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Cagliari ha non uno ma ben quattro quatieri storici, forieri ciascuno delle molte tracce lasciate dai vari popoli che qui hanno transitato, in pace e in guerra. Il quartiere Castello è il più in alto, posto su un promontorio a circa 100 metri sul mare, e presenta bastioni chiusi da torri medievali – bellissime quelle dell’Elefante e di San Pancrazio – terrazze e strette vie su cui affacciano eleganti edifici, come Palazzo Regio e Palazzo di Città, oltre alla Cattedrale di Santa Maria. La scalinata del bastione di Saint Remy conduce al quartiere più nuovo, quello di Villanova, le cui mete sono il Chiostro di San Domenico, la Chiesa di San Saturnino e la Basilica di Nostra Signora di Bonaria. Una trilogia architettonica e religiosa che nella Settimana Santa diventa fulcro di un rito cui tutti i cagliaritani sono assai devoti.

Gli altri due quartieri sono il Marina, ai piedi del promontorio del Castello, piacevole con i portici di Via Roma che conducono fino alla bella Chiesa di Sant’Eulalia, con preziosi resti di epoca romana, e il quartiere storico Stampace. Qui si trovano l’Anfiteatro, una delle maggiori testimonianze romane della Sardegna, e l’Orto Botanico, che fra i suoi ficus secolari custodisce antiche cisterne romane e rarissimi esemplari della flora Mediterranea e tropicale. Dunque, numerose le tracce di una Sardegna romana, ma anche del periodo “pre”, come testimoniano i molti reperti del Museo Archeologico Nazionale. Al suo interno trovano spazio anche le sale della Pinacoteca Nazionale, il Museo delle Cere Anatomiche e il Museo di Arte Siamese.

Per conoscere da vicino la Sardegna più antica, bisogna spostarsi appena fuori città, in zona Tuvixeddu, la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo (VI-III secolo a.C.). Dopo arte e storia, si guarda alla natura, immergendosi nel Parco di Molentargius-Saline, habitat dei fenicotteri rosa he da qui sorvolano anche il Poetto, 8 km di morbida sabbia, fiancheggiati da percorso pedonale e pista ciclabile. Più intima è la spiaggia di Calamosca, protetta da due imponenti promontori, a est Capo Sant’Elia, dominato da un antico faro, a ovest l’affascinante Sella del Diavolo, la cui conformazione geomorfologica lo ha reso simbolo della città. Oltre a questo, il rito del tramonto ha altri vari “set”: i Giardini Pubblici, il cosiddetto Terrapieno, il Monte Urpinu, Colle di San Michele e il Parco di Monte Claro.

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Quartiere Marina

Cagliari, Sardegna

5 elementi Cosa fare e vedere

  • Eccellenza Urbana / Centro Storico

Quartiere Villanova

Cagliari, Sardegna

Il quartiere di Villanova è il più recente tra i quattro quartieri storici della città di Cagliari.

I primi abitanti del quartiere furono i contadini del vicino campidano che intrattenevano relazioni commerciali con la città. Villanova nacque quando questi contadini decisero di stabilirsi più vicini a Cagliari, in modo da averne agevolazione nella loro attività.

In origine il quartiere era circondato da orti, vigne e frutteti che a partire dagli anni ’30 del secolo scorso sono stati via via sostituiti dalla parte più recente del quartiere, che oggi si spinge fino al viale Cimitero e alla via Dante, costituita da alti palazzi e da strade vivaci e trafficate che hanno inglobato alcuni monumenti che originariamente sorgevano ai margini dell’abitato.

La visita al quartiere di Villanova è resa ancor più piacevole e interessante proprio da questo particolare mix tra la vivacità della parte nuova e le atmosfere tranquille e quasi “fuori dal tempo” della parte vecchia, che in certi momenti della giornata la fanno sembra quasi un paesino nel cuore della città.

Il quartiere di Villanova offre numerose testimonianze storiche e architettoniche del passato e attrattive culturali. La basilica di San Saturnino è la chiesa più antica della città di Cagliari, in quanto il suo primo impianto risale al V secolo.

Nella parte vecchia del quartiere sono inoltre presenti altri antichi edifici di culto, tra cui ricordiamo la chiesa di San Giacomo e il chiostro e la cripta di San Domenico (purtroppo unici resti della bella chiesa gotico-catalana distrutta durante i bombardamenti del 1943). Villanova è tra l’altro sede delle più antiche confraternite che si occupano delle celebrazioni della Settimana Santa di matrice autenticamente spagnola, con cantori ancora oggi reclutati fra le storiche famiglie originarie originarie del quartiere.

Sempre nella parte più antica del quartiere sono inoltre presenti pregevoli palazzine e villini in stile liberty, tra cui il palazzo Valdes (all’inizio di viale Regina Elena).

Ai confini settentrionali del quartiere di Villanova, al termine del terrapieno di viale Regina Elena, si trova l’oasi verde dei Giardini Pubblici. All’interno di questo piacevole parco, che accoglie numerose specie botaniche autoctone ed esotiche ed è abbellito da fontane e sculture in marmo, si trova la palazzina in stile neoclassico della ex Polveriera, che attualmente ospita la Galleria Comunale d’Arte di Cagliari.

Anche la parte nuova del quartiere di Villanova presenta numerosi elementi di interesse architettonico e storico come l’imponente complesso delle scuole elementari “Alberto Riva”, la palazzina Lixi-Contini, il monumentale edificio in stile eclettico della Legione dei Carabinieri e l’adiacente Parco delle Rimembranze dove si trova il Monumento ai Caduti, in stile razionalista, opera di Ubaldo Badas. Uno dei simboli della rinascita culturale del quartiere è poi l’ex mattatoio di Cagliari (ExMà), oggi centro comunale d’arte e cultura.

Il quartiere di Villanova offre anche interessanti possibilità per lo shopping e il divertimento: la Piazza San Domenico, la Piazza San giacomo, Via salis, la via Garibaldi, la via Sonnino, la via Paoli e la via Alghero offrono una grande varietà di negozi (in particolare di abbigliamento) e in zona sono presenti piacevoli e rinomati locali come bar, caffetterie, ristoranti e pasticcerie.

Nella parte vecchia del quartiere (in particolare in via San Giovanni e dintorni) sono stati aperti numerosi ristorantini, spesso caratterizzati da un’atmosfera intima e dalla particolarità degli antichi edifici che li ospitano, e un gran numero di piccoli e piccolissimi locali che animano la vita notturna della città di Cagliari: il quartiere di Villanova diventa così una delle mete più frequentate nelle serate conviviali di giovani e meno giovani.

Il quartiere di Villanova confina da una parte con il quartiere Marina e dall’altra con il quartiere Bonaria. Nel quartiere si può arrivare con diversi mezzi pubblici e privati nonché a piedi o in bici. Il CTM – è il trasporto pubblico locale dell’area vasta cagliaritana. All’intento del quartiere vi sono 14 formate bus servite da 16 linee diverse che garantiscono l’accessibilità al quartiere da ogni lato.

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  • Eccellenza Urbana / Centro Storico

Quartiere Castello

Cagliari, Sardegna

Castello (Castello di sopra, Casteddu de Susu nella lingua locale) è al centro dei quartieri storici di Stampace, Villanova e Marina e domina la città di Cagliari per la sua posizione sull’omonimo colle calcareo, elevandosi di un centinaio di metri sul mare.
Dopo alterne vicende, il colle venne ceduto nel 1215, dietro minaccia militare, da Benedetta, giudicessa di Càlari, ai Pisani di Ubaldo e Lamberto Visconti.
Approfittando della favorevole pozione geografica, i Pisani lo circondarono di possenti torri e mura bastionate facendone il ‘Castellum Castri de Kaliari’, sede del potere civile, militare e religioso dopo la vittoria nel 1258 sul Giudicato di Càlari e la distruzione e l’abbandono della sua capitale, Santa Igia, posta ai margini dello stagno di Santa Gilla.
Il quartiere di Castello, da quel momento, diventa il centro del potere e dell’aristocrazia, e tale rimase fin quasi ai giorni nostri, vedendo alternarsi prima i Pisani, poi gli Aragonesi che li assediano con l’Infante Alfonso nel 1324 e li espellono nel 1326, e, con l’unificazione della Corona nel 1469, gli Spagnoli: dal 1718. Infine, dopo varie vicissitudini, i Piemontesi, che incorporeranno l’Isola nel sabaudo Regno di Sardegna, e continuando a ospitare fino ai giorni nostri, nel Palazzo Regio di Piazza Palazzo, la Prefettura, il Consiglio della Città Metropolitana e, adiacente, la Cattedrale e l’Arcidiocesi di Cagliari.
Il quartiere, seguendo la conformazione morfologica del colle, si sviluppa su un impianto fusiforme, orientato da sud a nord, alle cui estremità convergono le tre arterie principali di via dei Genovesi, via Lamarmora e via Canelles; nella parte centrale si apre la Piazza Palazzo mentre la Piazza Indipendenza conclude a nord il quartiere.
L’accesso a Castello avviene tutt’ora a Sud attraverso la Porta del Leone e dell’Elefante, nelle omonime torri. A Nord, attraverso le Porte dell’Avanzada, abbattuta nel XX secolo, e di Altamira, le Porta Cristina e di San Pancrazio, nell’omonima torre.
Il quartiere di Castello merita la visita, tanto per la posizione geografica e la magnifica vista che offre verso il Golfo di Cagliari e la piana del Campidano, quanto per la struttura urbanistica, con le strette strade che ospitano piccoli negozi e botteghe artigianali, per gli edifici ordinari che vi si affacciano e per gli importanti esempi di architettura civile, militare e religiosa.
Il ruolo militare del colle di Castello, a partire dall’epoca pisana, è ben sottolineato da importantissime architetture:
Le imponenti mura, di impianto pisano, probabilmente su preesistenze puniche e romane, in bianco calcare, rafforzate dagli Aragonesi e dagli Spagnoli,
Le possenti Torri dell’Elefante, di San Pancrazio e del Leone, quest’ultima incorporata successivamente nel Palazzo Boyl.
Il Regio Arsenale, realizzato dai Piemontesi sulla tenaglia bastionata spagnola progettata da Rocco Capellino, e trasformato negli anni Settanta del XX secolo nella Cittadella dei Musei,
la ex Caserma San Carlo, impropriamente chiamata ‘Ghetto degli ebrei’, realizzata nel 1738 e intitolata al reggente Carlo Emanuele III di Savoia, per il reparto di cavalleria dei Dragoni, ora occupato da abitazioni.
Moltissime le architetture civili, pubbliche e private, tra le quali:
il Bastione di Saint Remy con la Terrazza Umberto I e la Passeggiata coperta, inaugurato nel 1901, vera e propria porta moderna del quartiere che, tramite la sua scalinata monumentale affacciata sulla Piazza Costituzione, collega direttamente Castello al quartiere di Villanova e incorpora gli antichi bastioni della zecca e di Santa Caterina;
il Palazzo Regio, o Viceregio, nella Piazza Palazzo, di primo impianto aragonese e trasformato nel tempo fino all’attuale configurazione di epoca sabauda, attualmente sede della Prefettura e del Consiglio della Città Metropolitana;
il Palazzo di Città, sede del Municipio fino ai primi del Novecento, di impianto aragonese e trasformato nelle forme attuali in epoca sabauda, ora sede di attività museali dopo aver ospitato il Conservatorio di musica;
l’ex-Museo Archeologico, nella Piazza Indipendenza, realizzato trasformando nel 1904 l’edificio della zecca, che, insieme all’adiacente Palazzo delle Seziate, ospita oggi, la Soprintendenza Archeologica;
la Cittadella dei Musei, realizzata negli anni Settanta del XX secolo, in trasformazione del Regio Arsenale, di cui mantiene la Porta, opera di Carlo Pilo Boyl, e ospita l’importantissimo Museo Archeologico Nazionale, il Museo delle cere anatomiche del Susini, il Museo Siamese Stefano Cardu e il Museo Etnografico;
la Porta Cristina, opera neoclassica ottocentesca di Carlo Pilo Boyl, che collega la passeggiata di Buon Cammini con la Piazzetta Arsenale;
il Rettorato dell’Università degli Studi di Cagliari, nell’omonima via Università, realizzato nel 1770’ per volere di Carlo Emanuele III di Savoia dall’ingegnere Saverio Belgrano di Famolasco, e l’annessa Biblioteca Settecentesca;
il Teatro Civico, ubicato affianco del Palazzo Boyl, iniziato da Giuseppe Cominotti e ultimato nel 1836 da Gaetano Cima, semidistrutto durante i bombardamenti del 1943 e ristrutturato recentemente come teatro all’aperto;
l’ex-Collegio gesuitico di Santa Croce, in via Corte d’Appello, trasformato nel XVIII secolo dall’ingegnere piemontese Felice de Vincenti, e adibito prima a Regio Archivio e poi a Corte d’Appello, fino a ospitare oggi il Dipartimento di Architettura dell’Università di Cagliari;
la Scuola elementare di Santa Caterina, prospiciente la Terrazza Umberto I, costruita nel 1907 sull’area del Convento omonimo, parzialmente crollato nel 1747;
il Palazzo Boyl, che prospetta sul quartiere di Marina, opera neoclassica e residenza di Carlo Pilo Boyl, marchese di Putifigari, ultimata nel 1840, incorpora la torre del Leone, erroneamente chiamata dell’Aquila; decorata con le statue delle stagioni, si affaccia, con una magnifica vista sul porto e sul Golfo di Cagliari;
infine una lunga serie di palazzi nobiliari: Brondo Zapata, Cugia, Aymerich, Asquer Zapata, de Magistris, Pes, Delitala, Lostia, Barrago, Sanjust, Pilo Manca, Vulpez.
Numerosi anche gli elementi che compongono l’architettura religiosa:
la Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Cecilia, nella Piazza Palazzo, con il coro poggiato sullo strapiombo verso il quartiere di Villanova. Impostata verso il 1217, in epoca pisana, di cui si conserva l’imponente campanile, e trasformata nel XIV secolo nell’impianto a croce latina che oggi conosciamo fu completata in stile gotico aragonese, ben rappresentato nella cappella della Sacra Spina, nel transetto destro. Successivamente, fino ai primi anni del XVIII secolo, furono eseguiti importanti lavori di ristrutturazione, con la cupola, le cappelle e la facciata barocca ad opera di Pietro Fossati, in sostituzione di quella romanica originaria. Dopo la Prima guerra mondiale, a seguito di lavori di ricerca di quella originaria, la facciata barocca andò perduta e sostituita, nel 1933 dalla attuale, in stile neoromanico, opera di Francesco Giarrizzo. Sotto il presbiterio, la cripta voltata seicentesca, con il santuario dei martiri e il sepolcro di Maria Giuseppina di Savoia. La chiesa ospita il magnifico Pergamo di Guglielmo, proveniente dal Duomo di Pisa.
La sede arcivescovile, compresa tra il Palazzo Regio e la Cattedrale, qui ubicato già in epoca pisana ed edificato assieme alla Cattedrale, più volte rimaneggiato, fino agli anni Trenta del secolo scorso;
la chiesa della Purissima, del 1554, in stile gotico aragonese, incorporata nella palazzata di via Lamarmora;
la chiesa di Santa Lucia e relativo convento, del XV secolo, oggi adibito ad asilo e scuola, nella via Martini;
la chiesa della Madonna della Speranza, cappella gentilizia dei marchesi Aymerich di Laconi, realizzata tra il XV e il XVI secolo, in prossimità della cattedrale;
La chiesa di san Giuseppe Calasanzio, costruita in stile barocco, tra il 1663 e il 1735, e l’annesso convento degli Scolopi;
La basilica di Santa Croce, che sorge nel sito della sinagoga, nella Judaria, area del quartiere che ospitò per lunghissimo tempo, e fino al decreto di espulsione di Filippo e Isabella, la comunità ebraica cagliaritana. La chiesa originaria, probabilmente riconvertita dalla preesistente sinagoga, fu rinnovata e ampliata nel 1551.
Oggi, si accede al quartiere, oltre che attraverso le porte antiche, anche attraverso un sistema di ascensori che lo collegano ai quartieri sottostanti.

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  • Balneare

Spiaggia del Poetto

Cagliari, Sardegna

La spiaggia del Poetto di Cagliari si trova nella costa centro-meridionale della Sardegna. Questa si estende per circa 5 chilometri partendo da una delle attrazioni turistiche naturalistiche più importanti della Città di Cagliari e dell’Hinterland, la Sella del Diavolo sino ad arrivare al litorale di Quartu Sant’Elena dove prende il nome di Poetto di Quartu.

La spiaggia del Poetto nella sua estensione totale è di circa 11 chilometri, che va da Marina Piccola a Margine Rosso di Quartu Sant’Elena.

Il Poetto ospita numerosi stabilimenti balneari accessibili via prenotazione e non. La spiaggia dispone di ampi spazzi che consentono ai vacanzieri non solo di rilassarsi ma anche di divertirsi giocando a beach volley a altro.

Lungo la spiaggia si possono praticare diversi tipi di sport. Come ad esempio il diving center, la scuola di vela, di windsurfing e di kitesurfing. Inoltre, vi è anche il Pony Club. Una scuola che offre lezioni di equitazione federale FISE per tutti i livelli, pensione per i cavalli sportivi e a fine carriera, passeggiate a cavallo, ippoterapia.

Una parte della spiaggia del Poetto è anche Pet Friendly. Si trova di fronte all’ospedale Marino. Un’area dove i migliori amici del uomo possono godersi la spiaggia.

Dalla spiaggia è facilmente raggiungibile un’affascinante riserva naturalistica, il parco di Molentargius, in cui è possibile ammirare numerose specie vegetali e animali, tra cui i meravigliosi fenicotteri rosa che vi nidificano. L’area si può esplorare sia a piedi che in bici, quest’ultimi a noleggio presso il parco o le postazioni di bike sharing presenti in città.

All’inizio della spiaggia vi è il porto di Marina Piccola. Un porticciolo turistico che offre anche servizi di noleggio barche e servizi di ristorazione.

Negli anni il Poetto ha subito un netto cambiamento estetico e strutturale diventando cosi anche una delle destinazioni principali per l’intrattenimento gastronomico e quello serale (vita notturna). Infatti, qui vi sono decine di chioschi (bar, discoteche, ristoranti di alta cucina) dove passare del tempo libero con gli amici e gustare le prelibatezze della cucina sarda.

Lungo la spiaggia, si estende una delle piste ciclabili più frequentate della città che si sviluppa per 9 chilometri tra Cagliari e Quartu. Lungo la pista si snoda un percorso destinato alle attività fisiche di vario genere

Lungo la spiaggia vi sono anche diverse strutture ricettive (Bed & Breakfast, affittacamere, hotel, suites).

Alla Spiaggia si può arrivare con diversi mezzi pubblici e privati. Il CTM – è il trasporto pubblico locale dell’area vasta cagliaritana. Sul lungo mare del Poetto ci sono oltre 10 fermate, praticamente una ogni 100 metri. Ogni fermata presenta una cartina che indica non solo le fermate che seguono ma anche le attrazioni turistiche nelle immediate vicinanze.

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  • Eccellenza Urbana / Centro Storico

Quartiere Stampace

Cagliari, Sardegna

Il quartiere Stampace è uno dei quattro quartieri storici di Cagliari. Risalente all’epoca romana, il quartiere è stato fondato nel XIII sec. dai conquistatori Pisani. In origine era abitato perlopiù da artigiani, artisti e mercanti e, ad oggi, le sue vie sono attraversate da numerosi turisti. Ospita alcuni siti archeologici di estrema importanza, come la necropoli di Tuvixeddu e l’anfiteatro romano.

Stampace è racchiuso tra alcune delle vie più importanti della città: Largo Carlo Felice, via Santa Margherita, viale Buoncammino, Viale Merello, Corso Vittorio Emanuele e viale Trieste.

Il quartiere può essere diviso in due aree:

La parte alta: il suo cuore tranquillo. Tra i vicoletti e le viuzze strette vi si trova la chiesetta di Sant’Efisio, la cui festa è la più importante dell’isola.

La parte bassa: zona ben più vivace, ricca di locali e negozi. Basti pensare al solo Corso Vittorio Emanuele, attorno al quale si trovano alcuni dei ristoranti più apprezzati di Cagliari e una gran varietà di negozi. Qui, troviamo anche Piazza Yenne, da sempre luogo prediletto di incontro di cagliaritani e turisti provenienti da ogni dove. Qui si trova il monumento a Carlo Felice di Savoia, Re di Sardegna.

Tra i luoghi da visitare a Stampace, troviamo la chiesa di San Michele, racchiusa tra le case del quartiere, e alcune delle più importanti testimonianze del periodo romano vissuto dall’isola.

I monumenti storici che si contraddistinguono è l’Anfiteatro romano, è il più importante monumento di età classica esistente oggi in Sardegna. In passato poteva ospitare 10.000 spettatori.

La villa di Tigellio è un’area archeologica risalente al I secolo a.c e abitata fino al VI d.c.

Impossibile, poi, non notare l’imponente facciata neoclassica dell’Ospedale Civile San Giovanni di Dio o il maestoso Palazzo Comunale di Cagliari, dal riconoscibile stile neogotico.

L’Orto Botanico, un’oasi verde nel cuore di Cagliari. Ospita oltre 2000 varietà di specie botaniche e curiose rarità, retaggio della lunga e, spesso travagliata, storia del capoluogo.

Il quartiere è considerato uno dei più accessibili. Nel quartiere vi si può arrivare con diversi mezzi pubblici e privati nonché a piedi o in bici. All’intento del quartiere vi sono circa 10 fermate.

A pochi passi si trovano anche la stazione dei bus urbani ed extraurbani.

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  • Eccellenza Urbana / Centro Storico

Quartiere Marina

Cagliari, Sardegna

Il quartiere di Marina, denominato in passato anche come Lapola o Leapola, è quello dei quattro storici di Cagliari che confina con il mare o, più esattamente, con il porto di Cagliari e, a Nord, con il quartiere di Castello.
Il suo tessuto stradale, a maglia ortogonale, può far pensare a un impianto originario romano, ma l’attuale forma urbana sembra potersi far risalire a un’epoca più recente, anche se il sito era già certamente parte della città punica e romana, che si estendeva lungo la linea di costa (tenditur in longum Caralis, come scriveva Claudiano), probabilmente impostata su una differente maglia viaria.
Importanti tracce della città romana, della cui policentrica disposizione il quartiere di Marina era una delle componenti, forse in forma di castrum fortificato, sono visitabili sotto le chiese di Sant’Eulalia e di Sant’Agostino, come pure rimangono tracce delle coeve opere portuali.
Nei secoli che seguirono la presenza romana, il quartiere fu esposto alla occupazione dei Vandali (fino al 523) e dei Goti (552-553), per tornare sotto l’influenza bizantina. In questo arco di tempo è notevole la fondazione di monasteri e chiese cristiane e l’attività del porto, con funzione più mercantile che militare, con particolare riguardo alla sponda nordafricana.
Proprio la presenza del porto attirò l’attenzione degli Arabi che, dopo ripetute incursioni, conquistarono Cagliari nel 1015 ad opera di Mugâhid e la tennero per brevissimo tempo fino alla sconfitta navale di quest’ultimo da parte della flotta pisano-genovese.
Con la sconfitta araba si riaffermò il potere giudicale su una città ormai isolata e danneggiata da secoli di incursioni, ma sempre più forte si fece l’influenza pisana.
I monaci Vittorini e benedettini intrapresero una forte attività edificatoria e aprirono la strada alla definitiva conquista da parte di Pisa, particolarmente interessata al porto e alla risorsa del sale che costituì una fonte primaria della fortuna finanziaria della Repubblica, e che si concluse definitivamente nel 1258, riportando il baricentro della città dall’insediamento lagunare di Santa Igia all’asse Castello-Marina.
Benché i Pisani utilizzassero più di uno scalo lungo la costa cagliaritana, in questo periodo si afferma il ruolo centrale del porto di Marina, ben guardato dalla torre di Lapola o La Pola e ormai fortificato. Il quartiere, pur essendo una appendice di Castello, comincia ad assumere la forma attuale, fortificato ai margini, incentrato intorno alle sue chiese e fervono le attività mercantili.
Con la conquista aragonese, completata nel 1326, la Marina, pur attraverso varie vicissitudini – incendi e incursioni militari degli Arborea – si consolida come centro di commerci in relazione con il porto. Il tessuto edificato, con le strade principali orientate da Nord a Sud, si infittisce, si arricchisce di edifici religiosi e viene intrapresa una ristrutturazione delle fortificazioni, compresi gli imponenti bastioni (di Sant’Agostino, della Darsena, di Sant’Elmo, del Monserrato), la darsena e il muro di cortina del porto, opere che proseguiranno sotto la Corona di Spagna fino all’esecuzione dei grandi progetti cinquecenteschi di Palearo Fratino e seicenteschi. Un impianto che si manterrà praticamente immutato anche con il passaggio dell’Isola ai Savoia e fino ai piani regolatori della seconda metà del XIX secolo, ad opera di Gaetano Cima e di Giuseppe Costa, che apriranno progressivamente il quartiere tanto verso il mare che verso gli altri quartieri e sanciranno lo smuramento e la realizzazione di importanti opere come i mercati del Largo Carlo Felice, sostituiti da edifici bancari nel secondo dopoguerra, e il teatro Politeama.
Con l’affermarsi della città borghese, lo spiazzo un tempo alle spalle del muro del porto, ormai demolito, diventerà la via Roma, arteria principale cittadina, con la sua palazzata signorile porticata, e rivolta verso il porto che si completerà solo in pieno Novecento, con la realizzazione del Palazzo del Consiglio Regionale.
Oggi, con la realizzazione verso Ponente del Porto industriale, il porto vecchio ha perso parte della sua importanza commerciale e in buona parte è dedicato al diporto oltre a costituire una frequentata passeggiata urbana. Il quartiere è animato da ristoranti e attività commerciali multietniche, mentre mantiene sui margini (via Manno a Nord , Largo Carlo Felice a Ovest e via Roma a Sud) il ruolo di centro commerciale naturale.
Molti gli edifici religiosi:
• La chiesa di Sant’Eulalia, al centro della Marina, che prospetta un ampio sagrato a cui si accede con una scalinata, edificata, come il campanile, in stile gotico-aragonese alla fine del XIV secolo, probabilmente sul sito della torre di Lapola e sulla chiesa pisana di Santa Maria del Porto, che già nella modifica della dedicazione simboleggia il passaggio dalla dominazione pisana a quella aragonese; dall’annesso museo del Tesoro di Sant’Eulalia si accede ad importanti scavi che hanno riportato alla luce un ampio tratto di strada lastricata romana e medioevale, con vari edifici coevi, visitabili dal pubblico;
• La chiesa del Santo Sepolcro, di dubbia fondazione da parte dell’ordine templare ma le cui notizie certe risalgono al XVI secolo con la costituzione della Confraternita del Santissimo Crocefisso dell’Orazione e della Morte, si erge su un’area anticamente destinata a luogo di sepoltura; orientata parallelamente alla piazza antistante, vi si accede da un portale sul fianco destro, di gusto neoclassico; sottostante, la cripta voltata ipogea, con varie sepolture;
• La chiesa di Sant’Antonio Abate, edificata e consacrata nel 1723 nelle forme attuali dall’Ordine degli Spedalieri di San Giovanni di Dio, presenta sulla via Manno, sulla quale si affaccia con un elegante portale, una imponente cupola impostata sulla pianta ottagonale dell’edificio; l’annesso omonimo portico conduce attraverso una ripida scalinata alla Piazza San Sepolcro;
• la chiesa di Santa Rosalia, costruita alla fine del XVII secolo in ampliamento del preesistente oratorio quattrocentesco, ristrutturata in stile barocco piemontese ai primi del XVIII secolo, con l’annesso convento, che poggia sull’arco del Portico della via Principe Amedeo; ospita la tomba di San Salvatore da Horta;
• la chiesa di Sant’Agostino, progettata con pianta a croce greca da Palearo Fratino, prospetta sulla via Baylle con una semplice facciata con portale di gusto rinascimentale; edificata nel corso dei lavori di ristrutturazione delle mura di Marina da parte di Filippo II di Spagna, sopra la chiesa e il convento agostiniani che poggiavano sulle mura occidentali; recenti lavori di scavo hanno portato alla luce preesistenze romane e medioevali;
• il settecentesco Oratorio di N.Signora d’Itria e Asilo della Marina;
• la chiesa della Vergine della Pietà, annessa al convento delle Cappuccine, edificata nei primi anni del XVIII secolo al margine della Marina e sottostante il quartiere di Castello, nel luogo destinato all’esecuzione dei supplizi;
• la chiesa barocca di San Francesco di Paola, caratterizzata dalla facciata di stile neoclassico completata nel 1932, applicata per allineare alla palazzata porticata di via Roma la chiesa seicentesca dei frati dell’Ordine dei Minimi.
Tra le architetture civili:
• il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele, nella via Manno, ottocentesco, originariamente sede del Collegio dei Nobili, dal 1861 ospita il succitato convitto;
• l’Auditorium comunale e l’ex-Liceo Artistico Statale, in piazza Dettori, realizzati dopo varie vicissitudini e utilizzazioni con la ristrutturazione della chiesa sconsacrata e del collegio di Santa Teresa, casa professa della Compagnia di Gesù, edificata nel XVII secolo;
• l’ex-Albergo La Scala di Ferro, costruito in stile neogotico sul bastione di N.Signora di Monserrato, trasformazione dello Stabilimento balneare Cerruti, inaugurato nel 1859, ospitò figure illustri quali lo scrittore David Herbert Lawrence e l’attore Antonio de Curtis; ristrutturato negli anni Novanta del XX secolo, ha ospitato gli uffici della Prefettura; durante i lavori di ristrutturazione emersero nel sottosuolo gli importanti resti della necropoli romana, resi visitabili;
• la sede cagliaritana della Fondazione di Sardegna, dalla completa ristrutturazione dell’ex-sede della Cassa Ademprivile; ospita una importante collezione di arte sarda;
• il Palazzo del Consiglio Regionale della Sardegna, costruito negli anni Ottanta, che completa la palazzata di via Roma e prospetta sul porto;
• il Palazzo della Rinascente, completato nel 1930 su progetto di gusto eclettico di Federico Rampazzini, sul sito che ospitava il capannone del popolare cinema Iris; ristrutturato negli anni Settanta del XX secolo;
• le strutture superstiti del Mercato Vecchio, progettato nel 1879 da Enrico Melis, allievo di Gaetano Cima, quasi totalmente demolito per realizzare la sede della Banca d’Italia e della Banca Nazionale del Lavoro;
• l’ex-Hotel du Progres, nella via Baylle, albergo ottocentesco che ospitò Honoré Balzac, oggi ristrutturato con destinazione residenziale
• i palazzi ottocenteschi e novecenteschi della via Roma: Magnini, Putzu-Spano, Garzia-Vivanet, Leone-Manca, Devoto, Vascellari-Beretta, Ravenna, INA;
• i palazzi del viale Regina Margherita: Saggiante, Mazza, Canepa.

Il quartiere di Marina ha conosciuto, negli ultimi anni, un forte sviluppo turistico, a conseguenza del movimento dei viaggi low-cost e croceristico, con un vivace fiorire di strutture ricettive extra alberghiere, negozi, caffè e ristoranti e una forte presenza multietnica. Si ipotizza una ristrutturazione del traffico veicolare della via Roma che ne consenta la trasformazione in una grande piazza che connetta il quartiere con il porto.

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Quartiere Villanova

Cagliari, Sardegna

Il quartiere di Villanova è il più recente tra i quattro quartieri storici della città di Cagliari.

I primi abitanti del quartiere furono i contadini del vicino campidano che intrattenevano relazioni commerciali con la città. Villanova nacque quando questi contadini decisero di stabilirsi più vicini a Cagliari, in modo da averne agevolazione nella loro attività.

In origine il quartiere era circondato da orti, vigne e frutteti che a partire dagli anni ’30 del secolo scorso sono stati via via sostituiti dalla parte più recente del quartiere, che oggi si spinge fino al viale Cimitero e alla via Dante, costituita da alti palazzi e da strade vivaci e trafficate che hanno inglobato alcuni monumenti che originariamente sorgevano ai margini dell’abitato.

La visita al quartiere di Villanova è resa ancor più piacevole e interessante proprio da questo particolare mix tra la vivacità della parte nuova e le atmosfere tranquille e quasi “fuori dal tempo” della parte vecchia, che in certi momenti della giornata la fanno sembra quasi un paesino nel cuore della città.

Il quartiere di Villanova offre numerose testimonianze storiche e architettoniche del passato e attrattive culturali. La basilica di San Saturnino è la chiesa più antica della città di Cagliari, in quanto il suo primo impianto risale al V secolo.

Nella parte vecchia del quartiere sono inoltre presenti altri antichi edifici di culto, tra cui ricordiamo la chiesa di San Giacomo e il chiostro e la cripta di San Domenico (purtroppo unici resti della bella chiesa gotico-catalana distrutta durante i bombardamenti del 1943). Villanova è tra l’altro sede delle più antiche confraternite che si occupano delle celebrazioni della Settimana Santa di matrice autenticamente spagnola, con cantori ancora oggi reclutati fra le storiche famiglie originarie originarie del quartiere.

Sempre nella parte più antica del quartiere sono inoltre presenti pregevoli palazzine e villini in stile liberty, tra cui il palazzo Valdes (all’inizio di viale Regina Elena).

Ai confini settentrionali del quartiere di Villanova, al termine del terrapieno di viale Regina Elena, si trova l’oasi verde dei Giardini Pubblici. All’interno di questo piacevole parco, che accoglie numerose specie botaniche autoctone ed esotiche ed è abbellito da fontane e sculture in marmo, si trova la palazzina in stile neoclassico della ex Polveriera, che attualmente ospita la Galleria Comunale d’Arte di Cagliari.

Anche la parte nuova del quartiere di Villanova presenta numerosi elementi di interesse architettonico e storico come l’imponente complesso delle scuole elementari “Alberto Riva”, la palazzina Lixi-Contini, il monumentale edificio in stile eclettico della Legione dei Carabinieri e l’adiacente Parco delle Rimembranze dove si trova il Monumento ai Caduti, in stile razionalista, opera di Ubaldo Badas. Uno dei simboli della rinascita culturale del quartiere è poi l’ex mattatoio di Cagliari (ExMà), oggi centro comunale d’arte e cultura.

Il quartiere di Villanova offre anche interessanti possibilità per lo shopping e il divertimento: la Piazza San Domenico, la Piazza San giacomo, Via salis, la via Garibaldi, la via Sonnino, la via Paoli e la via Alghero offrono una grande varietà di negozi (in particolare di abbigliamento) e in zona sono presenti piacevoli e rinomati locali come bar, caffetterie, ristoranti e pasticcerie.

Nella parte vecchia del quartiere (in particolare in via San Giovanni e dintorni) sono stati aperti numerosi ristorantini, spesso caratterizzati da un’atmosfera intima e dalla particolarità degli antichi edifici che li ospitano, e un gran numero di piccoli e piccolissimi locali che animano la vita notturna della città di Cagliari: il quartiere di Villanova diventa così una delle mete più frequentate nelle serate conviviali di giovani e meno giovani.

Il quartiere di Villanova confina da una parte con il quartiere Marina e dall’altra con il quartiere Bonaria. Nel quartiere si può arrivare con diversi mezzi pubblici e privati nonché a piedi o in bici. Il CTM – è il trasporto pubblico locale dell’area vasta cagliaritana. All’intento del quartiere vi sono 14 formate bus servite da 16 linee diverse che garantiscono l’accessibilità al quartiere da ogni lato.

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  • Eccellenza Urbana / Centro Storico

Quartiere Castello

Cagliari, Sardegna

Castello (Castello di sopra, Casteddu de Susu nella lingua locale) è al centro dei quartieri storici di Stampace, Villanova e Marina e domina la città di Cagliari per la sua posizione sull’omonimo colle calcareo, elevandosi di un centinaio di metri sul mare.
Dopo alterne vicende, il colle venne ceduto nel 1215, dietro minaccia militare, da Benedetta, giudicessa di Càlari, ai Pisani di Ubaldo e Lamberto Visconti.
Approfittando della favorevole pozione geografica, i Pisani lo circondarono di possenti torri e mura bastionate facendone il ‘Castellum Castri de Kaliari’, sede del potere civile, militare e religioso dopo la vittoria nel 1258 sul Giudicato di Càlari e la distruzione e l’abbandono della sua capitale, Santa Igia, posta ai margini dello stagno di Santa Gilla.
Il quartiere di Castello, da quel momento, diventa il centro del potere e dell’aristocrazia, e tale rimase fin quasi ai giorni nostri, vedendo alternarsi prima i Pisani, poi gli Aragonesi che li assediano con l’Infante Alfonso nel 1324 e li espellono nel 1326, e, con l’unificazione della Corona nel 1469, gli Spagnoli: dal 1718. Infine, dopo varie vicissitudini, i Piemontesi, che incorporeranno l’Isola nel sabaudo Regno di Sardegna, e continuando a ospitare fino ai giorni nostri, nel Palazzo Regio di Piazza Palazzo, la Prefettura, il Consiglio della Città Metropolitana e, adiacente, la Cattedrale e l’Arcidiocesi di Cagliari.
Il quartiere, seguendo la conformazione morfologica del colle, si sviluppa su un impianto fusiforme, orientato da sud a nord, alle cui estremità convergono le tre arterie principali di via dei Genovesi, via Lamarmora e via Canelles; nella parte centrale si apre la Piazza Palazzo mentre la Piazza Indipendenza conclude a nord il quartiere.
L’accesso a Castello avviene tutt’ora a Sud attraverso la Porta del Leone e dell’Elefante, nelle omonime torri. A Nord, attraverso le Porte dell’Avanzada, abbattuta nel XX secolo, e di Altamira, le Porta Cristina e di San Pancrazio, nell’omonima torre.
Il quartiere di Castello merita la visita, tanto per la posizione geografica e la magnifica vista che offre verso il Golfo di Cagliari e la piana del Campidano, quanto per la struttura urbanistica, con le strette strade che ospitano piccoli negozi e botteghe artigianali, per gli edifici ordinari che vi si affacciano e per gli importanti esempi di architettura civile, militare e religiosa.
Il ruolo militare del colle di Castello, a partire dall’epoca pisana, è ben sottolineato da importantissime architetture:
Le imponenti mura, di impianto pisano, probabilmente su preesistenze puniche e romane, in bianco calcare, rafforzate dagli Aragonesi e dagli Spagnoli,
Le possenti Torri dell’Elefante, di San Pancrazio e del Leone, quest’ultima incorporata successivamente nel Palazzo Boyl.
Il Regio Arsenale, realizzato dai Piemontesi sulla tenaglia bastionata spagnola progettata da Rocco Capellino, e trasformato negli anni Settanta del XX secolo nella Cittadella dei Musei,
la ex Caserma San Carlo, impropriamente chiamata ‘Ghetto degli ebrei’, realizzata nel 1738 e intitolata al reggente Carlo Emanuele III di Savoia, per il reparto di cavalleria dei Dragoni, ora occupato da abitazioni.
Moltissime le architetture civili, pubbliche e private, tra le quali:
il Bastione di Saint Remy con la Terrazza Umberto I e la Passeggiata coperta, inaugurato nel 1901, vera e propria porta moderna del quartiere che, tramite la sua scalinata monumentale affacciata sulla Piazza Costituzione, collega direttamente Castello al quartiere di Villanova e incorpora gli antichi bastioni della zecca e di Santa Caterina;
il Palazzo Regio, o Viceregio, nella Piazza Palazzo, di primo impianto aragonese e trasformato nel tempo fino all’attuale configurazione di epoca sabauda, attualmente sede della Prefettura e del Consiglio della Città Metropolitana;
il Palazzo di Città, sede del Municipio fino ai primi del Novecento, di impianto aragonese e trasformato nelle forme attuali in epoca sabauda, ora sede di attività museali dopo aver ospitato il Conservatorio di musica;
l’ex-Museo Archeologico, nella Piazza Indipendenza, realizzato trasformando nel 1904 l’edificio della zecca, che, insieme all’adiacente Palazzo delle Seziate, ospita oggi, la Soprintendenza Archeologica;
la Cittadella dei Musei, realizzata negli anni Settanta del XX secolo, in trasformazione del Regio Arsenale, di cui mantiene la Porta, opera di Carlo Pilo Boyl, e ospita l’importantissimo Museo Archeologico Nazionale, il Museo delle cere anatomiche del Susini, il Museo Siamese Stefano Cardu e il Museo Etnografico;
la Porta Cristina, opera neoclassica ottocentesca di Carlo Pilo Boyl, che collega la passeggiata di Buon Cammini con la Piazzetta Arsenale;
il Rettorato dell’Università degli Studi di Cagliari, nell’omonima via Università, realizzato nel 1770’ per volere di Carlo Emanuele III di Savoia dall’ingegnere Saverio Belgrano di Famolasco, e l’annessa Biblioteca Settecentesca;
il Teatro Civico, ubicato affianco del Palazzo Boyl, iniziato da Giuseppe Cominotti e ultimato nel 1836 da Gaetano Cima, semidistrutto durante i bombardamenti del 1943 e ristrutturato recentemente come teatro all’aperto;
l’ex-Collegio gesuitico di Santa Croce, in via Corte d’Appello, trasformato nel XVIII secolo dall’ingegnere piemontese Felice de Vincenti, e adibito prima a Regio Archivio e poi a Corte d’Appello, fino a ospitare oggi il Dipartimento di Architettura dell’Università di Cagliari;
la Scuola elementare di Santa Caterina, prospiciente la Terrazza Umberto I, costruita nel 1907 sull’area del Convento omonimo, parzialmente crollato nel 1747;
il Palazzo Boyl, che prospetta sul quartiere di Marina, opera neoclassica e residenza di Carlo Pilo Boyl, marchese di Putifigari, ultimata nel 1840, incorpora la torre del Leone, erroneamente chiamata dell’Aquila; decorata con le statue delle stagioni, si affaccia, con una magnifica vista sul porto e sul Golfo di Cagliari;
infine una lunga serie di palazzi nobiliari: Brondo Zapata, Cugia, Aymerich, Asquer Zapata, de Magistris, Pes, Delitala, Lostia, Barrago, Sanjust, Pilo Manca, Vulpez.
Numerosi anche gli elementi che compongono l’architettura religiosa:
la Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Cecilia, nella Piazza Palazzo, con il coro poggiato sullo strapiombo verso il quartiere di Villanova. Impostata verso il 1217, in epoca pisana, di cui si conserva l’imponente campanile, e trasformata nel XIV secolo nell’impianto a croce latina che oggi conosciamo fu completata in stile gotico aragonese, ben rappresentato nella cappella della Sacra Spina, nel transetto destro. Successivamente, fino ai primi anni del XVIII secolo, furono eseguiti importanti lavori di ristrutturazione, con la cupola, le cappelle e la facciata barocca ad opera di Pietro Fossati, in sostituzione di quella romanica originaria. Dopo la Prima guerra mondiale, a seguito di lavori di ricerca di quella originaria, la facciata barocca andò perduta e sostituita, nel 1933 dalla attuale, in stile neoromanico, opera di Francesco Giarrizzo. Sotto il presbiterio, la cripta voltata seicentesca, con il santuario dei martiri e il sepolcro di Maria Giuseppina di Savoia. La chiesa ospita il magnifico Pergamo di Guglielmo, proveniente dal Duomo di Pisa.
La sede arcivescovile, compresa tra il Palazzo Regio e la Cattedrale, qui ubicato già in epoca pisana ed edificato assieme alla Cattedrale, più volte rimaneggiato, fino agli anni Trenta del secolo scorso;
la chiesa della Purissima, del 1554, in stile gotico aragonese, incorporata nella palazzata di via Lamarmora;
la chiesa di Santa Lucia e relativo convento, del XV secolo, oggi adibito ad asilo e scuola, nella via Martini;
la chiesa della Madonna della Speranza, cappella gentilizia dei marchesi Aymerich di Laconi, realizzata tra il XV e il XVI secolo, in prossimità della cattedrale;
La chiesa di san Giuseppe Calasanzio, costruita in stile barocco, tra il 1663 e il 1735, e l’annesso convento degli Scolopi;
La basilica di Santa Croce, che sorge nel sito della sinagoga, nella Judaria, area del quartiere che ospitò per lunghissimo tempo, e fino al decreto di espulsione di Filippo e Isabella, la comunità ebraica cagliaritana. La chiesa originaria, probabilmente riconvertita dalla preesistente sinagoga, fu rinnovata e ampliata nel 1551.
Oggi, si accede al quartiere, oltre che attraverso le porte antiche, anche attraverso un sistema di ascensori che lo collegano ai quartieri sottostanti.

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  • Balneare

Spiaggia del Poetto

Cagliari, Sardegna

La spiaggia del Poetto di Cagliari si trova nella costa centro-meridionale della Sardegna. Questa si estende per circa 5 chilometri partendo da una delle attrazioni turistiche naturalistiche più importanti della Città di Cagliari e dell’Hinterland, la Sella del Diavolo sino ad arrivare al litorale di Quartu Sant’Elena dove prende il nome di Poetto di Quartu.

La spiaggia del Poetto nella sua estensione totale è di circa 11 chilometri, che va da Marina Piccola a Margine Rosso di Quartu Sant’Elena.

Il Poetto ospita numerosi stabilimenti balneari accessibili via prenotazione e non. La spiaggia dispone di ampi spazzi che consentono ai vacanzieri non solo di rilassarsi ma anche di divertirsi giocando a beach volley a altro.

Lungo la spiaggia si possono praticare diversi tipi di sport. Come ad esempio il diving center, la scuola di vela, di windsurfing e di kitesurfing. Inoltre, vi è anche il Pony Club. Una scuola che offre lezioni di equitazione federale FISE per tutti i livelli, pensione per i cavalli sportivi e a fine carriera, passeggiate a cavallo, ippoterapia.

Una parte della spiaggia del Poetto è anche Pet Friendly. Si trova di fronte all’ospedale Marino. Un’area dove i migliori amici del uomo possono godersi la spiaggia.

Dalla spiaggia è facilmente raggiungibile un’affascinante riserva naturalistica, il parco di Molentargius, in cui è possibile ammirare numerose specie vegetali e animali, tra cui i meravigliosi fenicotteri rosa che vi nidificano. L’area si può esplorare sia a piedi che in bici, quest’ultimi a noleggio presso il parco o le postazioni di bike sharing presenti in città.

All’inizio della spiaggia vi è il porto di Marina Piccola. Un porticciolo turistico che offre anche servizi di noleggio barche e servizi di ristorazione.

Negli anni il Poetto ha subito un netto cambiamento estetico e strutturale diventando cosi anche una delle destinazioni principali per l’intrattenimento gastronomico e quello serale (vita notturna). Infatti, qui vi sono decine di chioschi (bar, discoteche, ristoranti di alta cucina) dove passare del tempo libero con gli amici e gustare le prelibatezze della cucina sarda.

Lungo la spiaggia, si estende una delle piste ciclabili più frequentate della città che si sviluppa per 9 chilometri tra Cagliari e Quartu. Lungo la pista si snoda un percorso destinato alle attività fisiche di vario genere

Lungo la spiaggia vi sono anche diverse strutture ricettive (Bed & Breakfast, affittacamere, hotel, suites).

Alla Spiaggia si può arrivare con diversi mezzi pubblici e privati. Il CTM – è il trasporto pubblico locale dell’area vasta cagliaritana. Sul lungo mare del Poetto ci sono oltre 10 fermate, praticamente una ogni 100 metri. Ogni fermata presenta una cartina che indica non solo le fermate che seguono ma anche le attrazioni turistiche nelle immediate vicinanze.

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Quartiere Stampace

Cagliari, Sardegna

Il quartiere Stampace è uno dei quattro quartieri storici di Cagliari. Risalente all’epoca romana, il quartiere è stato fondato nel XIII sec. dai conquistatori Pisani. In origine era abitato perlopiù da artigiani, artisti e mercanti e, ad oggi, le sue vie sono attraversate da numerosi turisti. Ospita alcuni siti archeologici di estrema importanza, come la necropoli di Tuvixeddu e l’anfiteatro romano.

Stampace è racchiuso tra alcune delle vie più importanti della città: Largo Carlo Felice, via Santa Margherita, viale Buoncammino, Viale Merello, Corso Vittorio Emanuele e viale Trieste.

Il quartiere può essere diviso in due aree:

La parte alta: il suo cuore tranquillo. Tra i vicoletti e le viuzze strette vi si trova la chiesetta di Sant’Efisio, la cui festa è la più importante dell’isola.

La parte bassa: zona ben più vivace, ricca di locali e negozi. Basti pensare al solo Corso Vittorio Emanuele, attorno al quale si trovano alcuni dei ristoranti più apprezzati di Cagliari e una gran varietà di negozi. Qui, troviamo anche Piazza Yenne, da sempre luogo prediletto di incontro di cagliaritani e turisti provenienti da ogni dove. Qui si trova il monumento a Carlo Felice di Savoia, Re di Sardegna.

Tra i luoghi da visitare a Stampace, troviamo la chiesa di San Michele, racchiusa tra le case del quartiere, e alcune delle più importanti testimonianze del periodo romano vissuto dall’isola.

I monumenti storici che si contraddistinguono è l’Anfiteatro romano, è il più importante monumento di età classica esistente oggi in Sardegna. In passato poteva ospitare 10.000 spettatori.

La villa di Tigellio è un’area archeologica risalente al I secolo a.c e abitata fino al VI d.c.

Impossibile, poi, non notare l’imponente facciata neoclassica dell’Ospedale Civile San Giovanni di Dio o il maestoso Palazzo Comunale di Cagliari, dal riconoscibile stile neogotico.

L’Orto Botanico, un’oasi verde nel cuore di Cagliari. Ospita oltre 2000 varietà di specie botaniche e curiose rarità, retaggio della lunga e, spesso travagliata, storia del capoluogo.

Il quartiere è considerato uno dei più accessibili. Nel quartiere vi si può arrivare con diversi mezzi pubblici e privati nonché a piedi o in bici. All’intento del quartiere vi sono circa 10 fermate.

A pochi passi si trovano anche la stazione dei bus urbani ed extraurbani.

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  • Eccellenza Urbana / Centro Storico

Quartiere Marina

Cagliari, Sardegna

Il quartiere di Marina, denominato in passato anche come Lapola o Leapola, è quello dei quattro storici di Cagliari che confina con il mare o, più esattamente, con il porto di Cagliari e, a Nord, con il quartiere di Castello.
Il suo tessuto stradale, a maglia ortogonale, può far pensare a un impianto originario romano, ma l’attuale forma urbana sembra potersi far risalire a un’epoca più recente, anche se il sito era già certamente parte della città punica e romana, che si estendeva lungo la linea di costa (tenditur in longum Caralis, come scriveva Claudiano), probabilmente impostata su una differente maglia viaria.
Importanti tracce della città romana, della cui policentrica disposizione il quartiere di Marina era una delle componenti, forse in forma di castrum fortificato, sono visitabili sotto le chiese di Sant’Eulalia e di Sant’Agostino, come pure rimangono tracce delle coeve opere portuali.
Nei secoli che seguirono la presenza romana, il quartiere fu esposto alla occupazione dei Vandali (fino al 523) e dei Goti (552-553), per tornare sotto l’influenza bizantina. In questo arco di tempo è notevole la fondazione di monasteri e chiese cristiane e l’attività del porto, con funzione più mercantile che militare, con particolare riguardo alla sponda nordafricana.
Proprio la presenza del porto attirò l’attenzione degli Arabi che, dopo ripetute incursioni, conquistarono Cagliari nel 1015 ad opera di Mugâhid e la tennero per brevissimo tempo fino alla sconfitta navale di quest’ultimo da parte della flotta pisano-genovese.
Con la sconfitta araba si riaffermò il potere giudicale su una città ormai isolata e danneggiata da secoli di incursioni, ma sempre più forte si fece l’influenza pisana.
I monaci Vittorini e benedettini intrapresero una forte attività edificatoria e aprirono la strada alla definitiva conquista da parte di Pisa, particolarmente interessata al porto e alla risorsa del sale che costituì una fonte primaria della fortuna finanziaria della Repubblica, e che si concluse definitivamente nel 1258, riportando il baricentro della città dall’insediamento lagunare di Santa Igia all’asse Castello-Marina.
Benché i Pisani utilizzassero più di uno scalo lungo la costa cagliaritana, in questo periodo si afferma il ruolo centrale del porto di Marina, ben guardato dalla torre di Lapola o La Pola e ormai fortificato. Il quartiere, pur essendo una appendice di Castello, comincia ad assumere la forma attuale, fortificato ai margini, incentrato intorno alle sue chiese e fervono le attività mercantili.
Con la conquista aragonese, completata nel 1326, la Marina, pur attraverso varie vicissitudini – incendi e incursioni militari degli Arborea – si consolida come centro di commerci in relazione con il porto. Il tessuto edificato, con le strade principali orientate da Nord a Sud, si infittisce, si arricchisce di edifici religiosi e viene intrapresa una ristrutturazione delle fortificazioni, compresi gli imponenti bastioni (di Sant’Agostino, della Darsena, di Sant’Elmo, del Monserrato), la darsena e il muro di cortina del porto, opere che proseguiranno sotto la Corona di Spagna fino all’esecuzione dei grandi progetti cinquecenteschi di Palearo Fratino e seicenteschi. Un impianto che si manterrà praticamente immutato anche con il passaggio dell’Isola ai Savoia e fino ai piani regolatori della seconda metà del XIX secolo, ad opera di Gaetano Cima e di Giuseppe Costa, che apriranno progressivamente il quartiere tanto verso il mare che verso gli altri quartieri e sanciranno lo smuramento e la realizzazione di importanti opere come i mercati del Largo Carlo Felice, sostituiti da edifici bancari nel secondo dopoguerra, e il teatro Politeama.
Con l’affermarsi della città borghese, lo spiazzo un tempo alle spalle del muro del porto, ormai demolito, diventerà la via Roma, arteria principale cittadina, con la sua palazzata signorile porticata, e rivolta verso il porto che si completerà solo in pieno Novecento, con la realizzazione del Palazzo del Consiglio Regionale.
Oggi, con la realizzazione verso Ponente del Porto industriale, il porto vecchio ha perso parte della sua importanza commerciale e in buona parte è dedicato al diporto oltre a costituire una frequentata passeggiata urbana. Il quartiere è animato da ristoranti e attività commerciali multietniche, mentre mantiene sui margini (via Manno a Nord , Largo Carlo Felice a Ovest e via Roma a Sud) il ruolo di centro commerciale naturale.
Molti gli edifici religiosi:
• La chiesa di Sant’Eulalia, al centro della Marina, che prospetta un ampio sagrato a cui si accede con una scalinata, edificata, come il campanile, in stile gotico-aragonese alla fine del XIV secolo, probabilmente sul sito della torre di Lapola e sulla chiesa pisana di Santa Maria del Porto, che già nella modifica della dedicazione simboleggia il passaggio dalla dominazione pisana a quella aragonese; dall’annesso museo del Tesoro di Sant’Eulalia si accede ad importanti scavi che hanno riportato alla luce un ampio tratto di strada lastricata romana e medioevale, con vari edifici coevi, visitabili dal pubblico;
• La chiesa del Santo Sepolcro, di dubbia fondazione da parte dell’ordine templare ma le cui notizie certe risalgono al XVI secolo con la costituzione della Confraternita del Santissimo Crocefisso dell’Orazione e della Morte, si erge su un’area anticamente destinata a luogo di sepoltura; orientata parallelamente alla piazza antistante, vi si accede da un portale sul fianco destro, di gusto neoclassico; sottostante, la cripta voltata ipogea, con varie sepolture;
• La chiesa di Sant’Antonio Abate, edificata e consacrata nel 1723 nelle forme attuali dall’Ordine degli Spedalieri di San Giovanni di Dio, presenta sulla via Manno, sulla quale si affaccia con un elegante portale, una imponente cupola impostata sulla pianta ottagonale dell’edificio; l’annesso omonimo portico conduce attraverso una ripida scalinata alla Piazza San Sepolcro;
• la chiesa di Santa Rosalia, costruita alla fine del XVII secolo in ampliamento del preesistente oratorio quattrocentesco, ristrutturata in stile barocco piemontese ai primi del XVIII secolo, con l’annesso convento, che poggia sull’arco del Portico della via Principe Amedeo; ospita la tomba di San Salvatore da Horta;
• la chiesa di Sant’Agostino, progettata con pianta a croce greca da Palearo Fratino, prospetta sulla via Baylle con una semplice facciata con portale di gusto rinascimentale; edificata nel corso dei lavori di ristrutturazione delle mura di Marina da parte di Filippo II di Spagna, sopra la chiesa e il convento agostiniani che poggiavano sulle mura occidentali; recenti lavori di scavo hanno portato alla luce preesistenze romane e medioevali;
• il settecentesco Oratorio di N.Signora d’Itria e Asilo della Marina;
• la chiesa della Vergine della Pietà, annessa al convento delle Cappuccine, edificata nei primi anni del XVIII secolo al margine della Marina e sottostante il quartiere di Castello, nel luogo destinato all’esecuzione dei supplizi;
• la chiesa barocca di San Francesco di Paola, caratterizzata dalla facciata di stile neoclassico completata nel 1932, applicata per allineare alla palazzata porticata di via Roma la chiesa seicentesca dei frati dell’Ordine dei Minimi.
Tra le architetture civili:
• il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele, nella via Manno, ottocentesco, originariamente sede del Collegio dei Nobili, dal 1861 ospita il succitato convitto;
• l’Auditorium comunale e l’ex-Liceo Artistico Statale, in piazza Dettori, realizzati dopo varie vicissitudini e utilizzazioni con la ristrutturazione della chiesa sconsacrata e del collegio di Santa Teresa, casa professa della Compagnia di Gesù, edificata nel XVII secolo;
• l’ex-Albergo La Scala di Ferro, costruito in stile neogotico sul bastione di N.Signora di Monserrato, trasformazione dello Stabilimento balneare Cerruti, inaugurato nel 1859, ospitò figure illustri quali lo scrittore David Herbert Lawrence e l’attore Antonio de Curtis; ristrutturato negli anni Novanta del XX secolo, ha ospitato gli uffici della Prefettura; durante i lavori di ristrutturazione emersero nel sottosuolo gli importanti resti della necropoli romana, resi visitabili;
• la sede cagliaritana della Fondazione di Sardegna, dalla completa ristrutturazione dell’ex-sede della Cassa Ademprivile; ospita una importante collezione di arte sarda;
• il Palazzo del Consiglio Regionale della Sardegna, costruito negli anni Ottanta, che completa la palazzata di via Roma e prospetta sul porto;
• il Palazzo della Rinascente, completato nel 1930 su progetto di gusto eclettico di Federico Rampazzini, sul sito che ospitava il capannone del popolare cinema Iris; ristrutturato negli anni Settanta del XX secolo;
• le strutture superstiti del Mercato Vecchio, progettato nel 1879 da Enrico Melis, allievo di Gaetano Cima, quasi totalmente demolito per realizzare la sede della Banca d’Italia e della Banca Nazionale del Lavoro;
• l’ex-Hotel du Progres, nella via Baylle, albergo ottocentesco che ospitò Honoré Balzac, oggi ristrutturato con destinazione residenziale
• i palazzi ottocenteschi e novecenteschi della via Roma: Magnini, Putzu-Spano, Garzia-Vivanet, Leone-Manca, Devoto, Vascellari-Beretta, Ravenna, INA;
• i palazzi del viale Regina Margherita: Saggiante, Mazza, Canepa.

Il quartiere di Marina ha conosciuto, negli ultimi anni, un forte sviluppo turistico, a conseguenza del movimento dei viaggi low-cost e croceristico, con un vivace fiorire di strutture ricettive extra alberghiere, negozi, caffè e ristoranti e una forte presenza multietnica. Si ipotizza una ristrutturazione del traffico veicolare della via Roma che ne consenta la trasformazione in una grande piazza che connetta il quartiere con il porto.

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