Dai 65 metri sul livello del mare registrati sulla sponda del Lago di Garda, agli oltre 3.905 metri di quota della cima dell’Ortles. Nel mezzo, il Trentino Alto Adige, che vanta un territorio che comprende sì le più alte vette dolomitiche, ma anche specchi d’acqua, fiumi, parchi, ampie vallate, buie forre, ghiacciai e canaloni perennemente innevati. Insomma, un vasto range di vacanze possibili, che amplia ulteriormente i suoi orizzonti grazie a ciò che l’uomo ha saputo costruire nel tempo: città e borghi ricchi d’arte, numerosi musei ed ecomusei, centinaia di castelli e torri di guardia di ogni epoca e stile, stabilimenti termali di primo piano, prodotti e piatti tradizionali che sono un piccolo patrimonio del gusto. Ad allietare il soggiorno ci sono poi un’infinità di eventi culturali, folcloristici, musicali, artistici ed enogastronomici, un’accoglienza di qualità che si esprime nelle forme più semplici e rustiche dei rifugi di alta montagna e dei B&B in case tradizionali, fino ad arrivare a hotel e spa resort di livello internazionale, oltre a tutto ciò che consente di vivere al meglio la natura onnipresente. Nove Parchi Naturali, fra cui il Paneveggio Pale di San Martino e l’Adamello Brenta, il Parco Nazionale dello Stelvio, una settantina di Riserve Regionali e Reti di Riserve, per un totale di centinaia di migliaia di ettari di foreste con un invidiabile rapporto fra abitante e abeti di 1/1.000. Foreste incontaminate e perciò perfetto habitat di numerose specie di flora e fauna, dove non è poi così difficile imbattersi in cervi, camosci, stambecchi, marmotte, volpi e aquile reali, e con un po’ di fortuna (a seconda del punto di vista…) anche in qualche esemplare di orso bruno.

Formidabile terra di confine, di incontro e confronto fra due matrici culturali, il Trentino Alto Adige si nutre proprio della duplicità di un imprinting contraddittorio e complesso, talvolta difficile da comporre. Peculiarità avvalorata dal nuovo assetto istituzionale stabilito nel 1972 che ha generato due province distinte, Trento e Bolzano, amministrativamente autonome fra loro e dall’entità Regione. Una scelta motivata in gran parte dalla variegata composizione linguistica: quasi completamente italiana in Trentino e in maggioranza di lingua tedesca in Alto Adige, cui si aggiunge il ladino parlato in otto comuni (La Valle, Badia, Corvara in Badia, Marebbe, San Martino in Badia, Santa Cristina Valgardena, Selva di Val Gardena e Ortisei). Diversità che si traduce in un incredibile crogiuolo di cultura cui attingere forme di sapienza “coltivate” in alta quota e ben illustrate nei musei etnografici e civici disseminati in ogni valle. Montagne davvero fiabesche a vedersi, con le loro rocce scolpite, leggiadre e incombenti come cattedrali gotiche, ma anche da riconoscere in saghe e leggende più o meno gentili, e in una storia intrisa di fatica e di coraggio, di ferrea volontà e tradizioni secolari. Valli superbe, che vanno dalla verdissima Pusteria all’aspra Venosta, dalla dolcezza dell’altopiano del Renon alle inconfondibili vette di Rosengarten, Catinaccio e Latemar, fino ai picchi maestosi del Gruppo dell’Adamello-Brenta, planando dolcemente sulle rive del Garda, sulle ali del vento “òra” che fa da attrattore di un turismo sportivo che non cerca solo le vette innevate, anzi. Se sul Garda si praticano surf, kite surf e vela da campionato mondiale, sulle irte sponde che risalgono fino ai 2180 metri del Monte Bondone ci si diletta con mountain bike, trekking e arrampicata, chiavi di lettura in versione green di un territorio che da qui porta fino al confine con Austria e Svizzera.