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Si chiama Costa o Riviera Apuana, perché di mare si tratta, ma con il suo nome richiama quella favolosa quinta teatrale marmorea che c’è alle sue spalle, le Alpi Apuane. Meno di 20 minuti di strada per passare da Marina di Massa e Marina di Carrara alle rispettive città “a monte”, Massa e Carrara, quest’ultima nota per il celebre marmo candido esportato in tutto il mondo. Le Alpi, alte fino a sfiorare i 2000 metri, sono in realtà parte del Subappennino toscano e, con la loro teoria di cime spezzate dalle cave aperte, scandiscono la linea dell’orizzonte visibile dalla battigia.

A serrare la Riviera Apuana sono a Nord il promontorio di Capo Corvo, che pone fine alla Riviera Ligure, e a Sud Cinquale, ultimo paese della provincia di Massa e Carrara prima della Versilia, già in provincia di Lucca. Un panorama unico, chiuso in appena 20 chilometri, fra il fiume Magra e il fiume Versilia, orlato di sabbia punteggiata quasi ininterrottamente da ombrelloni e, soprattutto, capannine, le iconiche “tende” da spiaggia che richiamano subito questo tratto di costa toscana. Così come i molti cantieri della nautica da diporto, specie di lusso, di cui la zona è patria rinomata a livello internazionale. Nautica da esportazione che va di pari passo a quella locale, grazie a numerosi centro nautici riforniti di tutto punto per la pratica di sport come vela, windsurf, kite, canoa. Fino alla crocieristica, che fa scalo nel vicino porto di Carrara.

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Strada del Vino dei Colli di Candia e di Lunigiana

Massa, Toscana

6 elementi Cosa fare e vedere

  • Altro - Altro

Strada del Vino dei Colli di Candia e di Lunigiana

Massa, Toscana

Tra le Strade del Vino di Toscana nel Territorio della Provincia di Massa-Carrara, la Strada del Vino dei Colli di Candia e di Lunigiana si inserisce in un contesto nel quale la Storia, la Natura, l’Ambiente hanno creato peculiarità di notevole interesse. Gli itinerari possibili attraverso le Aziende vitivinicole e ricettive, associate, consentono di attuare escursioni in una cornice nella quale mare, marmo, colline, montagne, zone pianeggianti, castelli, borghi, hanno saputo esprimere tutta la loro bellezza. La varietà del territorio si riflette nella diversità delle antiche tradizioni culinarie che si sono mantenute vive fino ad oggi (Marocca di Casola a base di farina di castagne, il pane Marocco di Montignoso con farina di mais e olive e i pani di Vinca, Pò, Agnino ancora oggi cotti nel forno a legna, lardo di colonnata IGP, miele della Lunigiana DOP e i vini DOP Candia dei Colli Apuani e Colli di Luni e IGP Val di Magra

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  • Castello/Fortezza/Rocca/Villa

Castello Aghinolfi

Montignoso, Toscana

Il castello è stato musealizzato in seguito al progetto di restauro e valorizzazione turistica iniziato nel 1997. Si articola attorno ad un mastio ottogonale, con torre centrale interna, che conserva resti delle strutture preesistenti altomedievali. La visita permette di godere di un bellissimo panorama sul mare e sui monti e di compredere, attraverso le testimonianze materiali esistenti, la storia del monumento. Nella sala espositiva all’interno del torrione si trovano i reperti rinvenuti durante gli scavi. Alcuni di essi sono collocati in vetrine, altri sono messi sul livello pavimentale corrispondente in termini cronologici e possono essere visti attraverso il vetro del pavimento. Un video computer con una ricostruzione virtuale della storia del castello aiuta i visitatori a comprendere le vicende del monumento.

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  • Castello/Fortezza/Rocca/Villa

Castello Malaspina

Massa, Toscana

Il castello attualmente in fase di restauro, ma comunque aperto al pubblico, che pu visitare i cortili, gli ambienti monumentali del palazzo rinascimentale, arredati con mobili d’epoca parzialmente originali, la parte militare del mastio. Si prevede di organizzare al suo interno un museo che esponga reperti archeologici del Paleolitico, Neolitico e di et romana rinvenuti nel territorio e i calchi delle statue stele della Lunigiana.

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  • Eccellenza Naturalistica

Orto Botanico Pietro Pellegrini

Massa, Toscana

L’Orto Botanico delle Alpi Apuane dedicato al medico e botanico Pietro Pellegrini (1867-1957) che svolse numerosi studi sulla flora del territorio apuano. Situato a Pian della Fioba, si trova lungo la strada panoramica che collega Massa con la Garfagnana. Si estende per circa 3 ettari su un dente roccioso che si sviluppa tra 850 e 950 m s.l.m., costituito in piccola parte da scisti porfirici (Permiano – Paleozioco) di natura silicea, e per il rimanente da “grezzoni” (Triassico – Mesozoico) di natura calcarea. E’ stato istituito il 22 luglio 1966 con lo scopo di studiare e conservare la peculiare flora apuana, facendola conoscere al pubblico attraverso attivit didattiche e divulgative. Ne proprietario il Comune di Massa che lo gestisce con le Universit di Pisa, Firenze e Siena. La scelta di questo sito dovuta alla facilit con cui raggiungibile, all’amenit dei luoghi e alla ricchezza di specie vegetali spontaneamente presenti, anche grazie alla variet del substrato. Nel 1998 l’Orto Botanico di Pian della Fioba stato inserito tra i siti archeologici del Comune di Massa; vi sono stati ritrovati infatti alcuni frammenti di ceramica acroma tra cui una spalla ed un puntale di anfora di et preromana/romana (secolo III-II a.C.). Il percorso si conclude con una serie di modelli plastici che riproducono le specie di uccelli e pesci che vivono nella riserva e l assetto idrogeologico della Diaccia Botrona.

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  • Balneare

Costa Apuana

Massa, Toscana

Si chiama Costa o Riviera Apuana, perché di mare si tratta, ma con il suo nome richiama quella favolosa quinta teatrale marmorea che c’è alle sue spalle, le Alpi Apuane. Meno di 20 minuti di strada per passare da Marina di Massa e Marina di Carrara alle rispettive città “a monte”, Massa e Carrara, quest’ultima nota per il celebre marmo candido esportato in tutto il mondo. Le Alpi, alte fino a sfiorare i 2000 metri, sono in realtà parte del Subappennino toscano e, con la loro teoria di cime spezzate dalle cave aperte, scandiscono la linea dell’orizzonte visibile dalla battigia.

A serrare la Riviera Apuana sono a Nord il promontorio di Capo Corvo, che pone fine alla Riviera Ligure, e a Sud Cinquale, ultimo paese della provincia di Massa e Carrara prima della Versilia, già in provincia di Lucca. Un panorama unico, chiuso in appena 20 chilometri, fra il fiume Magra e il fiume Versilia, orlato di sabbia punteggiata quasi ininterrottamente da ombrelloni e, soprattutto, capannine, le iconiche “tende” da spiaggia che richiamano subito questo tratto di costa toscana. Così come i molti cantieri della nautica da diporto, specie di lusso, di cui la zona è patria rinomata a livello internazionale. Nautica da esportazione che va di pari passo a quella locale, grazie a numerosi centro nautici riforniti di tutto punto per la pratica di sport come vela, windsurf, kite, canoa. Fino alla crocieristica, che fa scalo nel vicino porto di Carrara.

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  • Naturalistico

Cave di marmo

Carrara, Toscana

Le cave sono luoghi dove da molti secoli avviene l’escavazione e la lavorazione del marmo e possono essere di due tipi: chiuse e a cielo aperto. Per il modo con il quale viene prelevato il marmo, la profondità di prospettiva delle pareti bianche, gli ampi spazi, la precisione simmetrica dei gradoni, i piani di lavorazione, sembrano gradinate di anfiteatri. L’estrazione in cava è stato un continuo divenire di avvenimenti drammatici attraverso i secoli. Dai primitivi cunei di legno, al sistema della “tagliata” dei romani, al rivoluzionario “filo elicoidale”, all’attuale filo “diamantato”, tanto veloce quanto pericoloso, tra gli anfratti delle cave e i candidi e scoscesi “ravaneti” sono conservati gli eroismi, le fatiche, i sacrifici dei cavatori che con tenacia e capacità continuano ancora oggi a demolire queste montagne tagliandole, frantumandole e smontandole pezzo a pezzo, in piccoli blocchi per poi inviarli nel mondo. L’attività estrattiva vera e propria si sviluppò a partire dall’epoca romana, e conobbe il maggiore sviluppo sotto Giulio Cesare (48-44 a.C.). L’esportazione, che avveniva tramite il porto di Luni (ragion per cui il marmo delle Alpi Apuane è detto, in archeologia, marmo lunense), assunse allora un’entità tale da rifornire le maestranze preposte alla costruzione delle maggiori costruzioni pubbliche di Roma e del suo impero e di numerose dimore patrizie. Durante il Rinascimento fu il marmo utilizzato da Michelangelo, che veniva a scegliere personalmente i blocchi su cui lavorare.

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Strada del Vino dei Colli di Candia e di Lunigiana

Massa, Toscana

Tra le Strade del Vino di Toscana nel Territorio della Provincia di Massa-Carrara, la Strada del Vino dei Colli di Candia e di Lunigiana si inserisce in un contesto nel quale la Storia, la Natura, l’Ambiente hanno creato peculiarità di notevole interesse. Gli itinerari possibili attraverso le Aziende vitivinicole e ricettive, associate, consentono di attuare escursioni in una cornice nella quale mare, marmo, colline, montagne, zone pianeggianti, castelli, borghi, hanno saputo esprimere tutta la loro bellezza. La varietà del territorio si riflette nella diversità delle antiche tradizioni culinarie che si sono mantenute vive fino ad oggi (Marocca di Casola a base di farina di castagne, il pane Marocco di Montignoso con farina di mais e olive e i pani di Vinca, Pò, Agnino ancora oggi cotti nel forno a legna, lardo di colonnata IGP, miele della Lunigiana DOP e i vini DOP Candia dei Colli Apuani e Colli di Luni e IGP Val di Magra

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  • Castello/Fortezza/Rocca/Villa

Castello Aghinolfi

Montignoso, Toscana

Il castello è stato musealizzato in seguito al progetto di restauro e valorizzazione turistica iniziato nel 1997. Si articola attorno ad un mastio ottogonale, con torre centrale interna, che conserva resti delle strutture preesistenti altomedievali. La visita permette di godere di un bellissimo panorama sul mare e sui monti e di compredere, attraverso le testimonianze materiali esistenti, la storia del monumento. Nella sala espositiva all’interno del torrione si trovano i reperti rinvenuti durante gli scavi. Alcuni di essi sono collocati in vetrine, altri sono messi sul livello pavimentale corrispondente in termini cronologici e possono essere visti attraverso il vetro del pavimento. Un video computer con una ricostruzione virtuale della storia del castello aiuta i visitatori a comprendere le vicende del monumento.

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  • Castello/Fortezza/Rocca/Villa

Castello Malaspina

Massa, Toscana

Il castello � attualmente in fase di restauro, ma � comunque aperto al pubblico, che pu� visitare i cortili, gli ambienti monumentali del palazzo rinascimentale, arredati con mobili d’epoca parzialmente originali, la parte militare del mastio. Si prevede di organizzare al suo interno un museo che esponga reperti archeologici del Paleolitico, Neolitico e di et� romana rinvenuti nel territorio e i calchi delle statue stele della Lunigiana.

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  • Eccellenza Naturalistica

Orto Botanico Pietro Pellegrini

Massa, Toscana

L’Orto Botanico delle Alpi Apuane � dedicato al medico e botanico Pietro Pellegrini (1867-1957) che svolse numerosi studi sulla flora del territorio apuano. Situato a Pian della Fioba, si trova lungo la strada panoramica che collega Massa con la Garfagnana. Si estende per circa 3 ettari su un dente roccioso che si sviluppa tra 850 e 950 m s.l.m., costituito in piccola parte da scisti porfirici (Permiano – Paleozioco) di natura silicea, e per il rimanente da “grezzoni” (Triassico – Mesozoico) di natura calcarea. E’ stato istituito il 22 luglio 1966 con lo scopo di studiare e conservare la peculiare flora apuana, facendola conoscere al pubblico attraverso attivit� didattiche e divulgative. Ne � proprietario il Comune di Massa che lo gestisce con le Universit� di Pisa, Firenze e Siena. La scelta di questo sito � dovuta alla facilit� con cui � raggiungibile, all’amenit� dei luoghi e alla ricchezza di specie vegetali spontaneamente presenti, anche grazie alla variet� del substrato. Nel 1998 l’Orto Botanico di Pian della Fioba � stato inserito tra i siti archeologici del Comune di Massa; vi sono stati ritrovati infatti alcuni frammenti di ceramica acroma tra cui una spalla ed un puntale di anfora di et� preromana/romana (secolo III-II a.C.). Il percorso si conclude con una serie di modelli plastici che riproducono le specie di uccelli e pesci che vivono nella riserva e l�assetto idrogeologico della Diaccia Botrona.

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  • Balneare

Costa Apuana

Massa, Toscana

Si chiama Costa o Riviera Apuana, perché di mare si tratta, ma con il suo nome richiama quella favolosa quinta teatrale marmorea che c’è alle sue spalle, le Alpi Apuane. Meno di 20 minuti di strada per passare da Marina di Massa e Marina di Carrara alle rispettive città “a monte”, Massa e Carrara, quest’ultima nota per il celebre marmo candido esportato in tutto il mondo. Le Alpi, alte fino a sfiorare i 2000 metri, sono in realtà parte del Subappennino toscano e, con la loro teoria di cime spezzate dalle cave aperte, scandiscono la linea dell’orizzonte visibile dalla battigia.

A serrare la Riviera Apuana sono a Nord il promontorio di Capo Corvo, che pone fine alla Riviera Ligure, e a Sud Cinquale, ultimo paese della provincia di Massa e Carrara prima della Versilia, già in provincia di Lucca. Un panorama unico, chiuso in appena 20 chilometri, fra il fiume Magra e il fiume Versilia, orlato di sabbia punteggiata quasi ininterrottamente da ombrelloni e, soprattutto, capannine, le iconiche “tende” da spiaggia che richiamano subito questo tratto di costa toscana. Così come i molti cantieri della nautica da diporto, specie di lusso, di cui la zona è patria rinomata a livello internazionale. Nautica da esportazione che va di pari passo a quella locale, grazie a numerosi centro nautici riforniti di tutto punto per la pratica di sport come vela, windsurf, kite, canoa. Fino alla crocieristica, che fa scalo nel vicino porto di Carrara.

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Cave di marmo

Carrara, Toscana

Le cave sono luoghi dove da molti secoli avviene l’escavazione e la lavorazione del marmo e possono essere di due tipi: chiuse e a cielo aperto. Per il modo con il quale viene prelevato il marmo, la profondità di prospettiva delle pareti bianche, gli ampi spazi, la precisione simmetrica dei gradoni, i piani di lavorazione, sembrano gradinate di anfiteatri. L’estrazione in cava è stato un continuo divenire di avvenimenti drammatici attraverso i secoli. Dai primitivi cunei di legno, al sistema della “tagliata” dei romani, al rivoluzionario “filo elicoidale”, all’attuale filo “diamantato”, tanto veloce quanto pericoloso, tra gli anfratti delle cave e i candidi e scoscesi “ravaneti” sono conservati gli eroismi, le fatiche, i sacrifici dei cavatori che con tenacia e capacità continuano ancora oggi a demolire queste montagne tagliandole, frantumandole e smontandole pezzo a pezzo, in piccoli blocchi per poi inviarli nel mondo. L’attività estrattiva vera e propria si sviluppò a partire dall’epoca romana, e conobbe il maggiore sviluppo sotto Giulio Cesare (48-44 a.C.). L’esportazione, che avveniva tramite il porto di Luni (ragion per cui il marmo delle Alpi Apuane è detto, in archeologia, marmo lunense), assunse allora un’entità tale da rifornire le maestranze preposte alla costruzione delle maggiori costruzioni pubbliche di Roma e del suo impero e di numerose dimore patrizie. Durante il Rinascimento fu il marmo utilizzato da Michelangelo, che veniva a scegliere personalmente i blocchi su cui lavorare.

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