Se Roma vale da sola un viaggio, lo si può dire anche la sua provincia, ricchissima di spunti anche là dove le ridotte dimensioni di un Comune non lo farebbero presagire. E’ il caso di Arsoli, borgo arroccato a 470 metri s.l.m. con appena un migliaio di abitanti, custodi di uno dei centro storici più graziosi e meglio conservati della provincia, dominato dalla mole del Castello Massimo. Le prime notizie dell’edificio risalgono al 997 d.C., documento in cui si parlava però di un monastero fortificato alle dipendenze dell’Abbazia di Subiaco. Passato di mano in mano fra varie famiglie aristocratiche, nel 1574 entra in possesso della casata dei Massimo, cui l’acquisto venne consigliato da San Filippo Neri, amico di famiglia. Ai Massimo, che già all’epoca si diceva fossero diretti discendenti della Gens Julia, vale a dire di Giulio Cesare, era consentito tutto, o quasi. Tanto che nel 1670, Fabrizio Massimo realizzò nel maniero una farmacia, un teatro e un mercato, autorizzati niente meno che dal Papa. Diventati marchesi, nel 1686 ospitarono qui Giacomo III re d’Inghilterra, e nel 1938 Umberto di Savoia, futuro re d’Italia. Oggi, il Castello è gestito dal FAI – Fondo Ambiente Italiano e, insieme ai magnifici giardini, è aperto per le visite.

Confinante con Arsoli è Roviano, anch’esso con un Castello e con una storia similare. La fortezza fu infatti realizzata sempre dall’Abbazia di Subiaco, e nei secoli divenne dimora di numerose casate nobiliari, fra cui le più importanti furono senz’altro quella dei Colonna di Sciarra e dei Brancaccio, mentre per un breve periodo, fra il 1872 e il 1902, fu anche in mano ai “vicini di casa”, i Marchesi Massimo. In paese, da notare anche il Ponte Scutonico, risalente al periodo repubblicano dell’Antica Roma, poi restaurato dall’Imperatore Nerva nel 97 d.C. e così rimasto fino a oggi.

E’ invece baronale e dell’XI secolo il Castello di Cineto Romano appartenuto agli Orsini e poi ceduto ai Borghese, padroni di casa fino agli inizi dell’800. Con le mura merlate, ha ancora oggi l’aspetto di austera fortezza medievale ed è cuore del borgo. In circa mezz’ora di passeggiata fra salti d’acqua e fitti boschi, da qui si raggiungono le Cascate di Rioscuro, mentre in località Collelungo, nel 2011 sono stati rinvenuti fortuitamente i resti di una Villa Rustica del III secolo a.C. Un ultimo sontuoso regalo dell’antichità.