Le attività del turista culturale
cultura materiale (città d'arte, siti archeologici, musei)
I Medici stanno alla storia di Firenze come i Manfredi a quella di Faenza. In questa equazione si cela il senso di quasi mille anni di vicende, in cui la casata dei Manfredi ebbe grande parte. A partire dal 1300 la città romagnola fu un importante punto d’incontro politico e culturale grazie anche ai legami che la signoria dei Manfredi seppe appunto instaurare con la famiglia dei più importanti mercanti del capoluogo toscano. L’attuale Palazzo Municipale altro non era che la dimora dei Manfredi, affacciata insieme al Palazzo del Podestà sull’imponente Piazza del Popolo. Su Piazza della Libertà è invece il Duomo di fine Quattrocento che fa bella mostra di sé, celando al suo interno numerose opere d’arte del periodo rinascimentale che lasciano intuire i fasti di un’epoca florida e ricca di stimoli creativi. Sensazione che ritorna ammirando l’elegante Teatro Masini, la Pinacoteca Comunale – inaugurata nel 1879 e perciò il più antico museo in città – e il settecentesco Palazzo Milzetti, con gli ambienti interni decorati da raffinate pitture neoclassiche.
Il Rinascimento fu il momento in cui Faenza si fece conoscere per la sua pregiata maiolica artistica, da allora detta “faiance” in molte lingue europee. Una tradizione artigianale che risaliva al XII secolo, ma che i maestri locali seppero rivisitare creando uno stile considerato già allora innovativo. Oggi, a ricordare quell’epoca d’oro rimangono in città una sessanta di botteghe ceramiche dove artigiani e artisti producono oggetti a marchio certificato, spaziando da soggetti attinti dal passato fino alle sperimentazioni più ardite.
Gli appassionati di decoro su ceramica troveranno soddisfazione nella visita al Museo Internazionale della Ceramica (MIC) di Faenza, fondato nel 1908 e fra i più importanti al mondo in questa particolare materia, che oltre a conservare una ricca collezione di ceramiche faentine del Rinascimento, mette in mostra pezzi provenienti da ogni dove, in grado di ricostruire l’evoluzione di questo mestiere attraverso epoche e luoghi diversi.
Seguendo il fil rouge della “faiance” si può visitare anche il Museo Carlo Zauli, spazio aperto a numerose iniziative per la promozione delle nuove generazioni di ceramisti. Entomologi o aspiranti tali possono invece dirigersi al Museo Civico delle Scienze Naturali, aperto alle visite solo su prenotazione: la sua collezione di insetti, uccelli e fossili è fra le più importanti della Romagna.
Le attività del turista Enogastronomico
Enogastronomia
Il Museo all’aperto dell’olio di Brisighella permette di conoscere il territorio che dà origine al “Brisighello”, olio extravergine dal 1996 a marchio Dop, che prende la denominazione dal bel borgo medievale in provincia di Forlì-Cesena. Lungo il percorso si fa tappa nei “casotti”, un tempo adibiti a ricovero degli attrezzi dei contadini, che mostrano usi e costumi di una volta e celebrano un prodotto meritevole di essere “musealizzato”. Di Brisighella è nota anche la spoja lorda, pasta fresca ripiena celebrata da una festa tradizionale molto seguita.
Pure lo Scalogno di Romagna Igp originario di queste colline ha una storia millenaria, mentre sulle argille dei calanchi cresce il piccolo Carciofo Moretto. E poi ancora, in zona di trovano il formaggio conciato con foglie di stagionatura nelle grotte di gesso, il suino di Mora Romagnola oggi Presidio Slow Food, le carni di razza Bovina Romagnola, i frutti dimenticati tra cui la Pera Volpina, le Pesche, le Nettarine e le Albicocche Igp di Romagna.
Parlando di vitigni, il Sangiovese Doc e l’Albana di Romagna Docg sono da tempo oggetto di grande attenzione da parte di appassionati e intenditori.
Le attività del turista Naturalistico
ecoturismo
Il territorio fra Imola e Faenza è attraversato dalle vallate solcate dai fiumi Santerno, Senio, Sintria e Lamone, che a loro volta corrono accanto a 25 km di doline, grotte e valli cieche. Fenomeni carsici che disegnano la grande dorsale che forma il Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, fra cime panoramiche culminanti nel Monte Mauro e borghi storici quali Brisighella e Riolo Terme, entrambi centri termali noti fin dall’antichità.
Abissi e grotte caratterizzano anche il vicino Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, dove fra esemplari di roverella, cerro, orniello e acero si mischiano specie vegetali come il leccio, influenzate dalle correnti calde dell’Adriatico.
Entrambe queste aree protette presentano una fitta rete di sentieri ben segnalati, gestita direttamente dal Club Alpino Italiano (CAI) e percorribili in mountain bike e a cavallo. Le salite che vanno da Tossignano a Monte del Casino, e quella che conduce da Borgo Rivolta a Monte Mauro sono fra le più gettonate per il livello di difficoltà medio, approcciabile dai più, e per i bei panorami che offrono. Chi invece ama le due ruote può scegliere fra due ciclovie o in alternativa una frazione di quattro tappe dell’itinerario noto come Alta Via dei Parchi.
Il Rifugio Ca’ Carné e “I Gessi e il Fiume” di Tossignano sono i punti di riferimento da tenere presenti in quanto Centri Visite del Parco, dove si può fare un picnic o organizzare un’escursione guidata. Ce ne sono alcune stagionali e fra quelle proposte solo in inverno c’è quella alla Grotta del Re Tiberio e della Tanaccia
turismo termale
Le cosiddette Terre di Faenza comprendono i borghi medievali di Brisighella e Riolo Terme, noti entrambi sin dall’epoca etrusca come stazioni curative. La zona in cui insistono è infatti quella della Vena del Gesso Romagnola, il cui terreno contiene preziosi elementi minerali dagli effetti benefici. Grazie a tecnologie e apparecchiature moderne, tali minerali vengono oggi sfruttati al meglio attraverso acqua, vapore o fango termale ottimi contro disturbi di vario genere. In particolare, le acque medicali Vittoria, Breta, Margherita e Salsoiodica e il finissimo fango sorgivo dei vulcanetti di Bergullo – l’unico sorgivo dell’Emilia-Romagna – sono certificate dal Ministero della Salute, facendo di Riolo uno “Stabilimento Termale 1° Livello Superiore”
A rendere le Terme di Riolo una wellness destination a tutto tondo è anche il piacevole contesto naturalistico, un puzzle di dolci colline ricoperte da un parco secolare, dove ci si può dedicare a un’adeguata attività fitness seguita da una ritemprante sosta golosa prezzo un’azienda agricola locale o una trattoria tipica.
Le attività del turista Sportivo
ciclismo
Faenza, Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme sono le tappe di una serie di circuiti cicloturistici ad anello che disegnano le colline delle Terre di Faenza. Da queste parti non serve nemmeno avere percorsi dedicati, perché le strade sono così poco trafficate da rivelarsi già di per sé adatte alla pratica di questo sport. Scorrono in valli spesso semisconosciute, incontaminate, dove il silenzio è rotto solo dal passaggio delle biciclette e delle rarissime auto. Ne è un esempio la cosiddetta “Strada della Lavanda”, che pedalata dopo pedalata porta a raggiungere il passo che unisce Casola Valsenio e Zattaglia sul Monte Albano. Strade che salgono tra i frutteti o si perdono nel fitto dei boschi, aprendo su doline e grotte inaspettate, quelle del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, spettacoli della natura che qui si può apprezzare al massimo.