Il Museo delle Genti d’Abruzzo si trova all’interno dell’edificio delle caserme borboniche lungo il fiume Pescara.
Il piano superiore, settecentesco, fu costruito sul seminterrato che apparteneva alla cinquecentesca fortezza di Pescara, adibita nell’Ottocento a bagno penale del Regno delle Due Sicilie, per i detenuti politici (dal 1850 al 1860 vi furono imprigionati molti esponenti del Risorgimento abruzzese).
Il museo nasce nel maggio 1973 per iniziativa di due associazioni di volontariato culturale, la sezione locale dell’Archeoclub di Pescara, e l’A.S.T.R.A. (Associazione per lo Studio delle Tradizioni Abruzzesi), che inizialmente espongono le due raccolte presso gli attigui locali posti al piano terra della Casa Natale di Gabriele d’Annunzio, e che, nel 1982, donano tutti i materiali al Comune di Pescara per costituire un’unica istituzione espositiva e di ricerca con il nome di “Museo delle Genti d’Abruzzo”.
Il Museo traccia la storia dell’uomo in Abruzzo dal suo primo apparire come cacciatore paleolitico, sottolineando il contributo offerto dalle tribù Italiche all’affermazione di Roma, ed una rapida sintesi evidenzia quanto di questo passato si sia tramandato fino a noi in termini di costumi, credenze, luoghi di culto, produzioni, oggetti, forme.
L’attuale allestimento è organizzato infatti in un unico percorso espositivo, nel quale le testimonianze archeologiche , provenienti da stazioni preistoriche e protostoriche abruzzesi, si coniugano a documenti della cultura materiale agro-pastorale abruzzese, all’interno di un percorso unitario sulla storia dell’uomo in Abruzzo e sulle peculiari forme di continuità culturale a partire dalla preistoria fino alla società contadina e pastorale del secolo scorso.
Tema centrale del Museo, articolato in 16 grandi sale espositive, è proprio il concetto di continuità, di persistenza culturale, illustrato attraverso strumentazioni multimediali, laboratori didattici, biblioteca, fototeca, audioteca, laboratori di restauro, magazzini, sale mostra e auditorium, per complessivi 3500 mq.
Il Museo fin dalla sua costituzione, avvenuta nel 1973, si è contraddistinto per la sua finalità didattica. Alle visite guidate, indispensabili per illustrare ai ragazzi il percorso museale, sono stati affiancati nel 1998 i laboratori di archeologia sperimentale: il Centro didattico sperimentale del Museo delle Genti d’Abruzzo ha allestito tre aule per laboratori ed un’attrezzata sala multimediale. La ricostruzione degli oggetti e la verifica della funzionalità degli stessi permettono non solo di conoscere la storia, ma di ricostruire il percorso mentale, esecutivo, manuale e strumentale dell’uomo che ne è stato il protagonista, superando la conoscenza puramente visiva dei reperti musealizzati. Si ha così un modo nuovo per imparare la storia dell’Abruzzo e per approfondire la conoscenza delle proprie radici etniche e culturali.
Temi complessi quali l’archeologia, l’educazione all’arte, l’etnografia, le tradizioni popolari, presenti nelle sale del museo, vengono riletti in chiave ludica attraverso percorsi esplorativi ed attività di laboratorio che accompagnano i piccoli visitatori in un viaggio nel tempo entusiasmante e stimolante.
La biblioteca costituisce un complemento alle attività dell’ente ed alle sue ricerche, oltre che uno strumento per gli utenti interessati alle tematiche sviluppate nelle sale del museo e riguardanti l’Abruzzo, soprattutto dal punto di vista archeologico, storico, storico-artistico ed etnografico.
La biblioteca è composta da due nuclei documentari:
Biblioteca genti d’abruzzo: é costituita da una raccolta di circa 4000 documenti, tra volumi, riviste, opuscoli e materiale minore (letteratura grigia, cosiddetta “non convenzionale”), specializzata in abruzzesistica: etnografia, preistoria, protostoria e storia locali abruzzesi, pastorizia, etnomusicologia, etnocoreutica ed altre tematiche riguardanti la realtà storica artistica e culturale della regione, etnologia ed antropologia generali, museologia e museografia.
Biblioteca civica “Vittoria Colonna”: la biblioteca, con annesso Fondo storico “Giovanni Pansa” è gestita dalla Fondazione Genti d’Abruzzo per convenzione stipulata con l’Amministrazione Comunale di Pescara. Con un posseduto di circa 1500 volumi la collezione è indirizzata alla raccolta di testi sulla storia dell’arte e pubblicazioni locali minori che si accrescono continuamente grazie ad una fitta rete di scambi con altre istituzioni culturali, oltre che a numerosi doni di privati.
La biblioteca Civica comprende anche il Fondo storico “Giovanni Pansa”: la raccolta è stata acquisita dal Comune di Pescara nel 1978 e trasferita presso il Museo nel 1988. Il fondo storico proviene dalla biblioteca privata dello studioso sulmonese Giovanni Pansa, che ha raccolto tra il XIX e XX secolo materiale librario e documentario di fondamentale importanza per lo studio della storia e della cultura abruzzese.
Il Fondo “G. Pansa” comprende circa 2000 volumi, 3100 opuscoli, una nutrita collezione di cataloghi di aste numismatiche e vendite d’arte delle principali case d’asta italiane e straniere, circa 60 testate di riviste di fine ‘800 inizio ‘900 (molte delle quali in numeri sciolti). Tra i volumi si segnalano 44 cinquecentine, circa 1300 edizioni del ‘600, ‘700 e ‘800, 114 manoscritti in gran parte riguardanti tematiche regionali quali la preistoria, l’archeologia, l’etnografia, la storia dell’arte, la letteratura, la medicina popolare, la numismatica e la religione.