Le attività del turista culturale
cultura materiale (città d'arte, siti archeologici, musei)
Castello, vestigia romane, una sessantina di chiese di epoche diverse, parchi naturalistici con itinerari urbani e marini insieme e vita notturna. Cagliari ha davvero tanto da offrire, generosa come chi per secoli ha accolto e respinto culture a seconda del momento storico, ma sempre prendendo spunto e arricchendo il suo substrato sociale e storico. Per rendersi conto di questa miscellanea culturale che permea ancora oggi la città più grande della Sardegna basta visitare la “Cittadella dei Musei”, nel quartiere di Castello. Al suo interno si trovano il Museo Archeologico Nazionale, la Pinacoteca Nazionale, la Collezione delle Cere Anatomiche e il Museo d’arte Siamese.
A pochi passi ci sono i “Giardini Pubblici”, dei primi anni dell’800, che ospitano un gioiello architettonico settecentesco divenuto dal 1928 Galleria d’Arte di Cagliari, con opere di artisti sardi della seconda metà del XX secolo e una collezione etnografica datata tra fine XVIII e prima metà XX secolo. Nel quartiere Marina trova spazio l’Area Archeologica di Sant’Eulalia, 900 mq nel cuore del nucleo medievale, uno dei maggiori esempi di sito urbano aperto al pubblico in Sardegna. Il Museo del Tesoro annesso conserva parte dell’ingente patrimonio di argenti, dipinti, paramenti sacri e opere lignee della chiesa del Santo Sepolcro e della distrutta chiesa di Santa Lucia nella Marina. Sul colle di Tuvixeddu si scopre un altro importante pezzo di antichità, la Necropoli di Tuvixeddu, la più vasta di tutto il bacino del Mediterraneo di epoca fenicio-punica, risalente al VI e III secolo a.C., con tracce di pittura parietale che sembrano attingere alla matrice nord-africana.
Ci si sposta su Viale Sant’Avendrace per scoprire la “Grotta della Vipera”, un ipogeo funerario voluto dal romano Lucio Cassio Filippo in onore di sua moglie, Atilia Pomptilla, tra il I e il II secolo d.C., il cui nome deriva dalla raffigurazione di due serpenti sul frontone.
Si fa un balzo in avanti di svariati secoli con l’Ex ospedale Civile di Cagliari, nel quartiere storico di Stampace, monumentale edificio in stile neoclassico che dal 2007 fa parte dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria. Rimanendo in ambito accademico, si fa notare anche la “Biblioteca Universitaria di Cagliari”, istituita nel 1764, che ebbe come prima sede la Sala Settecentesca al primo piano del Palazzo dell’Università e negli anni successivi acquisì nuovi spazi tra cui la Cappella con volta a botte riccamente affrescata, oggi adibita a sala di conservazione e consultazione del materiale raro.
Fu invece donata all’Università dal Dott. Luigi Piloni Bogliolo dell’Arme la “Collezione Piloni”, composta da circa 900 pezzi fra dipinti, carte geografiche, stampe, vestiario, tappeti, gioielli, rosari e argenteria di tradizione sarda. Frutto di vari lasciti è anche il Museo Diocesano, ospitato nei locali attigui alla Cattedrale di Santa Maria insieme a parte del suo Tesoro.
Si cambia totalmente scenario entrando nel Teatro lirico di Cagliari, progettato negli anni Sessanta per sostituire il vecchio Teatro Civico di Castello, devastato dai bombardamenti del 1943, motivazione che lo accomuna alla nascita del Teatro Massimo, inaugurato nel 1947 per iniziativa di una famiglia cagliaritana, i Merello, proprietari dell’omonimo mulino. L’idea era di creare il primo cineteatro all’aperto, poi chiamato Cinegiardino, con 2500 posti immersi nel verde. Risale invece al 1931 il Teatro delle Saline, costruito, come suggerisce il nome, in prossimità dello Stagno di Molentargiu, proprio per ospitare il dopolavoro dei salinari. Chiuso già nel 1936 per i successivi 50 anni, ha riaperto i battenti nel 1991, conservando però la sua elegante allure Art Nouveau.
Le attività del turista Enogastronomico
Enogastronomia
Si dice sempre che la cucina sarda è più di terra che di mare, per via della lunga tradizione pastorizia della popolazione locale. Vero, ma c’è un angolo dell’isola, a Sud-Ovest, Cagliari per la precisazione, che fa eccezione. La tradizione culinaria cagliaritana comprende infatti molti prodotti di mare, che qui sbarcano direttamente in porto o comunque arrivano al mercato locale in tempi brevissimi.
Restando in tema, qui dal 1879 al 1954 è stata attiva una vera e propria istituzione, il Mercato Vecchio di Largo Carlo Felice, di cui attualmente si possono vedere i resti a lato della Chiesa di S. Agostino. Al suo posto, oggi ci sono i Mercati Civici al Dettaglio, dove si possono comprare tutti i tipi di frutta e verdura, carne, pesci, formaggi, pane. C’è addirittura il servizio micologico per il controllo dei funghi spontanei, oltre a botteghe extrasettore, come il calzolaio, l’arrotino, l’orafo.
Le attività del turista Naturalistico
tur. naturalistico/svago/relax
Di Cagliari si conosce soprattutto la sua anima blu, legata al mare cristallino del Poetto o di Calamosca, ma il capoluogo sardo è anche verde, verdissimo. Si veda per esempio il Parco di Monte Urpinu, a pochi passi dal centro cittadino, il cui nome richiama il termine del dialetto sardo per la parola “volpe”. Rappresenta una delle principali mete per le famiglie, è ideale per un picnic, una passeggiata tra pini e laghetti, per fare fitness outdoor. Flora, fauna e laghi artificiali abitati da cigni, tartarughe e pavoni sono un richiamo irresistibile per tutti i visitatori. Si accede da Via Pietro Leo, oppure da Viale Europa e Via Vidal, dove ha sede anche il Tennis Club Cagliari.
Sono 2.000 le specie vegetali che si possono ammirare all’Orto Botanico, inaugurato nel 1866 sotto la direzione del Prof. Patrizio Gennari dell’Università di Cagliari. Tre le sezioni principali: Piante del Mediterraneo, che comprende quelle endemiche ma anche quelle provenienti da Australia, California e Cile; Piante grasse, circa 1.000 unità di piante coltivate in serra e all’aperto, suddivise fra africane e americane, e Piante tropicali. Per gli appassionati del genere, c’è anche una ricchissima collezione palmizia, estesa per 4.000 mq con circa 60 esemplari di Euphorbia canariensis. A tutto questo si aggiunge il plus archeologico, grazie alla presenza nel parco di cisterne e pozzi di età romana.
Sono invece 1.600 gli ettari del Parco naturale regionale Molentargius-Saline, tra Cagliari e Quartu Sant’Elena, affacciato sul Lungomare Poetto. Creato nel 1999 per tutelare e valorizzare un sito di interesse internazionale in quanto luogo di sosta, svernamento e nidificazione di numerose specie di uccelli acquatici, fra cui i fenicotteri rosa, è stato per questo inserito, già nel1977, nella Convenzione Ramsar. Tutte le escursioni al suo interno sono diverse per difficoltà, lunghezza e modalità. I percorsi liberi consentono di fare lunghe passeggiate, praticare birdwatching o jogging, ma è anche possibile prenotare visite guidate per gruppi a tema floro-faunistico. Presso l’Edificio Sali Scelti è disponibile un servizio di noleggio bici e una stazione di bikesharing.
La Sella del Diavolo, come tutto il promontorio di Sant’Elia, è ricca di piccole grotte, abitate sin dal VI millennio a.C. e nel punto più alto sono state rinvenute tracce di un probabile tempio punico, forse un luogo di culto dedicato ad Astarte. Qui si trova anche una cisterna punica, di forma allungata, dalle notevoli dimensioni: 27 m di lunghezza per 4,5 m di profondità. Non lontana è un’altra cisterna romana, di forma tronco-conica. Secondo la tradizione, il nome del promontorio è dovuto al martirio di Sant’Elia, che sarebbe stato ucciso in questi luoghi, durante le persecuzioni di Diocleziano.
Lungo la costa meridionale dell’isola, tra i comuni di Cagliari, Elmas, Assemini e Capoterra, si sviluppa la Laguna di Santa Gilla. Con una superficie di 15.000 ettari che raggiungono la foce del Fluminimannu e del Rio Cixerri, è tra le più interessanti aree umide dell’Unione Europea, di grande interesse floro-faunistico: fenicotteri rosa, cormorani, aironi hanno fatto della laguna il loro habitat naturale per la riproduzione. Per questo, la laguna è una meta amata dai birdwatcher, che qui possono ammirare circa 70 tipi di uccelli.
Sulla collina ad ovest dell’Anfiteatro romano di Cagliari, con accesso da Viale Merello, si può visitare i’Orto dei Cappuccini, realizzato nel 1595 accanto al primo convento di quest’ordine di tutta la Sardegna. Qui i frati si dedicavano alla coltivazione delle piante officinali, fra resti di antiche cisterne romane che sono ancora oggi visibili, passeggiando su un’area vasta 8.000 mq.
C’è un’ultima tappa da segnare in agenda: le Saline Conti Vecchi, un’immensa area naturalistica e un sito di archeologia industriale all’interno di un impianto tuttora produttivo. Il fascino di un mestiere duro e difficile, eppure indispensabile come quello dei salinari, è raccontato attraverso allestimenti d’epoca, proiezioni immersive e un percorso tra decine di vasche naturali e canali d’acqua, lungo i quali gli avvistamenti di fauna e flora tipiche di questi ambienti sono a ogni passo.
Le attività del turista Spirituale
religioso
Con 60 chiese, 6 cripte e 9 monasteri, Cagliari può dire di avere una densità di luoghi di fede pari a quelle della Terra Santa. Fra le più d’impatto c’è sicuramente la “Chiesa di Bonaria”, che col santuario trecentesco alla sua sinistra, è il tempio cristiano per eccellenza della Sardegna. Davanti alla sua candida facciata si sviluppa una lunga scalinata che conduce fino a su Siccu, uno dei porti turistici di Cagliari. Il complesso ha anche un bellissimo Chiostro di forma rettangolare, con un caratteristico pozzo-cisterna decorato da ornamenti in ferro battuto. Questa cisterna, insieme alle altre esistenti in Convento, forniva acqua alla numerosa comunità di Bonaria. In un’altra cisterna a sinistra del Chiostro, nel luglio del 1968, in occasione della Sagra Estiva di Bonaria, è stato allestito un piccolo Museo.
Domina il quartiere di Castello la Cattedrale di Cagliari, lunga 35 metri, larga 34 e alta 32, costruita in forme gotico-romaniche e nota anche come di Santa Maria. E’ affiancata da una parte da Palazzo Regio, o Viceregio, ex dimora del viceré durante le egemonie aragonese, spagnola e sabauda, e dall’altra dall’antico Palazzo di città.
Sul Colle Bonaria si può invece visitare il “Cimitero Monumentale di Bonaria”, che per la bellezza di alcune tombe è un luogo dedicato a sublimare ogni forma di espressione dell’arte funebre. Inaugurato nel 1829, da allora accoglie le spoglie mortali di personaggi illustri, creando una sorta di Pantheon dell’era contemporanea.
Nel quartiere Marina, sulla Piazza del Santo Sepolcro si trova la Chiesa omonima, nota a partire dal 1564 quando proprio qui venne fondata la confraternita del Santissimo Crocifisso dell’Orazione e della Morte.
SI passa infine nel quartiere medievale di Stampace per ammirare la Chiesa di Sant’ Efisio, sorta intorno al 430 d.C. sul luogo esatto dove pare sia stato martirizzato il santo, oggi trasformato in Cripta.