L’isola di Procida è stata nominata dal MiBACT Capitale Italiana della Cultura 2022; la commissione ha proceduto alla valutazione dei dossier di candidatura presentati e alla scelta della vincitrice.
“Il progetto culturale presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. Il contesto di sostegni locali e regionali, pubblici e privati, è ben strutturato; la dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria; la dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali e di diffusione tecnologica è dedicata alle isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee” la motivazione con cui la commissione ha nominato Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.
Procida è la capacità di collegarsi al tempo ritrovato, è l’isola che non isola. Nel momento stesso dello sbarco, ti avvolge nel suo ritmo lento fatto di persone e di luoghi. Prima ancora che della Cultura per il 2022, è stata, è e sarà Capitale di relazioni, di inclusione, di cura e amore per l’ambiente marino e storico. Va vissuta preferibilmente a piedi, seguendo gli odori e i sapori che ti accolgono già a Marina Grande con il suo caratteristico Centro Storico affacciato sul Porto e, poco più in là, la spiaggia attrezzata di Silurenza. Proseguendo verso l’interno, in lieve salita, si arriva a piazza dei Martiri con la sua terrazza che domina il lato orientale dell’isola. Prologo della panoramicissima Terra Murata, l’antica città fortificata con il castello d’Avalos e l’Abbazia di San Michele. È la cosiddetta “montagna”, punto più alto e borgo medievale arroccato su un promontorio di tufo a picco sul mare, che per secoli è stato l’unico nucleo abitato di Procida.
Percorrendo la strada che scende si arriva alla Corricella, il coloratissimo borgo di pescatori dove tutto è autentico e genuino, anche i caratteristici locali nei quali è possibile mangiare a un metro dal mare. Case che sembrano dipinte coi pastelli: rosa, bianco, azzurro e verde, con porticine e finestrelle perennemente aperte. Un presepe marino, ma anche una storica location letteraria e cinematografica: qui fu allestito negli anni Cinquanta il set della casa di “Graziella”, il film tratto dall’omonimo romanzo di Lamartine; e qui, quarant’anni dopo, fu girato “Il postino”, ultima pellicola di Massimo Troisi.
Le spiagge più famose sono Chiaia e Chiaiolella. La prima garantisce, grazie alla scogliera e al fondale poco profondo, una maggiore fruibilità per le famiglie che vi arrivano munite di ombrellone e sdraio poiché l’arenile è per la maggior parte libero, anche se esistono delle zone attrezzate con dei lidi.
La Chiaiolella è invece la spiaggia più estesa dell’isola, spazi aperti si alternano agli stabilimenti balneari. Partendo da questa zona, si sale su una stradina stretta che costeggia un’area residenziale che affaccia sul lato sinistro della darsena. Si prosegue in una promenade che, tra ville con giardini a picco sul mare, natura e scorci mozzafiato, arriva a Punta Solchiaro, il promontorio più a sud di Procida da cui ammirare Terra Murata e la terraferma da un punto di vista unico.
Altro luogo sospeso nel tempo e nello spazio è Vivara, riserva naturale collegata da un vecchio ponte alla “terraferma” di Procida. Verde e incontaminata, quest’area è popolata da una flora e una fauna selvagge che custodiscono reperti archeologici di origine micenea.
Tra natura e cultura, Procida ispira e inventa atmosfere che attraversano intatte gli effimeri e modaioli trend. È la sintesi perfetta della Campania che, nella sua unicità, ovunque e in ogni stagione riesce a stupire e sorprendere il viaggiatore.