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Monte Santa Maria Tiberina

citerna, città di castello, lisciano niccone, monte santa maria tiberina, montone, pietralunga, san giustino, umbertide

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Siamo in Umbria, nella provincia di Perugia, ma in passato, il territorio dell’Alta Valle del Tevere, o Valle Tifernate, fu oggetto di interessi politico-economici anche da parte di Arezzo e Montefeltro. Fattore che ha giocato a favore del territorio, arricchitosi nel tempo di influenze culturali e artistiche di notevole pregio. Basti pensare che nell’area gravitavano personaggi quali Piero della Francesca, Raffaello Sanzio, Giorgio Vasari e Bernardino di Betto Betti, alias il Pinturicchio, tanto da far ribattezzare la zona “Valle Museo”.

L’arte era ed è quindi un leit motiv di questo viaggio, che porta alla scoperta di borghi antichi affacciati su distese di campi coltivati a olio e vite sin dai tempi del popolo degli Umbri, e dal 1575 in poi di piantagioni di tabacco, o ancora immersi in foreste che scendono fino al fondovalle, lungo le anse del Tevere, che verso la Toscana lasciano spazio a castagneti. I marroni che ne derivano sono fra i prodotti locali più rinomati, base di una cucina “povera” e schietta, ma dai sapori intensi, che raggiunge il suo apice con il pregiato tartufo bianco.

Fra le tappe imprescindibili della “Valle Museo” c’è sicuramente Città di Castello, che dal Rinascimento a oggi non ha smesso di attingere risorse dai talenti artistici locali e non, offrendo ad oggi una bella Pinacoteca comunale, edifici eleganti come Palazzo Vitelli, fino al Centro documentazione delle arti grafiche Grifani – Donati, punto di riferimento nella valorizzazione della tradizione tipografica cittadina.

Palazzo Albizzini e gli ex Seccatoi del Tabacco sono invece sede della raccolta delle opere di Alberto Burri, grande maestro dell’arte contemporanea internazionale nativo proprio di Città di Castello.

Dal dominio della casata dei Vitelli, a Montone si passa a quella dei Fortebraccio, Signori della zona dal IX secolo in poi, avendo nel loro albero genealogico anche il celebre Andrea detto poi Braccio da Montone, uno dei più celebri capitani di ventura del Quattrocento. Nel borgo, imperdibile è la Collegiata di Santa Maria e San Gregorio Magno, dove ogni lunedì di Pasqua, dal 1310, si espone la reliquia della Sacra Spina.

Da una “reliquia” preistorica, un osso di tibia umana, è invece ricavato il cosiddetto “flauto di Pietralunga”, rinvenuto nei pressi del borgo di Pietralunga, oggi conservato nel Museo Archeologico di Perugia, che attesta come la zona fosse già abitata ben prima degli Umbri. Nel centro storico, si trova invece il Museo ornitologico-naturalistico, curioso non solo per gli appassionati birdwatching o naturalisti in erba.

Di raffinata arte topiaria si parla invece a San Giustino, grazie al Castello Bufalini, circondato da un meraviglioso giardino all’italiana con tanto di labirinto, e con sale decorate da affreschi attribuiti a Cristoforo Ghepardi e da capolavori pittorici di Luca Signorelli e Guido Reni. Nel centro storico ci si imbatte in un altro luogo significativo, il Museo della Storia e della Scienza del Tabacco, fra i pochi in Italia, dove si può ripercorrere la nascita e lo sviluppo di questa particolare coltura che tanta parte ha avuto nella storia dell’Alta Valle del Tevere e nella vicina Toscana.

Infine, Umbertide, in cui nome evoca la rigogliosità della verde vallata in cui si trova, percorsa per 50 km dal fiume che da qui prosegue il suo corso fino al cuore di Roma.

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Mostra del tartufo bianco

Città Di Castello, Umbria

3 elementi Cosa fare e vedere

  • Evento

Mostra del tartufo bianco

Città Di Castello, Umbria

La Mostra del Tartufo Bianco di Città di Castello, alla 40a edizione celebra il tartufo Umbria, la delizia dei boschi.
Si tratta di un appuntamento d’autunno con la prelibata trifola dell’Alto Tevere Umbro e il tour delle eccellenze enogastronomiche del territorio, prodotti esclusivamente ICG e DOP da cucinare e acquistare nei mercati, nei saloni e nei numerosi spazi di degustazioni libere che ci sono nelle piazze del centro storico.
Chef rinomati cucinano con e per i visitatori della mostra, menù tipici e showcooking all’insegna dei sani stili di vita e contro lo spreco alimentare.

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  • Monumento

Palazzo Vitelli alla Cannoniera – pinacoteca comunale

Città Di Castello, Umbria

Palazzo Vitelli alla Cannoniera, uno dei palazzi che la famiglia Vitelli fece costruire a Città di Castello, fu voluto da Paola dei Rossi di San Secondo di Parma insieme con il marito Alessandro Vitelli, condottiero al servizio dei Medici, “affinché non perisse la memoria del loro nome e del loro valore” in città. Fu edificato nel centro storico tra il 1521 e il 1532 da Antonio da Sangallo il Giovane e da Pier Francesco da Viterbo. Il termine “cannoniera” si riferisce al luogo in cui sorse il palazzo, e cioè vicino ad un deposito di cannoni.
La facciata principale è decorata a graffito su disegno di Giorgio Vasari. Il giardino intorno al palazzo nel XVI secolo era famoso in tutta Europa per la raccolta di piante esotiche. Tra i proprietari che si susseguirono nel tempo ci fu l’antiquario Elia Volpi, restauratore, che contribuì a riportare il palazzo all’antico splendore.
Nel 1912 l’ultimo proprietario lo donò alla città per farne la sede della pinacoteca Comunale.
Questa, ricca di capolavori, è impreziosita dagli affreschi interni di Cristofano Gherardi, detto il Doceno, e di Cola dell’Amatrice sin dallo scalone, in cui si trovano figurazioni a carattere mitologico e allegorico. Nel salone di rappresentanza sono raffigurate le imprese di Annibale, Scipione, Cesare e Alessandro Magno, volute da Alessandro Vitelli, condottiero, per sottolineare le sue doti militari.
Tra le opere conservate in pinacoteca la più antica è la grande pala, dei primi del XIV secolo, raffigurante la Madonna con il Bambino e angeli del Maestro di Città di Castello, sensibile pittore senese seguace di Duccio di Buoninsegna. Da menzionare anche le opere di Luca Signorelli, Raffaello, Ghirlandaio, Antonio Vivarini, Giusto di Gand, Raffaellino del Colle e Pomarancio che contribuiscono a rendere la raccolta tra le più belle dell’Umbria. Il mobilio esposto proviene prevalentemente da chiese e conventi locali.

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  • Museo

Fondazione Palazzo Albizzini “Collezione Burri”

Città Di Castello, Umbria

La Fondazione Palazzo Albizzini “Collezione Burri” nasce nel 1978 per volontà dello stesso Alberto Burri che, con una prima donazione, la dotava di trentadue opere. È stata aperta al pubblico nel dicembre 1981 e comprende circa 130 opere dal 1948 al 1989, ordinate cronologicamente in venti sale. Insieme all’altra sede espositiva degli Ex Seccatoi del Tabacco inaugurata nel luglio 1990, che ospita 128 opere dal 1970 al 1993, è la raccolta più esaustiva sull’artista, con opere di altissima qualità selezionate dal pittore stesso. Presso la Fondazione sono allestite: la biblioteca, ricca di materiale relativo all’arte moderna e contemporanea (consultabile su preventiva richiesta scritta da parte di studenti e studiosi), la fototeca, che raccoglie tutta la documentazione riguardante l’opera di Alberto Burri e l’archivio, che conserva un’esauriente bibliografia sull’artista. Secondo le linee espresse dallo Statuto, l’istituzione opera per gestire e conservare l’esposizione permanente delle opere dell’artista e “per promuovere gli studi sull’arte del Maestro e la sua collocazione nel tempo”. Inoltre, le attività della Fondazione prevedono la curatela e la partecipazione a mostre di importanza internazionale con prestiti di opere e rapporti di collaborazione con altre istituzioni nazionali e internazionali.

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  • Evento

Mostra del tartufo bianco

Città Di Castello, Umbria

La Mostra del Tartufo Bianco di Città di Castello, alla 40a edizione celebra il tartufo Umbria, la delizia dei boschi.
Si tratta di un appuntamento d’autunno con la prelibata trifola dell’Alto Tevere Umbro e il tour delle eccellenze enogastronomiche del territorio, prodotti esclusivamente ICG e DOP da cucinare e acquistare nei mercati, nei saloni e nei numerosi spazi di degustazioni libere che ci sono nelle piazze del centro storico.
Chef rinomati cucinano con e per i visitatori della mostra, menù tipici e showcooking all’insegna dei sani stili di vita e contro lo spreco alimentare.

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Palazzo Vitelli alla Cannoniera – pinacoteca comunale

Città Di Castello, Umbria

Palazzo Vitelli alla Cannoniera, uno dei palazzi che la famiglia Vitelli fece costruire a Città di Castello, fu voluto da Paola dei Rossi di San Secondo di Parma insieme con il marito Alessandro Vitelli, condottiero al servizio dei Medici, “affinché non perisse la memoria del loro nome e del loro valore” in città. Fu edificato nel centro storico tra il 1521 e il 1532 da Antonio da Sangallo il Giovane e da Pier Francesco da Viterbo. Il termine “cannoniera” si riferisce al luogo in cui sorse il palazzo, e cioè vicino ad un deposito di cannoni.
La facciata principale è decorata a graffito su disegno di Giorgio Vasari. Il giardino intorno al palazzo nel XVI secolo era famoso in tutta Europa per la raccolta di piante esotiche. Tra i proprietari che si susseguirono nel tempo ci fu l’antiquario Elia Volpi, restauratore, che contribuì a riportare il palazzo all’antico splendore.
Nel 1912 l’ultimo proprietario lo donò alla città per farne la sede della pinacoteca Comunale.
Questa, ricca di capolavori, è impreziosita dagli affreschi interni di Cristofano Gherardi, detto il Doceno, e di Cola dell’Amatrice sin dallo scalone, in cui si trovano figurazioni a carattere mitologico e allegorico. Nel salone di rappresentanza sono raffigurate le imprese di Annibale, Scipione, Cesare e Alessandro Magno, volute da Alessandro Vitelli, condottiero, per sottolineare le sue doti militari.
Tra le opere conservate in pinacoteca la più antica è la grande pala, dei primi del XIV secolo, raffigurante la Madonna con il Bambino e angeli del Maestro di Città di Castello, sensibile pittore senese seguace di Duccio di Buoninsegna. Da menzionare anche le opere di Luca Signorelli, Raffaello, Ghirlandaio, Antonio Vivarini, Giusto di Gand, Raffaellino del Colle e Pomarancio che contribuiscono a rendere la raccolta tra le più belle dell’Umbria. Il mobilio esposto proviene prevalentemente da chiese e conventi locali.

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  • Museo

Fondazione Palazzo Albizzini “Collezione Burri”

Città Di Castello, Umbria

La Fondazione Palazzo Albizzini “Collezione Burri” nasce nel 1978 per volontà dello stesso Alberto Burri che, con una prima donazione, la dotava di trentadue opere. È stata aperta al pubblico nel dicembre 1981 e comprende circa 130 opere dal 1948 al 1989, ordinate cronologicamente in venti sale. Insieme all’altra sede espositiva degli Ex Seccatoi del Tabacco inaugurata nel luglio 1990, che ospita 128 opere dal 1970 al 1993, è la raccolta più esaustiva sull’artista, con opere di altissima qualità selezionate dal pittore stesso. Presso la Fondazione sono allestite: la biblioteca, ricca di materiale relativo all’arte moderna e contemporanea (consultabile su preventiva richiesta scritta da parte di studenti e studiosi), la fototeca, che raccoglie tutta la documentazione riguardante l’opera di Alberto Burri e l’archivio, che conserva un’esauriente bibliografia sull’artista. Secondo le linee espresse dallo Statuto, l’istituzione opera per gestire e conservare l’esposizione permanente delle opere dell’artista e “per promuovere gli studi sull’arte del Maestro e la sua collocazione nel tempo”. Inoltre, le attività della Fondazione prevedono la curatela e la partecipazione a mostre di importanza internazionale con prestiti di opere e rapporti di collaborazione con altre istituzioni nazionali e internazionali.

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Città di Castello, Umbria

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Qualità del servizio, Promozione del Territorio, Identità, Notorietà.

Eventi

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Comune: Montone

Mese di inizio: Novembre

Durata: 3 Giorni

Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco

Enogastronomico

Comune: Città Di Castello

Mese di inizio: Novembre

Durata: 3 Giorni

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Mese di inizio: Novembre

Durata: 3 Giorni

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