Otranto è la “porta” delle Serre salentine, nonché il Comune più orientale d’Italia, e come tale è sempre risultato esposto alle mille influenze culturali transitate in terra di Puglia nel corso dei secoli. Un breve giro nel Centro Storico svela la sua “multietnicità” architettonica:
Greci, Messapi, Romani, Bizantini, Goti, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi: chiunque ha lasciato in eredità qualcosa all’interno delle mura antiche, là dove oggi tutto gravita attorno all’imponente Castello Aragonese e alla Cattedrale di Santa Maria Annunziata. All’interno del Duomo, sul pavimento, c’è un capolavoro dell’arte musiva medievale che varrebbe da solo il viaggio. Si tratta infatti del celebre Albero della Vita realizzato fra il 1163 e il 1165 dal monaco Pantaleone, un semplice servitore di Dio che, da perfetto sconosciuto qual era, scrisse il suo nome nella storia dell’arte, disegnando con migliaia di tasselli scene dell’Antico Testamento e dei poemi cavallereschi medievali.
Fra gli onori ricevuti dalla città di Otranto c’è quello di essere stata inserita nel listing ufficiale dei Patrimoni Culturali dell’Unesco quale Sito Messaggero di Pace e in quello dei “Borghi più belli d’Italia”. Trovandosi inoltre in un contesto paesaggistico di pregio, è stata forza promotrice anche del Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, istituito nel 2006.
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web