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Rocca San Giovanni, Chieti

casalbordino, fossacesia, francavilla al mare, ortona, rocca san giovanni, san salvo, san vito chietino, torino di sangro, vasto

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Strano che non ci siano notizie certe sulla loro origine, ma i trabocchi sono di sicuro una delle immagini più rappresentative del medio Adriatico. Precisamente di quel tratto di costa abruzzese, in provincia di Chieti, percorso dalla Statale 16 Adriatica e noto come Costa dei Trabocchi, che ogni tanto prende per così dire il largo, lungo le passerelle di legno di queste antiche macchine da pesca su palafitta. Le palizzate che le sorreggono sembrano esili e traballanti, ma reggono
alla furia delle onde e delle mareggiate, tendendosi con le loro reti verso l’orizzonte. Affascinanti costruzioni, semplici ma articolate allo stesso tempo, efficaci nel catturare i pesci in transito, apparentemente senza sforzo per chi un tempo lo faceva di mestiere. Pare che i primi siano comparsi nel XVIII secolo, chissà… A distanza di secoli, tali macchine hanno più una funzione di “attrazione turistica”, di peculiarità del territorio da conoscere e vivere. Lo si può fare semplicemente prenotando in uno dei tanti trabocchi trasformati in trattorie o, perché no, ristoranti quasi da “fine dining”, dove il pesce locale è esaltato da ricette della tradizione o raffinate rivisitazioni contemporanee.

A breve, questa fascia costiera avrà anche un altro punto di osservazione privilegiato: è infatti in fase di ultimazione la Via Verde, la ciclovia che corre per 42 km sul tracciato dell’ex ferrovia, a pochi metri dal mare e immersa nella natura. Lo scopo di questo ambizioso progetto è doppio: il recupero di un’infrastruttura che già c’era e stimolare la mobilità sostenibile fra i Comuni della Costa dei Trabocchi: Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Vasto, cui si aggiungono i due comuni di Francavilla al Mare e San Salvo, sempre della costa teatina.

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Abbazia di San Giovanni in Venere

Fossacesia, Abruzzo

5 elementi Cosa fare e vedere

  • Patrimonio culturale Religioso

Abbazia di San Giovanni in Venere

Fossacesia, Abruzzo

L’abbazia di San Giovanni in Venere si trova nel comune di Fossacesia, su una collina prospiciente il mare Adriatico a 107 m s.l.m. Il complesso monastico è composto da una basilica e dal vicino monastero, entrambi costruiti all’inizio del XIII secolo in luogo di un antico tempio pagano dedicato a Venere. La chiesa presenta la struttura classica delle basiliche di stile cistercense, con tre navate separate da archi ogivali e soffitto di legno: vi si trovano importanti affreschi murali. Il chiostro è formato da una galleria di ventinove trifore, scandite da sessantotto colonnine senza base e con capitelli decorati. Sotto l’altare maggiore si trova la cripta, in cui fanno bella mostra di sé delle colonne di epoca romana. Le absidi sono decorate da affreschi del Duecento.

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  • Riserva

Riserva Naturale di Punta Aderci

Vasto, Abruzzo

La Riserva naturale guidata Punta Aderci (o Punta d’Erce) è un’area naturale protetta dell’Abruzzo, istituita nel 1998, più volte premiata come una delle spiagge più belle d’Italia. Occupa un’area di 285 ettari, compresi interamente nel comune di Vasto. Si estende lungo la costa adriatica a Nord del porto di Vasto, fino ad arrivare alla foce del fiume Sinello, dove è possibile incontrare un meraviglioso bosco di latifoglie. Il promontorio di Punta Aderci (26 m s.l.m.) caratterizza l’intera area offrendo una visuale a 360° su tutta la riserva.

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  • Cammino-Religioso

Basilica – Cattedrale di San Tommaso Apostolo

Ortona, Abruzzo

La basilica di San Tommaso Apostolo si trova nel centro di Ortona. La chiesa, costruita sulle rovine di un antico tempio pagano, ha subito varie distruzioni e rifacimenti.
Dal 1258 custodisce, nella cripta, le reliquie dell’Apostolo Tommaso e la pietra tombale in calcedonio trafugati a Chios, isola dell’Egeo, dall’ortonese Leone nel corso di un’azione militare.
Tali reliquie, in diverse occasioni, vennero salvate e conservate dagli ortonesi: la cattedrale infatti è stata più volte profanata nel corso dei secoli (dai Turchi nel 1566 e dai Francesi nel 1799), e venne in gran parte distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’ultima ricostruzione risale al dopoguerra: nel 1947 l’imponente facciata venne ricostruita, mantenendo intatti gli archi a ogiva, le finestre gotiche e i capitelli risalenti all’epoca sveva. All’interno, si possono ancora ammirare l’abside trecentesco e la seicentesca volta della navata centrale, l’antica sagrestia, la Cappella del S.S. Sacramento con i bassorilievi dell’ortonese Perez e quella di San Tommaso, adornata da ceramiche di Tommaso Cascella, dove attualmente è conservato il Busto-reliquiario del Santo. Ed inoltre, un bassorilievo in pietra rappresentante l’incredulità del Santo, una scultura della Pietà (sec. XV) e gli affreschi della cupola. Nella cripta sottostante l’altare maggiore si trovano le reliquie dell’apostolo Tommaso, protettore della città, conservate in una cassetta di rame dorato, con l’ovale raffigurante l’apostolo, opera del pittore ortonese Tommaso Alessandrini. Tra l’altare e il trono è disposta la pietra tombale originale in calcedonio che reca in greco la scritta San Tommaso.
Il 5 settembre del 1949 il Vescovo di Ortona S. E. Mons. Gioacchino Di Leo riconsacrò la cattedrale e la riaprì ai fedeli.
La festa liturgica in onore di San Tommaso è il 3 luglio, ma un’occasione speciale per visitare la cattedrale è la prima domenica di maggio, durante la festa patronale del “Perdono”, così chiamata per la concessione papale dell’indulgenza Plenaria, celebrata con un fastoso corteo in stile rinascimentale.
Alla Cattedrale è annesso il Museo Capitolare.

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  • Riserva

Riserva Naturale Regionale Lecceta di Torino di Sangro

Torino Di Sangro, Abruzzo

DESCRIZIONE
La Riserva Naturale Lecceta di Torino di Sangro è stata istituita nel 2001 per proteggere un antico bosco che si estende ad angolo tra l’ultimo tratto del fiume Sangro in prossimità della foce e la costa adriatica ed è estesa 175 ettari. Si tratta di uno dei pochi boschi litoranei relitti sull’Adriatico, impiantato su arenarie del pliocene che si estende dal livello del mare fino a circa 115 m di quota e forma un unicum ambientale con le ampie fasce ripariali del Sangro, Il suo simbolo è la testuggine terrestre, di cui l’area protetta ospita una folta popolazione. Oggi è adeguatamente attrezzata per visite guidate o libere escursioni con punto ristoro, aree picnic e servizi vari. Oltre al leccio, sono presenti nella riserva tutte le specie arboree e arbustive tipiche della macchia mediterranea (roverella, cerro, orniello, pungitopo, alaterno, sanguinello, lentisco), habitat ideale di molte specie di uccelli, mammiferi (volpe, tasso, faina, cinghiale), rettili e insetti.

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  • Naturalistico

Trabocco di Punta Turchino

San Vito Chietino, Abruzzo

Il Trabocco di Punta Turchino è uno dei più belli della costa di San Vito, situato in località Portelle prende il suo nome dalla sua posizione, si trova infatti in corrispondenza di una piccola sporgenza della costa denominata promontorio di Capo Turchino.
E’ completamente realizzato su palizzate di legno senza fondazioni ma fissate in equilibrio, a volte con strallo di cavi e con fissaggio di pali alla roccia. Attraverso un percorso su tavole di legno da riva si arriva al casotto di pesca e alla piattaforma dalla quale, attraverso un complesso sistema di tiranti e bilancieri, è possibile immergere e ritirare le reti da pesca.
E’ questo il famoso trabocco di cui parla D’Annunzio nel suo “Trionfo della morte”

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  • Patrimonio culturale Religioso

Abbazia di San Giovanni in Venere

Fossacesia, Abruzzo

L’abbazia di San Giovanni in Venere si trova nel comune di Fossacesia, su una collina prospiciente il mare Adriatico a 107 m s.l.m. Il complesso monastico è composto da una basilica e dal vicino monastero, entrambi costruiti all’inizio del XIII secolo in luogo di un antico tempio pagano dedicato a Venere. La chiesa presenta la struttura classica delle basiliche di stile cistercense, con tre navate separate da archi ogivali e soffitto di legno: vi si trovano importanti affreschi murali. Il chiostro è formato da una galleria di ventinove trifore, scandite da sessantotto colonnine senza base e con capitelli decorati. Sotto l’altare maggiore si trova la cripta, in cui fanno bella mostra di sé delle colonne di epoca romana. Le absidi sono decorate da affreschi del Duecento.

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  • Riserva

Riserva Naturale di Punta Aderci

Vasto, Abruzzo

La Riserva naturale guidata Punta Aderci (o Punta d’Erce) è un’area naturale protetta dell’Abruzzo, istituita nel 1998, più volte premiata come una delle spiagge più belle d’Italia. Occupa un’area di 285 ettari, compresi interamente nel comune di Vasto. Si estende lungo la costa adriatica a Nord del porto di Vasto, fino ad arrivare alla foce del fiume Sinello, dove è possibile incontrare un meraviglioso bosco di latifoglie. Il promontorio di Punta Aderci (26 m s.l.m.) caratterizza l’intera area offrendo una visuale a 360° su tutta la riserva.

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  • Cammino-Religioso

Basilica – Cattedrale di San Tommaso Apostolo

Ortona, Abruzzo

La basilica di San Tommaso Apostolo si trova nel centro di Ortona. La chiesa, costruita sulle rovine di un antico tempio pagano, ha subito varie distruzioni e rifacimenti.
Dal 1258 custodisce, nella cripta, le reliquie dell’Apostolo Tommaso e la pietra tombale in calcedonio trafugati a Chios, isola dell’Egeo, dall’ortonese Leone nel corso di un’azione militare.
Tali reliquie, in diverse occasioni, vennero salvate e conservate dagli ortonesi: la cattedrale infatti è stata più volte profanata nel corso dei secoli (dai Turchi nel 1566 e dai Francesi nel 1799), e venne in gran parte distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’ultima ricostruzione risale al dopoguerra: nel 1947 l’imponente facciata venne ricostruita, mantenendo intatti gli archi a ogiva, le finestre gotiche e i capitelli risalenti all’epoca sveva. All’interno, si possono ancora ammirare l’abside trecentesco e la seicentesca volta della navata centrale, l’antica sagrestia, la Cappella del S.S. Sacramento con i bassorilievi dell’ortonese Perez e quella di San Tommaso, adornata da ceramiche di Tommaso Cascella, dove attualmente è conservato il Busto-reliquiario del Santo. Ed inoltre, un bassorilievo in pietra rappresentante l’incredulità del Santo, una scultura della Pietà (sec. XV) e gli affreschi della cupola. Nella cripta sottostante l’altare maggiore si trovano le reliquie dell’apostolo Tommaso, protettore della città, conservate in una cassetta di rame dorato, con l’ovale raffigurante l’apostolo, opera del pittore ortonese Tommaso Alessandrini. Tra l’altare e il trono è disposta la pietra tombale originale in calcedonio che reca in greco la scritta San Tommaso.
Il 5 settembre del 1949 il Vescovo di Ortona S. E. Mons. Gioacchino Di Leo riconsacrò la cattedrale e la riaprì ai fedeli.
La festa liturgica in onore di San Tommaso è il 3 luglio, ma un’occasione speciale per visitare la cattedrale è la prima domenica di maggio, durante la festa patronale del “Perdono”, così chiamata per la concessione papale dell’indulgenza Plenaria, celebrata con un fastoso corteo in stile rinascimentale.
Alla Cattedrale è annesso il Museo Capitolare.

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  • Riserva

Riserva Naturale Regionale Lecceta di Torino di Sangro

Torino Di Sangro, Abruzzo

DESCRIZIONE
La Riserva Naturale Lecceta di Torino di Sangro è stata istituita nel 2001 per proteggere un antico bosco che si estende ad angolo tra l’ultimo tratto del fiume Sangro in prossimità della foce e la costa adriatica ed è estesa 175 ettari. Si tratta di uno dei pochi boschi litoranei relitti sull’Adriatico, impiantato su arenarie del pliocene che si estende dal livello del mare fino a circa 115 m di quota e forma un unicum ambientale con le ampie fasce ripariali del Sangro, Il suo simbolo è la testuggine terrestre, di cui l’area protetta ospita una folta popolazione. Oggi è adeguatamente attrezzata per visite guidate o libere escursioni con punto ristoro, aree picnic e servizi vari. Oltre al leccio, sono presenti nella riserva tutte le specie arboree e arbustive tipiche della macchia mediterranea (roverella, cerro, orniello, pungitopo, alaterno, sanguinello, lentisco), habitat ideale di molte specie di uccelli, mammiferi (volpe, tasso, faina, cinghiale), rettili e insetti.

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Trabocco di Punta Turchino

San Vito Chietino, Abruzzo

Il Trabocco di Punta Turchino è uno dei più belli della costa di San Vito, situato in località Portelle prende il suo nome dalla sua posizione, si trova infatti in corrispondenza di una piccola sporgenza della costa denominata promontorio di Capo Turchino.
E’ completamente realizzato su palizzate di legno senza fondazioni ma fissate in equilibrio, a volte con strallo di cavi e con fissaggio di pali alla roccia. Attraverso un percorso su tavole di legno da riva si arriva al casotto di pesca e alla piattaforma dalla quale, attraverso un complesso sistema di tiranti e bilancieri, è possibile immergere e ritirare le reti da pesca.
E’ questo il famoso trabocco di cui parla D’Annunzio nel suo “Trionfo della morte”

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