelago delle Isole Eolie.
Nata da un’antica eruzione lavica, Vulcanello era originariamente conosciuta come un’isola, poi collegata alla più grande Vulcano dalle colate laviche riversate in mare.
Oggi, l’Istmo di Vulcano è composto da una sottile striscia di terra vulcanica che unisce tutt’ora le due isole e rende Vulcanello una penisola e tutti gli effetti.
Attualmente, Vulcanello è considerato un vulcano estinto la cui prima eruzione, secondo le testimonianze di Plinio il Vecchio, sarebbe da datarsi intorno al 183 a. C.
L’attività vulcanica degli anni precedenti ha portato alla progressiva creazione di bizzarre forme rocciose nate dalla lava sapientemente scolpita dai venti provenienti dal mare: stiamo parlando della Valle dei Mostri. La valle è raggiungibile attraverso un sentiero asfaltato che costeggia il versante nord-est di Vulcanello ed è visitabile in tutto il suo splendore nelle prime ore del mattino o verso il tramonto, in cui i raggi del sole giocano con la suggestione di luci ed ombre per ingannare i nostri occhi e mostrarci le rocce sotto nuove forme, più o meno terrificanti, come quelle di un leone o un orso su due zampe.

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  • Termale

I fanghi termali di Vulcano

Lipari, Sicilia

Il laghetto naturale dei fanghi caldi di Vulcano, è uno spettacolo unico a livello paesaggistico, un “Centro Benessere” a cielo aperto, per la cura del corpo e dell’anima, e si ottengono benefici sia fisici che psicologici, e un’immediata sensazione di benessere e relax.
Il laghetto vulcanico presenta emissioni di acqua di falda con presenza di vapori di zolfo, anidriti, sali di metalli e radioattività naturale. Sembrerebbe impensabile riuscire ad immergersi nelle acque di un luogo dove l’odore pregnante dello zolfo è percepibile già in lontananza, ma la suggestione paesaggistica e gli effetti benefici dei fanghi vulcanici infondono una sensazione di grande benessere da rendere l’esperienza dell’immersione nei fanghi unica ed imperdibile.
Tra le rocce e nei fanghi sono visibili i soffioni che il cratere emette facendo percepire i propri respiri; l’emissione continua di questi soffioni genera il fango argilloso, la quale acidità e l’elevata concentrazione di zolfo impediscono la formazione di germi. I bagni nei fanghi non danno solo una sensazione di benessere psicofisico, anzi, sono delle vere e proprie terapie, infatti è consigliabile per chi soffre di malattie respiratorie, della pelle, dell’apparato locomotore. I benefici che riguardano le malattie dell’apparato locomotore concernono l’azione analgesica e miorilassante del fango, utile per la cura di borsiti e tendiniti. Per una fangoterapia post trauma osseo è sempre consigliabile il parere medico.
Nei casi delle dermopatie o, più semplicemente per chi ha una tipologia di pelle secca, sono utili ed indispensabili alcuni accorgimenti. Il fango non deve essere applicato sul viso indistintamente da chiunque come se fosse una maschera di bellezza. Per esempio, chi ha la cute secca non ne trarrà lo stesso beneficio di chi presenta una pelle più grassa; risulta quindi indispensabile il parere medico, onde evitare il peggioramento di dermopatie non del tutto manifeste o presenti in forma lieve e poco grave.
Le emanazioni sulfuree sono un’ottima cura anche per le malattie respiratorie. Inalare le emanazioni ad una distanza di sicurezza di circa 50 cm dal soffione è un modo naturale per fare aerosol in modo naturale.

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  • Rito

Festa di San Pietro, patrono di Panarea

Lipari, Sicilia

La contrada di San Pietro, punto di sbarco e sede del principale centro abitato di Panarea è anche sede di quasi tutte le attività di supporto al turismo ed è proprio questo punto il centro della mondanissima vita isolana. La prima sorpresa è la sorgente termale adiacente all’area portuale in prossimità della Punta Peppemaria che si manifesta con l’emanazione dal fondale di acqua calda a 50°C, sfruttata dagli abitanti, e non solo, a scopo terapeutico. L’abitato si sviluppa lungo un dolce pendio sormontato da scaloni che venivano utilizzati a scopo agrario, le case che lo compongono mantengono un’architettura intatta dal tipico colore bianco che contrasta con il verde di palme, ulivi, arbusti di cappero e con in cangianti colori delle bouganville, pianta diffusissima in tutto l’arcipelago eoliano. Percorrendo la strada a monte si arriva alla chiesetta di San Pietro, principale edificio religioso, da dove, il 28-29 Giugno, parte la processione dell’omonimo Santo patrono dell’isola e dei pescatori. La chiesa, costruita intorno alla fine XIX sec. ma consacrata molti anni dopo, testimonia la devozione di un popolo verso il proprio patrono, al quale si affidavano le speranze di una vita pacifica e di un’abbondante pesca. Fu proprio questa devozione che spinse gli abitanti alla costruzione di una sede idonea dove poter svolgere le normali attività religiose e che potesse contenere un numero maggiore di fedeli, dato che in quegli anni i panaresi raggiunsero le 1000 unità.
La Festa di San Pietro si svolge, ogni anno, nelle giornate del 28 e 29 giugno. Si tratta di un evento molto sentito da parte degli abitanti dell’isola, che unisce religiosità e folklore. In quei giorni, infatti, l’Isola di Panarea si riempie di musica, balli caratteristici, stand con prodotti tipici eoliani e bancarelle. La processione si tiene nel centro storico dell’isola, tra vicoli caratteristici e scorci mozzafiato. Durante la processione la statua che raffigura il Santo viene portata a spalla dai fedeli, e termina sul mare, con la statua posta su una barca per benedire il porto e le imbarcazioni: un momento unico e davvero emozionante, durante il quale la gente del luogo si unisce in preghiera. L’Isola si accende così di luci e colori, e il culmine dell’evento è lo show con giochi pirotecnici che, ogni anno, lascia tutti senza fiato.

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  • Scienza e Natura

Salita ai crateri del vulcano dell’isola di Stromboli e Sciara del Fuoco

Lipari, Sicilia

Lo Stromboli, uno dei pochi vulcani sulla Terra in attività “persistente”. Il suo edificio di forma conica, nella parte alta è caratterizzato dalla presenza di una piccola “terrazza craterica” posta a circa 700-750 m di quota, dove si trovano tre crateri attivi che da diversi decenni occupano l’estremità Nord-Est, il centro e la parte Sud-Ovest di questa terrazza. Immediatamente sopra l’area craterica si erge il Pizzo sopra la Fossa. Altro elemento distintivo di questo stratovulcano è la Sciara del Fuoco, una lieve e ripida depressione a forma di ferro di cavallo (o anfiteatro) che occupa il fianco Nord-Ovest del cono. La base dell’edificio vulcanico si trova a una profondità di circa 2000 metri sotto il livello del mare.
In corso ormai da diversi secoli, l’attività esplosiva visibile ai crateri è quella che in tutto il mondo è conosciuta e classificata come “stromboliana“. Essa consiste in piccole esplosioni separate tra loro, con lanci di frammenti di lava incandescente, lapilli e ceneri fino a qualche decina o centinaia di metri sopra le bocche. Le esplosioni durano da qualche secondo a decine di secondi e sono separate da intervalli che possono variare fra minuti e diverse ore. Durante i periodi di attività più sostenuta, alcune bocche producono un’attività di lancio di brandelli lavici quasi continua (fenomeno noto come spattering), che talvolta può portare alla formazione di piccole colate di lava intracrateriche (es. agosto 2009 e gennaio 2010). Esplosioni più grandi e ben più pericolose rispetto all’abituale attività stromboliana sono i cosiddetti “parossismi“. Questi eventi lanciano bombe e blocchi fino all’area sommitale (il Pizzo sopra la Fossa) e talvolta la ricaduta di materiale piroclastico incandescente interessa le pendici esterne del vulcano, causando incendi nella vegetazione. I parossismi più forti negli ultimi 100 anni sono stati quelli del 1919, 1930, e del 2003. Eruzioni con emissione di colate laviche (trabocchi dai crateri o apertura di bocche effusive esterne ai crateri) avvengono ad intervalli irregolari (mediamente una o due volte per decennio). Tali effusioni possono avere durate da pochi giorni a molti mesi (eruzione 2002-2003: 206 giorni). L’inizio di un’effusione lavica spesso è accompagnato da forte attività esplosiva ai crateri sommitali. Quando raggiungono il mare, le colate formano dei delta che in genere sono rapidamente erosi dall’azione marina. Nonostante la sua morfologia conica lasci pensare a un’attività monotona, Stromboli ha una storia eruttiva complessa, caratterizzata dalla crescita e successiva distruzione di più edifici vulcanici e da frequenti eruzioni laterali.
Stromboli, con le sue spettacolari eruzioni, attira da sempre viaggiatori in visita alle Isole Eolie da ogni parte del mondo. La salita ai crateri sommitali del vulcano Stromboli, si effettua mediante un ripido sentiero che dall’abitato conduce dapprima a Punta Labronzo e poi sale rapidamente fino ai 918 m di altezza del Pizzo sopra la Fossa. È una piacevole camminata, coronata dall’eccezionale spettacolo, prodotto delle frequenti esplosioni vulcaniche, che dà la possibilità di ripercorrere idealmente la storia geologica di quest’isola dal suo antico basamento, detto Paleostromboli, al vulcano attuale, detto Neostromboli. Raggiunto il Pizzo, dopo circa tre ore di cammino, lo spettacolo che si presenta al visitatore trasmette subito la sensazione di trovarsi dove la Terra è viva. I fumi densi, il colore giallastro del terreno e l’acre odore di zolfo disorientano e la prima impressione è quella di essere alla porta degli inferi, ma sono le frequenti detonazioni che richiamano l’attenzione verso l’oggetto che rende unica quest’isola: la terrazza craterica che si apre 120 m sotto il Pizzo e che contiene i tre crateri attivi con le loro numerose bocche eruttive.
La scalata al vulcano non permette la sosta di un numero maggiore di ottanta persone sul cratere, la guida deve comunicare alla stazione di carabinieri l’elenco delle persone accompagnate, il percorso, l’orario della partenza e quello del rientro.
Per chi volesse ammirare le spettacolari eruzioni senza però strafare salendo il sentiero di quasi 900 metri in cima al vulcano. Il punto più semplice da raggiungere è Punta LaBronzo, situato sull’estremità Nord dell’isola e sede dell’Osservatorio della Marina Militare. Ci si arriva con una piacevole camminata per le vie e le mulattiere tipiche dell’Isola e, da lì, si può assistere a tutti i fenomeni vulcanici di Stromboli e, soprattutto, alla famosa Sciara del Fuoco: il ripido pendio formato da lava, lapilli e scorie incandescenti che dal cratere, a 750 metri sul livello del mare, scende fino al mare. Un’altra alternativa è rappresentata da un’escursione in barca notturna da dove ammirare tale spettacolo.

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Grotta del Bue Marino

Lipari, Sicilia

La Grotta del Bue Marino di Filicudi è situata sul versante nord occidentale dell’isola. Si tratta una magnifica e suggestiva grotta larga circa 30 metri, che deve il suo nome alle foche monache che un tempo la abitavano. E’ la grotta più grande di tutte le Eolie, tra le più magiche ed emozionanti per i giochi di luce che si creano al suo interno, che danno vita ad effetti favolosi di bioluminescenza, e per il rumore del mare, che dentro la grotta sembra imitare il muggito di un bue. Per la profondità e l’ampiezza dell’antro della Grotta del Bue Marino, è possibile entrarvi con piccole barche a remi, oltre naturalmente che a nuoto.

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  • Museo

Museo del Cinema di Stromboli

Lipari, Sicilia

Stromboli è un’icona del paesaggio cinematografico siciliano. Lo sono tutte le Isole Eolie, che dalla fine degli anni ’40 sono entrate a far parte dell’immaginario contemporaneo al seguito di alcune note opere per il grande schermo.
Eppure, nel corso dei decenni la poesia e la storia delle isole non è stata fotografata solo dal grande cinema. Esiste infatti un altro racconto per immagini, fatto di documentari, reportage, film indipendenti che non arrivano alla notorietà dei classici, fino a lambire l’indefinibile nebulosa del filmato amatoriale. Un repertorio spesso considerato minore, ma che nasconde la testimonianza più viva e diretta della tumultuosa trasformazione delle isole, dagli anni della grande emigrazione al boom del turismo, dal risveglio dell’attenzione scientifica fino alle problematiche attuali.
Il Museo del Cinema di Stromboli nasce nel 2009 come luogo ideale dove raccogliere e restituire all’arcipelago la propria memoria visiva contemporanea, a partire proprio dagli sguardi meno noti che negli anni hanno raccontato quest’angolo molto particolare del Mediterraneo.
Nel corso del 2013, il Museo ha riunito la totalità dei repertori delle Teche RAI su Stromboli e le Isole Eolie realizzati a partire dagli anni ’50. Si tratta di un materiale raro e in gran parte inedito sul territorio dell’arcipelago, che oggi il Museo mette a disposizione dell’isola e della rete sul sito e presso il nuovo punto di consultazione aperto nell’estate del 2016 presso la Biblioteca di Stromboli, con la preziosa collaborazione dell’associazione Scuola in Mezzo al mare. Dal 2016 il Museo del Cinema di Stromboli si è costituito come libera associazione culturale e ha rinnovato la licenza con la RAI per la pubblicazione degli archivi delle Teche sul nuovo sito del progetto.
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Vulcanello e la Valle dei Mostri

Lipari, Sicilia

Vulcanello è la piccola penisola-appendice dell’isola di Vulcano, nell’arcipelago delle Isole Eolie.
Nata da un’antica eruzione lavica, Vulcanello era originariamente conosciuta come un’isola, poi collegata alla più grande Vulcano dalle colate laviche riversate in mare.
Oggi, l’Istmo di Vulcano è composto da una sottile striscia di terra vulcanica che unisce tutt’ora le due isole e rende Vulcanello una penisola e tutti gli effetti.
Attualmente, Vulcanello è considerato un vulcano estinto la cui prima eruzione, secondo le testimonianze di Plinio il Vecchio, sarebbe da datarsi intorno al 183 a. C.
L’attività vulcanica degli anni precedenti ha portato alla progressiva creazione di bizzarre forme rocciose nate dalla lava sapientemente scolpita dai venti provenienti dal mare: stiamo parlando della Valle dei Mostri. La valle è raggiungibile attraverso un sentiero asfaltato che costeggia il versante nord-est di Vulcanello ed è visitabile in tutto il suo splendore nelle prime ore del mattino o verso il tramonto, in cui i raggi del sole giocano con la suggestione di luci ed ombre per ingannare i nostri occhi e mostrarci le rocce sotto nuove forme, più o meno terrificanti, come quelle di un leone o un orso su due zampe.

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